Un quotidiano israeliano ha rivelato il contenuto del cosiddetto ‘’accordo del secolo’’ il quale, sulla base della documentazione raccolta, sarebbe più appropriato definire il furto del secolo. Secondo il testo dell’’’accordo’’, qualora Hamas e la Jihad islamica dovessero rifiutare il diktat saudita ed americano-sionista, gli USA, Israele ed i loro vassalli lancerebbero una guerra contro il popolo palestinese.
Per prima cosa è necessario ripercorrere le parti salienti del testo rivelato dal quotidiano Israel Hayom, quindi citerò una efficace analisi pubblicata nel sito Invicta Palestina 1:
1.
‘’Secondo i dettagli trapelati, l’Accordo del Secolo sarà firmato da tre partiti: Israele, l’Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP) e il movimento di Hamas che governa la Striscia di Gaza assediata.
Dopo la firma dell’accordo, uno Stato palestinese chiamato “Nuova Palestina” verrebbe costituito nella West Bank e nella Striscia di Gaza, ora occupate. Le elezioni si terrebbero dopo un anno e nel corso di tre anni Israele inizierebbe a liberare gradualmente i prigionieri palestinesi’’
2.
‘’I residenti palestinesi di Gerusalemme sarebbero cittadini dello Stato palestinese, ma la municipalità israeliana di Gerusalemme rimarrebbe responsabile delle questioni relative alla terra. La “Nuova Palestina” pagherebbe le tasse al municipio israeliano e in cambio si occuperebbe dell’istruzione dei Palestinesi residenti in città.
La popolazione palestinese di Gerusalemme è stimata in circa 435.000 abitanti. Attualmente i Palestinesi gerosolimitani detengono dei documenti di residenza permanenti – che Israele può però revocare se vivono fuori città per un certo periodo di tempo – e non hanno diritto di cittadinanza’’
3.
‘’Le terre egiziane da includere nell’accordo verrebbero stabilite in una data successiva, con questa parte dell’accordo da attuare entro cinque anni dalla firma dello stesso.
A 30 metri dal suolo verrebbe costruita un’autostrada che attraverserebbe Israele per collegare l’ormai isolata Striscia di Gaza con la Cisgiordania. La Cina pagherebbe il 50 percento del costo della strada; Corea del Sud, Australia, Canada, Stati Uniti e UE pagherebbero ciascuno il 10 percento.
Il documento indicherebbe che gli Stati Uniti, l’UE e non ben specificati Stati del Golfo finanzierebbero e sponsorizzerebbero l’accordo, spendendo un totale di 30 miliardi di dollari – o 6 miliardi di dollari all’anno – nell’arco di cinque anni, per finanziare i progetti in “Nuova Palestina”’’
4.
Una volta firmato l’accordo, Hamas – il partito di governo di Gaza e il principale movimento di resistenza palestinese armato – dovrebbe consegnare tutte le sue armi, incluse le armi personali, alle autorità egiziane. I rappresentanti di Hamas riceverebbero una ricompensa in cambio delle loro armi così come uno stipendio mensile erogato dagli Stati arabi.
La Striscia di Gaza sarebbe riaperta al commercio con il mondo esterno attraverso le frontiere e i terminal israeliani. Fino a quando un porto marittimo e un aeroporto non saranno costruiti sulle terre palestinesi, i Palestinesi utilizzerebbero gli aeroporti e i porti marittimi israeliani.
Il documento stabilirebbe che l’OLP e Hamas affronterebbero “punizioni” nel caso si rifiutassero di firmare l’accordo del secolo – con gli Stati Uniti che smetterebbero di finanziare tutti i progetti a beneficio dei Palestinesi e chiedendo ad altri di farlo’’
L’imperialismo americano-sionista, in poche parole, si è rivolto al popolo palestinese dicendo: ‘’dovete abbandonare qualsiasi spirito patriottico, la resistenza non paga. Soltanto dopo il disarmo totale noi vi riempiremo di soldi, in caso contrario l’OLP ed Hamas saranno i primissimi responsabili della vostra estinzione’’. Il metodo di Trump e Netanyahu ricalca quello della mafia israeliana; ‘’diventa un corrotto oppure muori’’. Vediamo nello specifico le conseguenze maggiori di quest’’’accordo’’ farsa.
- Israele consoliderebbe il suo legame con l’estrema destra USA e l’Arabia Saudita. L’asse della politica imperialista mediorientale ruoterebbe attorno ai nomi di Jared Kushner e Mohammed bin Salman.
- L’oligarchia palestinese (ed in parte Hamas) si trasformerebbero in una appendice neocoloniale delle monarchie del golfo. L’imperialismo israeliano vuole spostare la questione dal conflitto arabo/israeliano e alimentare quello fra arabi e persiani. L’asse saudita-israeliano, per l’amministrazione Trump, dovrebbe arginare l’esportazione della Rivoluzione degli Oppressi dei Pasdaran
- La Nuova Palestina sarebbe il primo Stato della storia universale smilitarizzato. Gli USA finirebbero col creare una sorta di “capitalismo casinò”, affogando con il denaro le popolazioni regionali.
Il popolo palestinese è letteralmente martoriato e, tranne l’Iran (calunniato dalla sinistra ‘’politicamente corretta’’ europea), non ha più nessun valido alleato; Cuba è lontana geograficamente e la stessa Cina (al contrario dell’Unione Sovietica) non ha una linea coerentemente antisionista (preferisce l’inclusione israeliana nei mercati asiatici). La Siria e gli Hezbollah stanno affrontando una sanguinosissima guerra di Resistenza contro la sovversione wahabita sponsorizzata dagli amici del ‘’giudeo-fascista’’ Netanyahu. Il bamboccio viziato Jared Kushner punta sul fattore esasperazione, coniando una espressione ambigua: il diritto alla felicità. Purtroppo per lui, il patriottismo non è in vendita.
L’analista marxista James Petras, ha colto il perno della politica estera di Trump: ‘’Gli Stati Uniti hanno legato il proprio prestigio ai capricci di una nazione paranoica, che ostentava arrogantemente il proprio complesso di superiorità razzista, sostenuto da gruppi di cittadini d’oltremare con doppia cittadinanza e immensamente ricchi. Diplomaticamente, le risposte vituperative di Israele a qualsiasi critica legale da parte degli organismi mondiali minano le sue possibilità di costruire coalizioni’’ 2. La congiuntura storica, con l’afferemarsi dell’Asse sciita della Resistenza, ben presto muterà; Siria ed Iran sono le uniche nazioni in grado di impensierire militarmente Israele, il denaro di Trump e le spacconate della lobby sionista si infrangeranno davanti ad una solida opposizione politica e militare.
La borghesia USA non vede l’ora di riempire la Nuova Palestina di supermercati, ma il predatorio complesso militar-industriale di Tel Aviv premedita ben altri disastri. Il sionismo agisce come un capo gang della Banda Zeta messicana, è accecato dal potere delle armi e difficilmente rinuncerà al proprio ruolo.
https://www.invictapalestina.org/archives/36158?fbclid=IwAR2aO6Ygyc_bu8K-FDjLOMpp2SrkT0OXwNppKg1O5oE6xLu-4RoI6Tvk9b4
https://albainformazione.com/2018/01/12/18947/
Fonte foto: Foreign Policy (da Google)