I Repubblicani hanno vinto! L’Impero Americano cambia il volto del suo Cesare. Chi ha vinto non è certo il “meglio possibile”, ma è certamente il riflesso amaro di un sistema politico che ha perso il contatto con la realtà. Quando una sinistra che dovrebbe farsi portavoce di giustizia sociale e di pace si ritira nei circoli esclusivi delle élite e abbraccia un politicamente corretto (e corrotto) sempre più insulso, guerrafondaio e fanatico, è inevitabile che il suo popolo si senta tradito. Ignorando le difficoltà reali, la concretezza e spesso anche il buon senso, questa sinistra ha finito per alienarsi dalla realtà, creando un vuoto che altri hanno saputo colmare. E così, nella crisi di valori politici autentici e coinvolti da pericoli storici di escalation militari apocalittiche, non possono che affermarsi leader che incarnano l’insoddisfazione e il disagio, anche se con volti e soluzioni discutibili. Questa sinistra, incapace di guardare oltre il proprio narcisismo ideologico, purtroppo, merita abbondantemente questo schiaffo dalla storia.

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Condivido.
Analisi a caldo del prof. Martone che condivido pienamente.
Siamo orfani di una Sinistra che ha rinunciato per interessi biechi alla sua funzione storica .
Siamo tutti chiamati a riformulare una possibilità di futuro vivibile.
Grazie Prof.
Fulminante e lapidario commento sul quale non si può non essere concordi.
Cito Gore Vidal, cugino dei Kennedy :
” C’è solo un partito negli Stati Uniti, il Partito della Proprietà, e ha due “ali” destre: Repubblicani e Democratici. I Repubblicani sono un po’ più stupidi, più rigidi e dottrinari nel loro capitalismo del “laissez faire” rispetto ai Democratici, che sono più carini, simpatici e corrotti, ma sostanzialmente non c’è differenza tra loro”.
Concordo!
Contributo disarmante nella sua puntuale semplicità: colpisce il segno immediatamente. Ormai abbiamo perso la dimensione della politica.