Cambia l’imperatore


I Repubblicani hanno vinto! L’Impero Americano cambia il volto del suo Cesare. Chi ha vinto non è certo il “meglio possibile”, ma è certamente il riflesso amaro di un sistema politico che ha perso il contatto con la realtà. Quando una sinistra che dovrebbe farsi portavoce di giustizia sociale e di pace si ritira nei circoli esclusivi delle élite e abbraccia un politicamente corretto (e corrotto) sempre più insulso, guerrafondaio e fanatico, è inevitabile che il suo popolo si senta tradito. Ignorando le difficoltà reali, la concretezza e spesso anche il buon senso, questa sinistra ha finito per alienarsi dalla realtà, creando un vuoto che altri hanno saputo colmare. E così, nella crisi di valori politici autentici e coinvolti da pericoli storici di escalation militari apocalittiche, non possono che affermarsi leader che incarnano l’insoddisfazione e il disagio, anche se con volti e soluzioni discutibili. Questa sinistra, incapace di guardare oltre il proprio narcisismo ideologico, purtroppo, merita abbondantemente questo schiaffo dalla storia.

Fonte foto: da Google

6 commenti per “Cambia l’imperatore

  1. Mario Lanzione
    6 Novembre 2024 at 10:55

    Condivido.

  2. Ivana Rinaldi
    6 Novembre 2024 at 11:32

    Analisi a caldo del prof. Martone che condivido pienamente.
    Siamo orfani di una Sinistra che ha rinunciato per interessi biechi alla sua funzione storica .
    Siamo tutti chiamati a riformulare una possibilità di futuro vivibile.
    Grazie Prof.

  3. Massimiliano Cuomo
    6 Novembre 2024 at 15:33
  4. Enza
    6 Novembre 2024 at 15:36

    Fulminante e lapidario commento sul quale non si può non essere concordi.
    Cito Gore Vidal, cugino dei Kennedy :

    ” C’è solo un partito negli Stati Uniti, il Partito della Proprietà, e ha due “ali” destre: Repubblicani e Democratici. I Repubblicani sono un po’ più stupidi, più rigidi e dottrinari nel loro capitalismo del “laissez faire” rispetto ai Democratici, che sono più carini, simpatici e corrotti, ma sostanzialmente non c’è differenza tra loro”.

  5. Danilo Ragozzino
    6 Novembre 2024 at 16:06

    Concordo!

  6. Pietro
    6 Novembre 2024 at 22:05

    Contributo disarmante nella sua puntuale semplicità: colpisce il segno immediatamente. Ormai abbiamo perso la dimensione della politica.

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