Il giornalista Julian Assange (J. A.) ha rivelato al mondo l’agenda per la guerra globale dei neoconservatori, una elite guerrafondaia che ha pianificato la distruzione di una parte del pianeta. L’imperialismo USA ha incarcerato questo coraggiosissimo analista per garantirsi l’egemonia ‘’informativa’’. Scrive James Petras: ‘’Washington ha incarcerato Julian Assange per garantirsi che i crimini contro il Venezuela continuino nell’impunità’’ 1. La sinistra di classe ha risposto con diversi comunicati di solidarietà, ma quello di cui ci sarebbe veramente bisogno è di una mobilitazione generale dei lavoratori di tutto il mondo contro questo ennesimo atto di banditismo internazionale. L’arresto di Assange e la destabilizzazione del Venezuela sono operazioni d’intelligence complementari; eliminare un giornalista scomodo per poi iniziare una guerra su basi mendaci senza problemi di sorta. La Gestapo anglo-americana inizia sempre dal bersaglio più debole.
Il ‘’giornalismo di regime’’ occidentale e la sinistra corrotta – in prima fila il centro-sinistra seguito dalla “sinistra radicale” ed europeista – hanno utilizzato il peggior repertorio della calunnia (della migliore scuola anglo sassone e israeliana) cercando di coprire di fango il fondatore di Wikileaks. Fortunatamente, J. A. gode del supporto di analisti del calibro di Paul Craig Roberts e Chris Hedges, la lettura dei loro articoli ci aiuta ad inquadrare il problema:
‘’Se permettiamo loro di imprigionare Julian Assange per aver praticato il giornalismo, perché di questo si tratta, è finita. Potremmo anche smettere di preoccuparci di ciò che accade al mondo e di sederci sulle nostre mani mentre gli oligarchi ci spingono verso il disastro ecologico, l’annientamento nucleare o la distopia orwelliana.
Se noi, i molti, non abbiamo la spina dorsale per combattere contro i pochi e dire “No, possiamo scoprire fatti su di voi bastardi e usarli per far passare la nostra visione del mondo, e voi non riuscirete a criminalizzarci”, allora di certo non abbiamo la spina dorsale che ci vuole per strappare il controllo di questo mondo dalle mani dei plutocrati sociopatici e per prendere il nostro destino nelle nostre mani’’ 2
‘’Dopo che i documenti e i video forniti dalla Manning ad Assange e a WikiLeaks erano stati pubblicati e diffusi da organizzazioni giornalistiche, come il New York Times e il Guardian, la stampa, in modo cinico e sciocco, si era rivoltata contro Assange. Le agenzie mediatiche che avevano pubblicato per diversi giorni il materiale di WikiLeaks si erano trasformate in fretta in conduttori di una bieca campagna propagandistica, volta a screditare Assange e WikiLeaks. Questa campagna diffamatoria coordinata era stata descritta in modo dettagliato in un documento trapelato dal Pentagono, preparato dal Cyber Counterintelligence Assessments Branch e datato 8 marzo 2008. Il documento invitava gli Stati Uniti a sradicare il “sentimento di fiducia” che è il “centro di gravità” di WikiLeaks e a distruggere la reputazione di Assange’’ 3
La CIA, nel lontano 2008, pianificò la distruzione controllata di Assange coi soliti metodi: coinvolgerlo in qualche scandalo inventato ad arte, in modo da poter spostare il dibattito dal politico al personale. Citando Paul Valery: ‘’se non puoi distruggere il ragionamento, distruggi il ragionatore’’.
L’informazione non allineata deve proteggersi anche dai falsi contro informatori: secondo Massimo Mazzucco od il guru neonazista Daniel Estulin, J. A. sarebbe un uomo dello Stato Profondo scappato dalle mani degli oligarchi i quali – a loro dire – controllano il mondo. Secondo Mazzucco, Assange è colpevole di non aver pubblicato alcun documento sui fatti dell’11 settembre 2001. In questo modo, il responsabile del sito Luogo Comune cade nello stesso equivoco dei prezzolati giornalisti di regime; chiunque scelga un approccio analitico scientifico si trasforma nell’ennesimo nemico da denigrare. Al momento la vita in gioco è quella del fondatore di Wikileaks, mentre Mazzucco, Enrica Perrucchietti e Daniel Estulin continueranno (purtroppo) ad annoiarci con le loro sciocchezze complottarde.
Leggiamo James Petras (dallo spagnolo) e cerchiamo di cogliere il significato della battaglia antimperialista di J. A.:
“Los documentos de WL desacreditaron a las principales redes y a la prensa de prestigio, que seguían la línea oficial.
El Pentágono, la CIA, la presidencia y sus simpatizantes en el Congreso entraron en pánico cuando sus actividades secretas salieron a la luz. Recurrieron a varios movimientos desesperados, todos dirigidos a silenciar la libertad de expresión. Acusaron a los periodistas de investigación de “espionaje”, de trabajar para Rusia, de terroristas islámicos o simplemente de “traidores por dinero”.
A medida que el mensaje de WL ganó legitimidad, Washington recurrió al poder judicial en busca de fallos para asfixiar a sus críticos. La libertad de expresión fue criminalizada. Pero WL continuó. Nuevos y más denunciantes críticos llegaron a la escena, Chelsea Manning, Edward Snowden, William Binney y otros proporcionaron nuevas pruebas devastadoras de las grandes distorsiones y falsificaciones de Washington en relación con las muertes de civiles.
A los ojos del Pentágono, Julian Assange era el enemigo porque se negó a ser comprado o intimidado. WL despertó con éxito la desconfianza de los medios de comunicación y la desconfianza entre el público de la difusión de las noticias oficiales de guerra’’
Le rivelazioni di Wikileaks hanno gettato Washington nel panico, la Gestapo anglo-americana è stata costretta a togliersi la maschera. Dobbiamo resistere; la sinistra antimperialista deve mobilitarsi per una NATO-EXIT europea ed il sindacalismo di base ha il dovere di convocare uno sciopero generale pretendendo la liberazione immediata del giornalista australiano. Se J. A. sarà estradato si creerà un pericoloso precedente: ‘’I crimini finanziari e di guerra, la persecuzione dei dissidenti, delle minoranze e degli immigrati, il saccheggio da parte delle corporazioni della nazione e dell’ecosistema e lo spietato impoverimento dei lavoratori e delle lavoratrici per gonfiare i conti bancari dei ricchi e consolidare il totale controllo del potere da parte degli oligarchi globali, non solo si espanderà, ma non farà più neanche parte del dibattito pubblico ‘’ (Chris Hedses, Il martirio di Julian Assange, 13 aprile 2019). Il PD, la Lega ed il centro-destra hanno già le mani che prudono; vogliono imbavagliare la rete, mettendo a tacere centinaia di giornalisti non allineati.
L’ex presidente dell’Ecuador, Rafael Correa, ha definito (giustamente) Lenin Moreno ‘’il peggior traditore della storia dell’America Latina’’; corrotto, censore ed ora pistola fumante della CIA. Il centro-sinistra europeo ha superato in peggio Moreno facendo proprio il grottesco linguaggio di Bolsonaro. L’Europa è ad un bivio: dall’americanismo all’annichilimento sociale.
https://www.lahaine.org/mundo.php/julian-assange-y-la-agenda
https://www.pressenza.com/it/2019/04/la-gestapo-viene-a-prendere-julian-assange/
https://comedonchisciotte.org/il-martirio-di-julian-assange/
Fonte foto: Wired (da Google)