Foto: www.lasicilia.it
Riceviamo e volentieri pubblichiamo:
Contro i conquistatori
Il mare e gli stagni ai pescatori
Via le truppe di occupazione
Le manifestazioni di questi giorni delle marinerie oristanesi rappresentano un ulteriore passo in avanti nella lotta contro l’occupazione militare.
Fino ad oggi i pescatori, ostacolati dalle esercitazioni militari, si sono mobilitati solo per avere gli indennizzi previsti per il “fermo pesca” durante i periodi di interdizione alla navigazione. Gli stessi indennizzi vengono corrisposti a tutte le marienrie con esclusione di quelle oristanesi.
A differenza del passato, gli obiettivi delle manifestazioni di questi giorni non sono solo rivendicazioni economiche ma anche contro le esercitazioni militari, per la chiusura del poligono di Capo Frasca, la bonifica del mare, degli stagni, la riappropriazione della risorsa economica del territorio, soprattutto quella della pesca.
Ricordiamo come negli anni ’70, nel corso di un addestramento, un aereo della Nato mitragliò una barca di pescatori, che rimasero feriti, nello stagno di Marceddì.
Queste mobilitazioni sono un momento storico importante perchè uniscono le popolazioni dei paesi interessati.
Non dobbiamo dimenticare la funzione delle basi militari, quali strumenti di guerra, e delle eserecitazioni e addestramenti che avvengono in Sardegna e altrove; esse sono prove speciali di eserciti speciali che aggrediscono popoli e stati in lotta contro potenze imperialiste e guerrafondaie. Non dimentichiamoci che dalle zone di guerra scappano i profughi e cercano rifugio nei nostri territori.
E’ necessario organizzarsi e sviluppare la più vasta unità delle masse popolari su contenuti di classe contro l’occupazione militare, con la costituzione di un ampio fronte unico antimperialista, anticolonialista e antifascista.
Queste giornate di lotta si inseriscono nelle inziative antimilitariste in Sardegna alle quali diamo piena adesione e pieno sostegno.
Il Collettivo Comunista (marxista leninista) di Nuoro.