Secondo uno scientifico e ben costruito bombardamento mediatico, da molti anni ormai, ci spiegano come il fenomeno della violenza domestica sia diventato una emergenza assoluta.
Sempre, ovviamente, sottolineando come i responsabili siano sempre, solo e unicamente i rappresentanti del sesso maschile.
Il tutto condotto con pervicace insistenza anche quando i dati, i crudi e ostinati dati, forniscono quadri ben diversi. Vedi l’ultimo caso di cronaca: una anziana donna ammazza il marito, e trova subito la scusa, il refugium peccatorum: “ma lui era violento”. Tana libera tutti.
Da dove venga e quali fini persegua questo bombardamento mediatico non è da discutere qui ed ora. Mi basta solo anticipare che niente è casuale, a costo di sembrare complottista
(Piccola nota a margine: chi non lo è? E chi non è debunker se e quando gli serve? Il posizionamento nel campo dei complottisti o dei debunker dipende solo ed esclusivamente dal fatto che determinati argomenti piacciano o meno. Giocare al debunker non significa essere reazionari o particolarmente ragionevoli, così come il complottista non è necessariamente il rivoluzionario o l’ingenuo della situazione).
Nella piccola, bella e strategica ma tutto sommato marginale, isola di Malta mi è capitato di trovare il cartellone pubblicitario che vedete in foto.
Guardatelo bene. Niente di strano?
Certo. In questo caso, ed anche se solo verbale, l’abusante è donna.
Tutta la la propaganda occidentale politicamente corretta e cialtrona di questi ultimi anni sembrerebbe dire il contrario.
Il maschio, o il maschietto a seconda delle versioni, è sempre e solo l`unico perpetratore di violenza, di qualunque tipo di violenza, specie se domestica. E quando non lo è la responsabilita` è comunque sua. E se la responsabilità non è sua le percentuali sono comunque contro di lui. Poco importa che la vita reale, l’esperienza di ognuno e la logica elementare dicano il contrario. Il dogma va rispettato. Chi dice che il re è nudo, anzi, che la regina è nuda, deve solo tacere.
Ora, qui, in una isoletta tutto sommato lontana dal clamore mediatico, un piccolo cartellone marginale e periferico sembrerebbe raccontare una storia diversa, una storia altra.
Mi sforzo di non essere ingenuo: probabilmente nasconde secondi fini.
Probabilmente, dopo di questo, vedremo decine di altri cartelloni con mani maschili che grondano sangue e corpi di donne massacrate ovunque. Impilate agli angoli delle strade, magari.
Probabilmente qualche genio illuminato uscirà fuori a fare mea culpa e a dire che si, certo, poverine, le donne commettono violenza ma solo e soltanto per autodifesa. Che gli uomini sono più grossi e fanno più male (ma la specie umana non era l`unica atta ad usare le armi estensivamente? Dubbio mio).
Che certamente (Come? Dove? Quando?) di violenza “i maschi” ne commettono “ di più”. Del resto, la guerra la fanno solo “i maschi”, no?
Probabilmente il cartellone in questione serve solo a far vedere quanto chi lo espone provi ad essere equanime.
Eppure, eppure, eppure, a me, da ingenuo, verrebbe da dire comunque: eppur si muove.