Riceviamo e volentieri pubblichiamo:
In Italia nelle separazioni con prole i padri rappresentano l’anello debole della catena, poco considerati e spesso distaccati dai figli, ottimisticamente parlando riescono ad ottenere due week-end al mese da passare con i loro pargoli.
Ma spesso e volentieri a seguito delle dinamiche giudiziali e all’atteggiamento delle madri rischiano di perdere il contatto dai figli stessi, oppure di essere sostituiti nel loro ruolo dal nuovo compagno della ex moglie.
Questa dinamica familiare, seppur negata da alcune frange sociali, assume il nome di alienazione parentale o genitoriale; difficile porvi rimedio, non esistono riferimenti precisi o prassi assodate e spesso i padri coinvolti devono ricorrere ad una specie di ” fai da te ” tra letture, approfondimenti, legali, assistenti sociali, psicologi e quant’altro…
In tutto questo bailamme il risultato finale al positivo non è certamente garantito, un padre può ritenersi a posto con la propria coscienza, può esser tranquillo di averle provate tutte e allo stesso tempo vedere un figlio crescere senza poter avere con lui alcun tipo di rapporto; è il caso del padre in questione che ci rende questa pragmatica e sanguigna testimonianza :
Nel lungo decorso della interminabile separazione conflittuale mi son sempre sentito ripetere i vari : non pensarci, stai sereno, tranquillo, col tempo tutto si sistema e via discorrendo. Non ci ho mai creduto fino in fondo anche se nell’immediato questi edulcorati pensieri possono essere un buon palliativo, un angolo recondito della mente mi lasciava sempre un vago senso d’inquietudine ed in fondo ho sempre saputo che sarebbe finita male.
Non mollare, reagisci, fatti valere certo, ma più ti attivi e più la terra ti viene scavata sotto i piedi, e pian piano questo avviene nell’indifferenza più assoluta. T’illudi di prenderla di petto, di credere che il risultato finale sarà direttamente proporzionale agli sforzi ed ai sacrifici profusi, che ci sarà sempre qualcuno a perorare la tua causa.
Poi dopo aver limitato i danni slalomeggiando tra denunce e condanne, dopo aver in solitaria attivato il tribunale per le mancate visite del figlio minorenne, il garante regionale dell’infanzia-adolescenza e di conseguenza l’assistente sociale di zona : ti trovi a fianco il figlio che senza plausibili motivi sostiene di non voler più vedere il padre.
Non ho recriminazioni da fare, rifarei esattamente tutto quello che ho provato a fare con grinta e determinazione in questi anni.
Forse nella foga dell’agire ho viaggiato anche troppo sul filo del rasoio, ma è andata comunque.
“Avendo scartato a priori la tanica di benzina devo constatare che è quasi tutto finito, a volte può anche andare a finire così”.