La scorsa domenica, come ogni fine settimana, specialmente durante l’estate , passeggiavo in bicicletta all’interno della pista ciclabile che da Tor di quinto arriva fino a Castel San Giubileo.
Mi sono fermato qualche minuto a leggere al parco di Tor di quinto quando ho notato, con curiosita’, un gruppo di pakistani che giocavano a cricket dopo aver recintato il campo al margine del quale mogli e figli o amici partecipavano in qualita’, diciamo pure, di tifosi. Con il passare del tempo si sono aggiunti alcuni curiosi, come appunto il sottoscritto, che ha smesso di leggere e per una volta ha rinunciato alla sua passeggiata.
Mi ha colpito il fatto che alcuni immigrati o ex immigrati, tra l’altro penso con regolare permesso di soggiorno, si siano liberamente recati in uno spazio pubblico per trascorrere delle ore spensierate, come d’altronde e’ nel loro diritto di cittadini di una città come Roma, il cui futuro mi auguro sia quello di una città pienamente multiculturale. Ma forse sono troppo idealista o sognatore .
Come dicevo, molti curiosi che magari non conoscono il cricket e le sue regole , si sono fermati per assistere a quest’incontro la cui natura era assolutamente amatoriale. Ma questo non era importante.
Importante e’stato invece che in maniera del tutto spontanea si e’ venuto a creare un legame implicito e involontario tra persone di culture diverse attraverso uno sport assolutamente sconosciuto in Italia, basti pensare che la nazionale di cricket italiana e’ formata per intero solo da immigrati di seconda o terza generazione.
Non so , forse mi sbaglio, ma nella sua semplicità e spontaneità mi e’ sembrata una lezione di civiltà e di democrazia alla quale tutti o quasi i presenti hanno partecipato con simpatia e divertendosi. Ma, come già detto, forse sono solo un inguaribile idealista .
Però, per lo meno per un’oretta, mi e’ piaciuto cullarmi nell’ idea che un giorno magari quello che ho visto domenica non sara’ piu’ un’ eccezione, ma la regola; vivere cioe’ in un mondo pienamente multiculturale, ovviamente con tutte le tensioni che esso comporta, ma immensamente piu’ ricco e bello.