Salve, Signor Fabrizio Marchi, approfitto di questo sito per porre un quesito “storico” che le avevo già rivolto tempo fa su Uomini Beta, ma che non è in effetti di facile risposta.
Sono appassionato di storia e da anni ripenso all’ esperienza della Primavera di Praga. L’ ho sempre considerata un grande tentativo di realizzare un socialismo democratico, quasi alla pari con quello di Allende.
In quest’ ottica ho sempre ritenuto, come molti, che l’ invasione sovietica del 21 Agosto 1968 sia stata la radice del male che un ventennio dopo portò l’ Urss alla dissoluzione. Ma, riguardando meglio alcuni documenti, emerge anche un’ altra possibile lettura. E cioè, la primavera di Praga come anticipo della perestrojka di Gorbaciov. Di quest’ ultima sappiamo ormai che non fu una riforma del socialismo ma la sua liquidazione, la restaurazione del capitalismo. Ecco, io, pur continuando a ritenere che tra le due esperienze ci sia un abisso (nella primavera c’era la partecipazione attiva del popolo, c’era un programma definito, c’era una genuina spinta verso una democrazia radicale, non borghese), non posso non far notare che c’erano anche delle somiglianze, come la spinta verso l’ apertura all’ economia di mercato, la riscoperta del lato positivo di una certa disuguaglianza, l’ idea della concorrenza. Certo, nel caso di Dubcek il modello di riferimento era quello jugoslavo. Gorbaciov invece non ne aveva nessuno palese. Il suo modello sostanziale alla fine è stata la Thatcher.
Ecco, so che è arduo, ma siccome anche la storia ha una sua importanza, che cosa fu davvero la Primavera di Praga?