La propaganda antimaschile non si ferma nemmeno davanti allo sfruttamento delle immagini di minori.
La strada è stata aperta nel 2006 da Donna Moderna, che con questa immagine di Oliviero Toscani ha promosso una campagna sociale con la quale dichiarava di voler fermare un dramma che riguarda 7 milioni di donne in Italia (testuale)
Incuriosisce la violenza assurda del messaggio: un bambino è criminale per DNA, punto.
Non si sa cosa possa fare da adulto, se sarà un medico o un fabbro, un docente di filosofia o un contadino, un carabiniere o uno spacciatore … potrebbe anche vincere un Nobel, un Pulitzer o un Campiello, ma l’unica cosa sicura è che sarà un carnefice per le donne che incontrerà.
Alcune le picchierà, altre le perseguiterà, altre ancora le umilierà, qualcuna arriverà persino a stuprarla ed ucciderla.
È un carnefice, geneticamente condannato a delinquere.
Mi ha colpito la vergognosa violenza del messaggio insito in quell’immagine, ma a quanto pare ha colpito solo me perché nel 2006 nessuno ha alzato un sopracciglio per chiedere spiegazioni a Donna Moderna.
Ovvio, qualsiasi iniziativa contro la violenza sulle donne non deve essere analizzata o tantomeno criticata, è per definizione politically correct, intoccabile, progressista, condivisibile, intelligente, “de sinistra”.
Anche quando viene utilizzato un messaggio profondamente razzista.
Passano dieci anni ed oggi la RAI cosa ci propone?
Ancora minori, ancora un messaggio razzista: la bambina è sicura che nel suo futuro c’è un ospedale. Non sa quando, ma è sicura che prima o poi dovrà farsi ricoverare perchè i mariti, si sa, picchiano le mogli.
Sia chiaro, tutti gli uomini sono carnefici e tutte le donne sono vittime, la propaganda ideologica ci dice da vent’anni che se non arrivano 30 milioni di denunce è solo perché le donne tacciono per paura.
Perché l’utilizzo di minorenni? Forse perché bambine e bambini bucano lo schermo, arrivano a toccare le corde giuste?
Ok, ma allora perché solo per la violenza subita dalle donne …; un bambino poteva dire che sarebbe morto cadendo dall’impalcatura perché il cantiere non era in sicurezza; ad una bambina avrebbero sparato perché non voleva pagare il pizzo; un’altra sarebbe finita in ospedale perché un coglione mandava sms mentre guidava … la lista è infinita, passando dall’ebreo pestato dai naziskin, al chierichetto con cui il parroco è troppo affettuoso, al barbone bruciato dal branco, alla coppia gay umiliata in quanto gay.
No, non esistono altri problemi in Italia che la violenza domestica, nessun problema tributario, di sanità pubblica o sovraffollamento delle carceri, non c’è corruzione, evasione fiscale, disoccupazione giovanile, nessuno è costretto a fuggire all’estero per non svilire la laurea in un call-center, le case – lo sanno tutti – vengono ricostruite due mesi dopo i terremoti, tra sei mesi è pronto il ponte sullo stretto e fra due pure la Salerno – Reggio Calabria, la mafia è un’invenzione di Michele Placido per girare La Piovra, la camorra è una fantasia di Saviano per fare soldi con libri, cinema e tv.
Se non fosse per i mariti che picchiano le mogli, sarebbe un Paese perfetto.
Magari un po’ razzista nei confronti degli uomini, e proprio per questo perfetto.
Fabio Nestola
(fenbi CSA Centro Studi Applicati)