Spett.le redazione, faccio riferimento alla pubblicazione sulla rivista
della lettera che riporta il titolo “Israele non gradisce“. Poichè si cita il Convegno “Palestina tra diritti negati e prospettive future”organizzato il 28 novembre scorso dall’associazione Salaam Ragazzidell’Olivo Comitato di Trieste, della quale sono la presidente, spero vogliate ospitare sulla rivista queste poche righe che ritengo di dovervi trasmettere.
In allegato c’è la lettera che l’associazione aveva mandato alla stampa locale dopo il Convegno e dopo il vespaio seguito all’intervento dell’ambasciatore israeliano. La lettera non è mai stata pubblicata, benchè avessimo un diritto di replica dopo alcuni articoli apparsi sul quotidiano locale “Il Piccolo”, il quale ha quasi ignorato l’importanza del Convegno e lo spessore dei relatori per diffondersi sulla penosa vicenda dell’ambasciatore e del Sindaco, peraltro trattata senza alcuna serietà.
Noi oggi siamo ufficialmente in possesso della lettera dell’ambasciatore e stiamo valutando alcuni aspetti legali che ci riguardano.
Grata dell’attenzione , con cordiali saluti per Salaam Ragazzi
dell’Olivo Comitato di Trieste
Letizia Giustolisi Rondi
Salaam Ragazzi dell’Olivo Comitato di Trieste
Salaam Otroci Oljke Tržaški Odbor
via / ulica Torrebianca, 29/b – 34132 Trieste / Trst
Alla redazione de IL PICCOLO
per opportuna pubblicazione
Facciamo riferimento agli articoli apparsi sul giornale tra il 29 novembre e il 4 dicembre per esprimere, come soggetti interessati, alcune osservazioni.
Sabato 28 novembre, i cittadini e le cittadine di Trieste hanno avuto un’occasione unica per questa città: la possibilità di seguire i lavori del Convegno internazionale “Palestina tra diritti negati e prospettive future”, promosso dalla nostra associazione con il supporto del Comune.
L’iniziativa ha visto, al mattino, attorno allo stesso tavolo prestigiosi relatori, testimoni autorevoli e attenti della realtà dei rispettivi Paesi: Ghada Karmi, scrittrice e saggista palestinese residente a Londra, Gideon Levy israeliano, noto giornalista dell’importante quotidiano Haaretz e Wasim Dahmash, palestinese residente in Italia, saggista e docente di lingua e letteratura araba.
Al pomeriggio si sono aggiunti altri ospiti per la tavola rotonda: Fausto Gianelli italiano, avvocato esperto di diritto internazionale e coordinatore dei giuristi democratici di Modena, Widad Tamimi, residente a Lubiana, scrittrice, ha conseguito un master in diritto internazionale a Londra, Fulvio Salimbeni, docente di storia contemporanea all’Università di Udine e Stephanie Westbrook, statunitense residente a Roma, attivista dei diritti umani e sostenitrice del BDS (pratica non violenta di boicottaggio già utilizzata contro il Sud Africa razzista).
Salaam Ragazzi dell’Olivo si è impegnata per assicurare al Convegno le migliori condizioni ambientali, dalla sede prestigiosa con l’Auditorium del Museo Revoltella, alla disponibilità di materiale informativo di supporto, al sistema di traduzione simultanea curato da tre professioniste e, non ultimo, ha scelto una data significativa per i palestinesi, ricorrendo il 29 novembre il terzo anniversario del riconoscimento ONU alla Palestina di stato osservatore non membro.
A ciascuno dei relatori è stato chiesto di approfondire, sia al mattino con relazioni individuali che al pomeriggio in tavola rotonda, la realtà ineludibile dei diritti negati al popolo palestinese, scegliendo alcune tematiche chiave. A far da legante un coinvolgente breve video preparato per il Convegno da Fausto Vilevic.
Nonostante la complessità degli argomenti trattati, il pubblico che gremiva la sala ha pienamente colto i nodi del conflitto e le possibili soluzioni, poichè tutto è stato esposto e dibattuto con chiarezza e competenza, obiettività e realismo. Sono emerse le contraddizioni che caratterizzano il comportamento dello Stato d’Israele: sottoscrizione di convenzioni e trattati internazionali tesi a salvaguardare principi e norme del diritto internazionale e contestuale negazione ai palestinesi dei diritti che ne discendono. Ritratto di un Paese che mentre si dichiara democratico accresce le disuguaglianze tra i propri cittadini sino a mantenerne una parte in una vera condizione di apartheid.
La centralità del nodo Palestina-Israele, rispetto ogni vicenda del vicino Oriente è ben nota a chi, come la nostra associazione, con i palestinesi ha rapporti; non lo è altrettanto invece per molti cittadini, i quali, tra propaganda e mistificazione, sono spesso informati poco e male. Con il Convegno abbiamo voluto offrire una possibilità d’informazione, di riflessione e di confronto, e dalle tante attestazioni di apprezzamento ricevute dalle persone presenti, crediamo di esserci riusciti.
Se il pubblico ha saputo cogliere, prima e dopo il Convegno, l’importanza e i meriti dell’iniziativa, non altrettanto si può dire di alcuni organi d’informazione – con l’eccezione della RAI regionale – che hanno preferito dilungarsi sulle misure di sicurezza adottate, sottolineando l’assenza di incidenti, quasi con rammarico, e parlare diffusamente della bagarre politica seguita all’intervento dell’ambasciatore d’Israele sul Comune di Trieste, senza peraltro spendere molte parole sull’estrema gravità dell’ingerenza di un altro Stato nelle vicende interne della Repubblica italiana, nonchè sull’incredibile acquiescenza del Comune agli ordini israeliani.
E pensare che c’è stato un tempo non tanto lontano, e di cui si è parlato di recente al Congresso degli Stati Uniti, in cui un assessore del Comune di Trieste ha interrotto delle trattative commerciali con la multinazionale israeliana Sodastream, responsabile di avere illegalmente uno stabilimento nei Territori palestinesi occupati. Ecco, questo è un esempio di risultato ottenuto dal movimento BDS, quello tacciato di terrorismo da parte dell’ambasciatore: accusa che tocca alcuni dei nostri ospiti ma anche noi, che non la lasceremo cadere nel vuoto.
La presidente Letizia Giustolisi Rondi
a nome del Direttivo di Salaam Ragazzi dell’Olivo Comitato di Trieste