Vi è la possibilità che Macron possa perdere la maggioranza nella elezioni legislative di domenica prossima a favore dello schieramento di NUPES e del suo leader Melenchon ? In questo caso si aprirebbe una fase nuova per la Francia e l’Europa? Cambierebbe il corso della guerra della NATO in Ucraina e cambierebbero le relazioni tra Europa e Russia ?
Qual è la posizione di France Insoumise e della Union Populaire sulla NATO e sulla guerra in Ucraina?
Il Programma di France Insoumise cita che “La France Insoumise proporrà il ritiro immediato della Francia dal comando integrato della NATO e poi, per gradi, dall’organizzazione stessa. Rifiuterà qualsiasi inclusione del nostro Paese in un’alleanza militare permanente nella regione indo-pacifica e altrove, così come qualsiasi intervento militare senza un mandato delle Nazioni Unite. Difenderà l’idea di avviare la formazione di un nuovo accordo antiglobalizzazione”.
Mentre sull’Ucraina afferma di voler “Difendere la sovranità e la libertà dell’Ucraina e del popolo ucraino, nonché l’integrità dei suoi confini, in un contesto internazionale di tensione e di guerra sul continente europeo e di fronte ai crimini di guerra decisi da Vladimir Putin”.
Ove questa posizione divenisse effettiva dopo una vittoria elettorale, la NATO entrerebbe in crisi insieme alla strategia anglosassone del suo uso geopolitico un chiave antirussa e anticinese. La guerra in corso subirebbe certamente un cambiamento di rotta e si aprirebbero le porte per un processo pur difficile di pacificazione del conflitto in corso in Ucraina, che potrebbe vedere protagonisti Francia, Italia (si spera) e Germania. Rimarrebbe aperto comunque il problema del rapporto di questa parte dell’Europa con i pasi baltici e orientali a forte egemonia anglosassone e antirussi. Non a caso la Gran Bretagna sta correndo ai ripari e sta proponendo a questi paesi una alleanza anti-europea in chiave antirussa, con la benedizione degli USA.
Ma il Programma elettorale dell’Alleanza NUPES invece non fa purtroppo riferimento alla NATO, mentre “Europe Ecologie-Les Verts e il Partito Socialista sosterranno il rafforzamento della cooperazione militare a livello dell’UE, la creazione di un comando militare operativo europeo, nonché l’intensificazione delle forniture di armi all’Ucraina e l’attuazione di un embargo totale e immediato sulle importazioni russe di petrolio, carbone, combustibile nucleare e gas. Il Partito Socialista sosterrà la permanenza della Francia nella NATO”. L’uscita dalla Nato, caldeggiata da Mélenchon, sarebbe sospesa mentre si ribadisce la volontà di “rafforzare e democratizzare l’ONU”.
Il Programma elettorale di NUPES quindi non garantirebbe un cambiamento dell’attuale collocazione della Francia nell’ambito NATO e nel conflitto in corso, pur lasciando intendere un rafforzamento del ruolo dell’ONU a scapito della NATO, non si sa quanto fattibile. Rimane nel programma comune un’affermazione di principio di rifiuto dello “scontro di civiltà”, che non implica però un disconoscimento del giudizio sulla natura della guerra in corso anche come scontro di civiltà dell’Occidente contro le “autocrazie” russo-asiatiche, e manca il riconoscimento invece che si tratta di uno scontro tra unipolarismo anglosassone e multipolarismo abbracciato invece da Russia e Cina. Questa difficoltà, anche di Melenchon, di distaccarsi dalla narrazione occidentalista del mondo, lo inserisce ancora nel campo occidentale, ma che però intende praticarlo privilegiando l’interesse nazionale anche a scapito della solidarietà atlantica a guida USA. Questa la differenza fondamentale tra la Francia e l’Italia e anche con la Germania: essere la Francia uno Stato che ha conservato dopo la seconda guerra mondiale un profilo di forte autonomia politica che portò De Gaulle nel 1966 ad uscire dal comando NATO perché temeva una perdita di sovranità. Fu poi Nicola Sarkozy che decise di rientrare a pieno titolo nel comando integrato della Nato nel marzo del 2009.
Sono solo «sfumature», chiamate nuances ?
Penso invece che queste “sfumature” siano invece il segno di una difficoltà a sottrarsi completamente agli obblighi atlantici anche per un paese come la Francia.
Premesso che ritengo la Francia un paese con sovranità politica superiore agli altri paesi europei nell’ambito NATO, e quindi capace in potenza di imprimere una svolta alle politiche europee di subalternità agli USA, penso però che da sola la Francia pur ben intenzionata ma senza un supporto almeno con la Germania, taccio dell’Italia, farebbe fatica da sola, pur con tutte le migliori intenzioni di un ipotetico governo Melenchon, a sottrarsi ai vincoli militari della NATO a guida americana. La presenza di Macron all’Eliseo sarebbe poi un ostacolo troppo grande da superare senza una grave crisi istituzionale.
Allora? Non cambierebbe nulla? Vedremo dopo le elezioni di domenica
Fonte: https://agoraxxisecolo.blogspot.com/2022/06/melenchon-le-elezioni-francesi-e-la.html?m=1
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