Questa mattina, molto presto, intorno alle 7, mentre percorrevo il grande raccordo anulare di Roma, ho incrociato a lato sulla corsia destra, quella lenta per intenderci, una colonna di autocarri militari, con tanto di scorta avanti e dietro ad opera di pattuglie della polizia (civile), che trasportavano, alla luce del giorno e solo parzialmente coperti da teli verdi, udite, udite, enormi cannoni, di una decina di metri ognuno.
Mi potrei sbagliare, ma ho presunto che la loro meta intermedia fosse l’aeroporto di Pratica di Mare, pochi chilometri più avanti, per essere spediti, presumo sempre, in Ucraina.
Del resto, queste sono le azioni decise e ribadite dal governo e dal parlamento in merito al conflitto russo-ucraino.
Ho provato immediatamente un misto di brividi, repulsione, irritazione.
Esprimo il mio profondo sdegno; quel che mai si sarebbe dovuto ripetere, oggi capita di vederlo con i nostri occhi, in una tranquilla giornata soleggiata, mentre ci si reca a lavoro come tutte le mattine: il trasporto di morte!
Eccola, la nostra Italia, quella che ripudia la guerra, sempre a parole, sebbene scritto a chiare lettere sull’articolo 11 della nostra Costituzione.
Dove sta, o meglio, c’è ancora qualcuno che si oppone a tutto ciò? Non risultano pervenute, a tutt’oggi, opposizioni all’invio di armi pesanti verso il suddetto conflitto, al di là di timidi ripensamenti, a giochi fatti, di parte del M5S. E il resto di tutto quel che fu, una volta, l’universo di sinistra? Che dicono dalle parti del nuovo corso del Pd? Oltre alle tematiche dei diritti civili, hanno la benché minima intenzione di blaterare qualcosa dopo oltre un anno di partecipazione (si, partecipazione) vera e propria alla guerra?
Oppure, anche su questo, le varie forze politiche continueranno a prendere le loro decisioni, in barba alla Costituzione?
Purtroppo non vediamo all’orizzonte personalità politiche in grado di esercitare “diplomazie internazionali” tali, da poter mediare nei conflitti (a quello dovrebbe servire la politica dei paesi cosiddetti democratici) e blandire ogni guerra, rispettando i dettami costituzionali. Non certo obbedire supinamente ad organismi che perseguono da sempre interessi coloniali e neo coloniali.
Ritengo sarebbe un primo passo smetterla di essere veri e propri complici e mandanti di qualunque “politica” di guerra. Ricordiamolo sempre: continuano a violare la nostra Costituzione! Not in myname