L’abilità del movimento di Resistenza yemenita Ansar Allah nell’ostacolare i rifornimenti di carburante ad Israele, durante il genocidio di Gaza, ha fatto sì che questa componente patriottica-islamica si guadagnasse il rispetto di tutto il mondo ‘’non allineato’’. L’imperialismo statunitense, nella nuova Crociata anti-musulmana, ha coalizzato nove regimi fantoccio – Gran Bretagna, Italia, Bahrein, Canada, Francia, Paesi Bassi, Norvegia, Seychelles e Spagna – intrappolandoli nell’ennesimo pantano mediorientale. Washington non ha alleati, ma soltanto ostaggi.
Lo storico ed esperto di questioni militari Orazio Di Mauro, sul giornale marxista Futura Società, ha spiegato le ragioni geo-strategiche dell’ennesimo fallimento, preannunciato, dell’Occidente collettivo:
‘’La marina statunitense è impreparata per affrontare una guerra marittima lunga e dispendiosa anche contro il debole Yemen in mano agli Houthi. Infatti, si tenga presente che quest’ultima, che costituisce la maggioranza della flotta predisposta all’attacco (le altre navi sono solo una presenza al limite del simbolico), presenta alcune vulnerabilità che limiteranno le sue azioni. È fondamentale sapere che essa è attualmente configurata come una “Marina di attacco” e non come una “Marina di invasione/spedizione”. Gli strateghi navali di Arlington l’avevano pensata come una marina che, in caso di guerra, sarebbe rapidamente intervenuta nel settore interessato dove avrebbe agganciato e distrutto in pochi giorni/settimane qualunque marina del mondo. Infatti, è stata progettata per non dipendere dal supporto dei porti amici, in grado di stare in mare per lunghi mesi senza approdare a terra.’’ 1
Come intuì uno dei più grandi statisti e criminali di guerra del secolo scorso, Henry Kissinger, gli Stati Uniti non sono più in grado di vincere una ‘’guerra convenzionale’’, un conflitto basato sul controllo territoriale che valorizzi le capacità umane. Decentralizzando il sistema produttivo e delegando la cogestione della pauperizzazione globale ai regimi fantoccio, Washington si è trasformato in uno ‘’Stato-fallito’’ in cui il potere decisionale, il cosiddetto deep state, ha adottato l’ideologia transumanista. Per questo motivo nel ‘’Medio Oriente allargato’’, l’Occidente collettivo persegue con la dottrina della ‘’guerra eterna’’; guerre scatenate non per essere vinte, ma per gettare intere aree geografiche nel caos. Più volte, sull’Interferenza, abbiamo spiegato che il Pentagono ha superato l’anticomunismo della ‘’guerra fredda’’ e l’islamofobia dell’amministrazione Bush sr.; il nemico, dall’11 settembre 2001, è l’idea stessa di Civiltà.
Continua Di Mauro:
‘’La posizione geografica unica degli Stati Uniti permette loro di difendere con molta efficacia le sue coste e alla marina di rifornirsi continuamente nei porti americani. Ma nei casi come quello yemenita, dopo aver sparato molti missili, le navi di scorta a differenza della portaerei, ne rimarrebbero prive e con notevoli difficoltà di approvvigionarsi e con grossi pericoli per loro e per la portaerei scortata. ‘’
La politica di guerra statunitense è basata sulla sudditanza permanente degli ‘’Stati-lacchè’’, un corollario che si scontra con la realtà geoeconomica. La transizione al mondo multipolare ha messo Paesi come Egitto, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti dinanzi al quesito: morire per Washington o ‘’vivacchiare’’ nella declinazione neoliberale al multipolarismo?
Per Washington il genocidio è un’opzione politica, per questa ragione aggredisce lo Yemen: estendere la crudele dottrina della ‘’guerra eterna’’, insanguinando la culla della cultura araba e proteggere il genocidio di Israele. Scrive la giornalista australiana Caitlin Johnstone (una disamina complementare all’analisi di Orazio Di Mauro):
‘’Un anonimo funzionario statunitense, che poco prima che si verificasse l’attacco allo Yemen ne aveva informato Akbar Shahid Ahmed dell’Huffington Post, ha lamentato che gli attacchi aerei “non risolveranno il problema” e che l’approccio “non si aggiunge a una strategia coesa”.
Ahmed aveva precedentemente riferito che, dietro le quinte, i funzionari di questa amministrazione sono diventati sempre più nervosi per il rischio che Biden scateni una guerra più ampia in Medio Oriente. Quest’ultima escalation, insieme alla promessa di rappresaglia degli Houthi, aggiunge molto peso a questa preoccupazione. [Alcuni legislatori statunitensi e gruppi di difesa dei diritti hanno condannato gli attacchi come incostituzionali].
E tutto questo per cosa? Per proteggere la capacità di Israele di condurre un massacro di palestinesi a Gaza che dura da mesi.
Questo è l’impero statunitense. Questo è ciò che è sempre stato.
Queste persone ci stanno mostrando esattamente chi sono.
Probabilmente dovremmo credergli.’’ 2
L’imperialismo della demenza: USA/GB/Israele non può vincere una ‘’guerra territoriale’’, l’unica via percorribile è la ‘’guerra irregolare’’, una mattanza che li metterà sullo stesso piano (anche) giuridico dei nazisti a Norimberga.
L’equazione Biden/Netanyahu è analoga a quella Mussolini/Hitler: Biden sta scatenando una guerra demenziale, per dare copertura mediatica al genocidio dei palestinesi di Gaza. Il sionismo-revisionista, accusato dal Sudafrica d’aver consumato un genocidio, dovrà rispondere dei propri crimini prima di finire in ciò che Leon Trotsky chiamava ‘la ’spazzatura della storia’’.
https://futurasocieta.com/2023/12/25/andiamo-a-difendere-il-mar-rosso/
https://comedonchisciotte.org/limpero-bombarda-lo-yemen-per-proteggere-il-genocidio-di-israele/
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