E’ un copione ben collaudato in Yugoslavia, in Siria, in Libia…in Afghanistan, in Iraq, in Ucraina, in Costa d’Avorio…
Innanzitutto un’opera di sensibilizzazione sulla “criminalità” presunta dei governi ostili alla sovranità imperiale e alla rapina delle risorse della propria terra, sensibilizzazione affidata a grandi e piccoli media e alle ONG “umanitarie” (vero cavallo di Troia nei Paesi da conquistare)…In un secondo momento scatenamento della guerra civile con metodi ben orchestrati quali gli omicidi affidati a cecchini che sparano sia sulla folla sia sulla polizia al fine di stimolare la rabbia e la violenza sia del governo sia delle opposizioni, affidando ovviamente il racconto dei fatti ai media dell’impero e alle ONG (si pensi ai 10.000 assassinati di Gheddafi propagandati falsamente da “Save the Children” o alla bufala inventata da “Medici senza frontiere” sulle migliaia di prigionieri uccisi nelle carceri di Assad (informazione raccolta da “oppositori” del governo).
Con la guerra civile che media e ONG testimonieranno come causata dalla violenza della dittatura contro pacifici oppositori che si difenderanno con pacifici atti di terrorismo ( taciuti dai media oppure attribuiti alle forze governative), risulterà necessario un intervento “umanitario” per tutelare la popolazione civile con massicci bombardamenti o con la preparazione di un golpe che può essere realizzato dai militari o dalla pacifica società civile con il sostegno di mercenari addestrati e ben armati.
Con l’eventuale assassinio o incarceramento brutale dei legittimi difensori della propria terra, inizierà il saccheggio delle multinazionali e l’instaurazione della “democrazia imperiale” affidata a fantocci dei “regimi del male”…
Tra l’altro, non va dimenticato che, una volta abbattuti i “dittatori”, si può dare inizio ad una politica neoliberista che per potersi esprimere al meglio, come auspicata da Milton Friedman e dai suoi “Chicago boys” e come realizzatasi con Pinochet in Cile, con Videla in Argentina, con Eltsin in Russia, ha bisogno di uno shock che annichilisca la popolazione in modo che la si possa devastare e affidare la gestione ai gangster dell’economia (banche e multinazionali).
Questo è il copione classico. Cosa succederà ora in Venezuela ad opera di quei signori che governano la politica planetaria, chiamati nei tempi addietro da Albert Camus, con semplice linguaggio: assassini ?
Qualche non felice previsione è possibile. Qualche supposizione.
Per il Parlamento della UE la vittoria elettorale di Maduro alle presidenziali del 2018 è da considerarsi “illegittima”, nonostante il parere favorevole degli osservatori internazionali, parere che non conta nulla quando non è in linea con i desiderata dell’Impero.
Dato che i 5Stelle in una mozione contradditoria sono riusciti nell’impresa di non riconoscere Guaidò come Presidente ad interim, l’indecente Presidente della Repubblica Mattarella, con un atto che di costituzionale ha ben poco, ha invitato il governo “a raccordarsi” alla UE, evidenziando a chiare lettere il crollo politico e morale del PD che si è esaltato nel ridicolo con gli applausi frenetici indirizzati alla delegazione golpista presente nel “loggione” dell’aula parlamentare.
L’ultimatum “ridicolo” della UE, accodatasi servilmente all’immediato riconoscimento del golpista da parte di Trump, è stato ovviamente respinto da Maduro.
Come può un Presidente regolarmente eletto accettare l’imposizione sub.- imperiale della UE di considerare nulle le elezioni dell’Assemblea costituente e di convocarne altre con la speranza che siano favorevoli al fantoccio USA/UE ?
Ancora ovviamente, ritengo che l’oligarchia a capo di quella gabbia di ferro antidemocratica, che si chiama falsamente Unione europea, era ben consapevole del rifiuto cui andava incontro.”…andremo avanti nel nostro sentiero di dignità, di ribellione, di rispetto”. Così Maduro…e non poteva essere altrimenti,
E bene ha fatto il governo venezuelano a rifiutare gli ipocriti “aiuti umanitari” di chi, per anni, ha affamato con embarghi e sanzioni, con rapina di valute e di oro, il popolo venezuelano. Aiuti che gli States, come ha ritenuto giustamente Maria Zahkarova, portavoce del ministro degli esteri del Cremlino, potrebbero utilizzare per ulteriori provocazioni. Graditi invece gli aiuti da Cina e Cuba.
Nel mentre gli States preparano i “veri aiuti” al golpista, con movimenti di forze speciali nel bacino caraibico per promuovere un’eventuale aggressione, mascherata da “intervento umanitario”. Per Maria Zahkarova non vi sono dubbi ” Per l’Occidente un golpe militare è divenuto prioritario”.
Personalmente non credo che vi sia una possibilità di pace per il Venezuela. Dopo il golpe giudiziario contro Lula in Brasile, dopo la riconquista di Honduras, dopo la destabilizzazione dell’Ecuador, dopo il tentato avvio di rivoluzione “colorata” in Nicaragua, l’aggressione contro il Venezuela appare scontata, un’aggressione che si avvarrà di mercenari stranieri e locali… a meno che non vi sia un veto politico esplicito della Russia e della Cina…
E in quel caso gli States come risponderebbero ? Cedendo ? Possibile ma Improbabile.
Comunque sia, la dirigenza venezuelana farà bene a prepararsi alla guerra. Come osserva realisticamente Thierry Meissan,1) sarebbe opportuno che gli strateghi di una eventuale difesa della nazione prendessero esempio e lezioni dalla resistenza siriana che ha dovuto imparare a proprie spese le nuove modalità di guerra imparate molto bene dai terroristi addestrati dall’Occidente.
Sarebbe perciò opportuno che la milizia popolare (che oggi consiste di circa due milioni di persone) venisse addestrata ed armata adeguatamente e, soprattutto, che si creasse una vera unità nazionale costituita da tutti coloro (di qualsiasi bandiera politica) che non aspirano ad essere sottomessi ad una potenza straniera…
Innanzitutto lavorare per la pace ed evitare un terribile bagno di sangue…Ma è difficile che l’Occidente imperiale si sottragga ai suoi interessi di saccheggio e di devastazione, è difficile essere ottimisti sulla pace quando si pensi alla ferocia guerrafondaia dell’Occidente imperiale, in all’Iraq, in Afghanistan, in Siria, in Yemen…
note
1) Thierry Meissan “Il Venezuela e i suoi vicini possono…” in Voltaire net.org 12/2/19
2) Thierry Meissan, op. cit.
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