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Tibisay Lucena |
Bisogna dire che la giornata purtroppo è stata funestata da numerosi morti ed atti di violenza da parte dell’opposizione. Va detto anche, che come sempre la violenza è stata circoscritta a determinate zone di classe media della città di Caracas e di altre città del Venezuela. Il Ministro della Difesa, Padrino Lopez, in una conferenza stampa ha parlato di 200 centri elettorali (su circa 15.000) chiusi per atti di violenza e della morte di militare, morto sparato. Nell’est di Caracas, nella Piazza Altamira del ricco quartiere di Chacao, una esplosione ha ferito 8 militari.
Caraacs, Liceo Fermin Toro: larghe file
A Caracas, il Palazzetto dello sport “Poliedro de Caracas” è stato trasformato in un centro elettorale dove potevano votare i cittadini di Caracas i cui centri elettorali sono stati chiusi temporalmente o definitivamente a causa della violenza dell’opposione
Caracas, Palazzetto dello sport
Caracas, Palazzetto dello sport
Caracas, Palazzetto dello sport
Caracas, Interno del Palazzetto dello sport, con centinaia di macchine elettorali
Stato Tachira, San Cristobal
Merida
Centro elettorale con una lunga fila
Centro elettorale con una lunga fila
Centro elettorale con una lunga fila
Centro elettorale con una lunga fila
All’elezione l’elettore è identificato con la carta di identità ed inoltre deve sottoporsi alla lettura ottica delle impronte digitali. Con tale mezzo è assolutamente impossibile votare due volte
Dopo aver votato, gli elettori del Partito Socialista e degli altri partiti che appoggiano il Governo potevano comunicare il proprio voto ai rappresentati dei partiti di governo. Una sorta di sondaggio operato dai partiti di governo per conoscere in tempo reale l’andamento del voto. L’elettore che partecipava a questa sorta di exit poll era identificato attraverso il “Carnet de la patria”
“Carnet de la patria”, i cui dati sono acquisiti elettronicamente attraverso la scansione da cellulare