Venezuela: il piano dell’imperialismo americano-sionista

La penetrazione dell’imperialismo israeliano in America Latina sta favorendo la sovversione neofascista contro i governi nazionalisti indipendenti. Nel 2017, con un articolo intitolato Cosa ha in mente Israele per il Venezuela? 1, documentai la penetrazione sionista in Venezuela contro il governo socialdemocratico radicale di Caracas. Cercherò di riassumere le linee guida della mia ricerca.

  • La borghesia sudamericana ha una forte componente israelita, si tratta di una classe dominante del tutto slegata dal mondo latino-americano. La grande borghesia ebraica, al momento, rappresenta il collegamento tra le fazioni più agguerrite di Tel Aviv e l’aristocrazia ‘’vendi patria’’ venezuelana.
  • Il MOSSAD cercò di assassinare Hugo Chavez, offrendo protezione all’ultra-reazionario Capriles proveniente dalla setta evangelica di Tradizione, Famiglia e Proprietà. La componente evangelica si è ricongiunta con le fazioni più retrograde del sionismo religioso e del fondamentalismo cattolico, che confluiscono nella destra alternativa dallo “stregone” imperiale Steve Bannon. Le lobby religiose, in questo modo, aprono la strada ai servizi segreti stranieri.
  • L’assassinio politico fa parte del piano americano-sionista chiamato guerra permanente e caos creativo sistematizzato da David Horowitz, vero ideologo dell’estrema destra USA. Gli Stati Uniti, dal 2003 in poi, vanno ben oltre i golpe militari e le rivoluzioni colorate; il loro obiettivo è distruggere il mondo non globalizzato e piegato al neoliberismo favorendo la nascita di stati dittatoriali storicamente inediti.

La costruzione di Stati etnici come Israele o di regimi teocratici sul ‘’modello’’ wahabita rappresenta la tappa finale del piano statunitense per dominare il ventunesimo secolo. I marxisti europei, non avendo compreso ciò, faticano ad inquadrare l’imperialismo del ventunesimo secolo, studiato in modo molto lucido da Thierry Meyssan. Gli USA non avrebbero motivo per riapplicare un piano sventato dal presidente Chavez nel 2007 proprio grazie alla consulenza di Meyssan. Leggiamo la testimonianza dell’analista francese:

 

‘’Allo stesso modo, nel 2007 studenti trotskisti diedero vita a un movimento contro il mancato rinnovo della licenza alla radio-televisione di Caracas (RCTV). Oggi, grazie a Blumenthal e a Cohen, sappiamo che Guaidó vi era implicato e che fu addestrato dai discepoli del teorico della non-violenza Gene Sharp. Invece che reprimere gli eccessi del movimento, il presidente Chávez, in occasione della cerimonia della firma dell’ALBA [Alleanza Bolivariana per le Americhe, ndt], il 3 giugno 2007 lesse per 20 minuti un mio vecchio articolo su Gene Sharp e sul suo concetto di non-violenza messo al servizio di NATO e CIA. Rendendosi conto della manipolazione di cui erano vittima, un gran numero di manifestanti si ritirarono dalla lotta. Negando goffamente i fatti, Sharp scrisse prima al presidente, poi a me. L’iniziativa creò confusione nella sinistra statunitense, che riteneva Sharp una personalità rispettabile e senza compromissioni con il governo degli Stati Uniti. Il professore Stephen Zunes prese le sue difese, ma, di fronte alle prove, Sharp chiuse il suo istituto lasciando posto a Otpor e a Canvas’’ 2

 

Gli studenti filo-USA si ritirarono consapevoli della sconfitta, ma per Chavez il lavoro giornalistico di Meyssan si è rivelato politicamente vitale. Undici anni dopo, gli USA vogliono scatenare una guerra ‘’aldilà dei governi di sinistra e destra’’ ovvero direttamente contro il mondo non globalizzato, di cosa si tratta? Prosegue Meyssan (sottolineatura mia): ‘’Sarà una guerra imposta dall’esterno. Non mirerà a rovesciare governi di sinistra a vantaggio dei partiti di destra, benché le apparenze possano di primo acchito ingannare. La logica degli avvenimenti non farà distinzioni tra governi di sinistra e governi di destra. Poco alla volta sarà l’intera società a essere minacciata, senza distinzioni d’ideologia o di classe sociale. Per gli altri Stati della regione sarà impossibile tenersi al riparo dalla tempesta. Anche quelli che penseranno di proteggersi servendo da base arretrata alle operazioni militari saranno parzialmente distrutti’’ (Ibidem). La Rivoluzione venezuelana ha gli strumenti per difendersi: (a) un governo popolare in grado di coinvolgere (come ha fatto il Partito Baas in Siria) alcuni settori dell’opposizione nazionale; (b) un esercito anti-coloniale addestrato nelle tecniche militari di guerriglia e contro-guerriglia; (c) l’ausilio della guerriglia marxista colombiana (ELN e la fazione armata delle FARC-EP), capaci di sottrarre ai gruppi paramilitari interi territori.

La lobby sionista è parte integrante di questo progetto eversivo essendo un tutt’uno con la nuova classe capitalista transnazionale. L’oligarchia israelita invoca l’intervento del FMI; negli stessi termini i rabbini più fanatici vorrebbero l’uccisione dei dirigenti del PSUV. L’idea del sionismo e della destra neofascista è questa: sfruttare le persone disintegrando il mondo del lavoro. Si tratta di individui senza scrupoli che sostengono l’idea anti-storica della sovrapposizione di Stato ed etnia alla nazione. Come agisce la lobby israeliana in Venezuela? Riporto, per dare al lettore notizie inedite censurate dalla stessa ‘’informazione alternativa’’ italiana, uno stralcio della mia intervista all’economista Attilio Folliero, curata nell’agosto 2017:

 

‘’Per capire come agisce il sionismo, da un punto di vista finanziario, è interessante accennare al caso di Ricardo Hausmann, altro personaggio legato alla destra venezuelana e a Capriles. Questo personaggio nel 2016 è stato scoperto (e denunciato pubblicamente dallo stesso presidente Maduro) a cospirare contro il Venezuela. Per Haussman, per risolvere i problemi del Venezuela è necessario il ricorso al FMI, anzi egli stesso si è offerto per negoziare e stava negoziando (a nome di un futuro governo venezuelano) un grosso prestito con questa istituzione. Per questo sionista venezuelano che vive ed opera negli USA l’America Latina è un “complemento naturale” dello stato che presiede Benjamín Netanyahu, nel senso che il continente latinoamericano è visto come un appendice mineraria, un continente da sfruttare. Sostanzialmente questa è l’idea del sionismo e della destra venezuelana: sfruttare le risorse del paese e del continente per il proprio arricchimento, per le proprie necessità. Ovviamente il popolo, anzii popoli non esistono!’’ 3

 

Una volta Ernesto Guevara disse comunismo o morte, adesso l’unico modo per non scomparire innanzi il piano di Tel Aviv e Washington è la difesa categorica d’un’altra direttiva di Guevara: patriottismo o morte. Non esistono terze vie.

https://www.linterferenza.info/esteri/cosa-sta-preparando-israele-venezuela/

https://www.voltairenet.org/article205149.html

https://umbvrei.blogspot.com/2017/08/dal-venezuela-intervista-al-professor.html

Risultati immagini per Guaidò immagini

Fonte foto: Sputnik Italia (da Google)

 

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