L’Unione Europea è corresponsabile dei massacri compiuti da Arabia Saudita e da Israele in Siria, in Yemen e in Palestina.
Si dirà: è la scoperta dell’acqua calda. Vero, ma va gridato contro coloro che esaltano l’Unione Europea o che comunque l’accettano come dato irreversibile da “trasformare democraticamente” dall’interno.
L’Unione Europea, oltre che essere uno strumento di pauperizzazione dell’Europa, è una terrificante macchina da guerra, disposta a qualsiasi nefandezza, come è testimoniato dai genocidi in corso in Siria, in Yemen e in Palestina.
Il prioritario obiettivo politico di una forza che voglia essere a favore dell’uguaglianza, della democrazia e della pace non può essere che la fuoriuscita da questa gabbia infernale di speculatori, di corrotti, di militaristi.
Sulla Siria, dopo aver concepito, assieme ad altri stati canaglia, l’associazione a delinquere “Amici della Siria” che ha favorito lo stragismo delle bande jihadiste, la devastazione di intere comunità, l’esilio di centinaia di migliaia di profughi (di cui ora l’aristocrazia politico-finanziaria si fa merito di accogliere con carità “cristiana”, in realtà secondo finalità demografiche e industriali), non ha esitato, per l’ennesima volta, a imbandire la solita false flag per bombardare fantomatici depositi di armi chimiche e per dare una lezione al dittatore Assad.
Che, qualora ci fossero realmente state, avremmo assistito ad una tragedia immane che avrebbe colpito migliaia di persone. Una strage che sarebbe stata ovviamente attribuita in seguito al regime “sanguinario”.
I media, che hanno sorvolato sulla imperizia tecnica e militare degli armamenti francesi e britannici, dando ascolto alle stolide dichiarazioni trionfaliste di May e di Macron, ci hanno informato sempre con dovizia di particolari, tramite fonti attendibili come l’Osservatorio siriano per i diritti umani (una sorta di accampamento mediatico terrorista situato a due passi da Theresa May) o come gli ancora più prestigiosi White Helmets candidati all’Oscar per i loro straordinari films (realizzati con attori presi sulla strada, soprattutto bambini) degni delle più grandi firme del realismo cinematografico.
Purtroppo credo che ai nostri media potrebbe mancare in seguito l’apporto degli White Helmets (dimenticavo: candidati al Nobel della Pace da parte di autorevoli riviste – è candidato anche Donald trump -), in quanto sono stati sbugiardati alla grande, perché colti con le mani nella marmellata, con i loro foto-montaggi, con i video, con i make up…Hollywood – volevo dire Washington – non li finanzierà più (almeno formalmente). Diciamolo pure. Per gli States e per l’Unione Europea è un’ammissione di colpa.
Le menzogne della stampa mainstream non sono da meno per quanto riguarda lo Yemen. 10.000 morti stimati (1) nell’agosto del 2016. Dopo quasi due anni di assedio selvaggio dell’Arabia Saudita e della coalizione (2) da essa capeggiata, per i nostri giornali sono sempre 10.000. Numeri che stridono davanti al report della Croce Rossa di 100.000 bambini morti per cause dirette e indirette (3). Che si tratti di un genocidio appare evidente. Ospedali, scuole, silos… niente è stato risparmiato. Un genocidio dovuto anche al blocco imposto dai Sauditi e accettato, per non dire sostenuto, dall’Unione Europea.
Tra le vittime non solo coloro che sono stati uccisi dai bombardamenti ma anche coloro che sono morti per alimentazione insufficiente, per mancanza di farmaci e di cure mediche. Tra i bambini hanno fatto strage il morbillo, la malaria, il colera (4)…Aiuti umanitari? Impediti dall’Arabia Saudita L’Unione Europea silente. Non può far torto ad un suo stretto alleato al quale fornisce armi (5), personale militare e logistica.
Gli apparati politici dell’Unione che hanno tanto da dire contro la follia di Kim, contro la dittatura di Maduro, arrivano ad affermare con il suo alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini,
che gli ideali culturali e morali dell’Europa e dell’Arabia Saudita convergono contro il terrorismo e la sovversione. Senz’altro convergono anche contro l’Iran, la cui presenza nell’area è avvertita come minacciosa in quanto imparentata sul piano religioso con gli Houti che hanno osato sfidare e sconfiggere il governo Quisling dell’Arabia saudita.
Ma in questa guerra contro il popolo yemenita non si intravvedono segnali di pace. Alle “democrazie” occidentali va bene così. Crescita del PIL assicurata con la fiorente industria della guerra.
Anche lo sport può essere utile perché vengano affermati i principi della sopraffazione, dell’omicidio legalizzato, della tortura, dell’espropriazione della terra, della violenza quotidiana.
L’Unione Europea silente anche sulla fetida operazione voluta da RCS ed omaggiata dal governo italiano (non mi sembra che ci siano state proteste e alti lai da parte delle “opposizioni” e dai trionfatori della competizione elettorale). La partenza del Giro d’Italia, corsa ciclistica particolarmente amata dalla popolazione italiana, da Gerusalemme, è un orrido sberleffo non solo contro la Palestina ma anche contro il diritto e la giustizia internazionale.
Per il rafforzamento della legittimazione internazionale di Gerusalemme capitale dello stato sionista e fondamentalista di Israele e delle operazioni terroristiche del governo Netanyahu in Siria e in Palestina, l’aver inserito Israele nel Giro d’Italia è stato un colpo da maestri della causa sionista.
Se poi tale manovra da parte degli ineffabili organizzatori del Giro sia dovuta alla passione politica per la difesa di uno stato che pratica l’apartheid oppure sia motivata dalle offerte generose di 16 milioni di dollari del miliardario israelo-canadese Sylvan Adams (6) poco importa, dato che denaro e istigazione a delinquere fanno parte integrante della politica sionista, sempre più duramente sotto accusa dalle comunità ebraiche che sentono chiaramente come lo stato sionista sia un’offesa alla dignità del popolo ebraico. Popolo ebraico che, a mio parere, costituirà il pilastro fondamentale della rovina del sionismo.
Giro d’Italia che avviene in “contemporanea” con le menzogne di Netanyahu sul nucleare in Iran e sulla sua richiesta, pericolosissima per la pace nel Medio Oriente, di annullamento dell’accordo prontamente accolta da Donald Trump (la stessa Unione Europea, che conosce bene l’odore del denaro, si è ritratta dalle fanfaronate del corrotto Netanyahu per non mettere a rischio i suoi lucrosi affari con la Repubblica iraniana). In “contemporanea” anche con l’efferatezza dell’esercito israeliano a Gaza durante la marcia palestinese per il “ritorno”. 50 morti finora accertati e migliaia di feriti, di cui molti gravissimi che moriranno successivamente o che rimarranno mutilati, dato che molte pallottole su cui hanno lavorato i chirurghi sono “esplosive” e capaci distruggere tessuti interni.
E, per difendere i confini di Israele dalla marcia “aggressiva” dei manifestanti, si spara non solo a chi si avvicina alle sacre barriere o a chi le oltrepassa, ma anche a chi è molto lontano, per acuire il terrore. Bersagli preferiti dei cecchini i giovani e i giornalisti.
Una grande manifestazione pacifica di popolo da una parte e dall’altra un esercito ben armato pronto a compiere ulteriori efferatezze.
E l’Unione Europea ? Silente come sempre quando si tratta dei crimini dei suoi alleati. Già l’avevamo vista a Kiev organizzare un colpo di stato, aizzando la feccia nazista ed istruendo batterie di cecchini che sparassero in tutte le direzioni (proprio come in Libia) per acuire la confusione e l’odio, per destabilizzare uno stato che non era stato prono a seguire i suoi ordini.
Questa è l’Unione Europea democratica e accogliente. Chi la gradisce e chi vuole lavorarci dall’interno faccia pure. Si qualificherà adeguatamente.
NOTE
1) Riccardo Redaelli “Sanaa. Yemen, 10.000 morti…” in Avvenire.it 30/8/2016
2) Nella coalizione Paesi musulmani o a maggioranza musulmana. Non sono presenti, direi ovviamente, Libano, Iraq, Siria, Iran
3) Editoriale “I media mentono…in Vietato parlare 8/5/2018
4) Editoriale cit. Vietato parlare 8/5/2018
5) In Sardegna la micidiale RWM, filiale della tedesca Rheinmetall defence difesa dai sindacati confederali in quando fornisce lavoro a 300 di pendenti, creando indotto e reddito. “La legittimità dell’attività produttiva è fuori discussione”.
6) Il simplicissimus “ Io sto qui, aspetto Bartali…9/5/2018