Serbia. Mosca ha deciso di fermare l’offensiva dell’Occidente

L’offensiva statunitense contro i serbi su entrambi i lati della Drina, ha lanciato un allarme a Mosca, e il capo del Cremlino V. Putin è determinato a fermare tutte le pressioni volte a distruggere la Republika Srpska e sequestrare il Kosovo alla Serbia.

Con l’elezione di J. Biden a capo della Casa Bianca, le pressioni su Banja Luka, ma anche su Belgrado, sono diventate sempre più aperte e forti. Il sostegno all’attacco alla Serbia arriva anche dall’Unione Europea, attraverso M. Lajcak e Bruxelles rapresentante ufficiale UE, che si sta avvicinando alle soluzioni auspicate dalla Germania per quanto riguarda lo status di Kosovo e RS.  Il rapporto tra l’UE e gli USA, intende utilizzare la Serbia come laboratorio. Questo ha costretto Mosca a un riordinamento delle politiche nei Balcani verso le nazioni tradizionalmente alleate.

Mosca segue da vicino ogni mossa dell’Occidente, soprattutto per quanto riguarda l’atteggiamento verso gli alleati tradizionali. Come ripetutamente ha sempre affermato, i serbi sono un popolo fraterno. Il capo di stato russo e i suoi più stretti collaboratori sono in costante contatto con la leadership serba sugli ultimi eventi e sui modi per impedire i tentativi di Biden e dell’Occidente di rapinare di nuovo tutto ai serbi. Putin ha inviato loro un messaggio inequivocabile che recita: ‘Non permetterò a Biden o a nessun altro di rompere la spina dorsale della Serbia’“, ha detto una fonte del Serbian Telegraph degli ambienti diplomatici citando il Cremlino.

Il ministro serbo Nenad Popović, ha dichiarato: “…la Russia è stata finora il nostro più forte sostegno nella lotta per la conservazione del Kosovo e Metohija e la protezione della Repubblica Serba di Bosnia”.

Vi è un ritornno alle pressioni per l’abolizione dell’Accordo di Dayton, sostenuta dai Democratici di Biden, che porterebbe alla chiusura della R.Srpska, e questo è stato anche un argomento durante il recente incontro del più stretto collaboratore di Putin, Sergei Lavrov, con Milorad Dodik. E poi, da Banja Luka, il diplomatico russo ha detto che Mosca non accetta alcuna digressione dagli accordi internazionali, come il documento di Dayton. Allo stesso tempo, Putin e Lavrov sottolineano che sulla questione del Kosovo, tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite devono rispettare la risoluzione 1244.

In una conversazione con il giornale Telegraph serbo, Nenad Popovic, ministro dell’innovazione e dello sviluppo tecnologico, sottolinea che non c’è dubbio che il cambio di amministrazione a Washington influenzerà negativamente gli interessi serbi nei Balcani: “ Coloro che sono tornati alla Casa Bianca e al Dipartimento di Stato USA, hanno costruito buona parte della loro carriera sulla concezione che i serbi sono responsabili di tutto. Mi aspetto pressioni, ma la circostanza favorevole è che questo non è il periodo degli anni ’90, e la Serbia non è né isolata né debole, né il mondo è unipolare. Questo ci dà spazio di manovra perché questa volta abbiamo partenariati che sicuramente ci daranno uno spazio più ampio nella lotta per i nostri interessi, e qui, soprattutto, intendo la Russia, che è stata il nostro più forte sostegno nella lotta per preservare il Kosovo come parte della Serbia e per la protezione della Republika Srpska. La Russia non potrà mai accogliere con indifferenza l’espansione della NATO nei Balcani. Con il sostegno russo, la stessa Serbia sta lavorando per rafforzare la sua posizione sulla scena internazionale. Sono profondamente convinto che la leadership statale della Serbia, proteggerà i nostri interessi statali e nazionali nel migliore dei modi”, ha dichiarato il ministro.

Anche Zivadine Jovanovic, ex ambasciatore jugoslavo ha dichiarato che: “ nonostante le minacce di disgregazione della R.Srpska e l’occupazione del Kosovo e Metohija, la Russia sarà permanentemente impegnata a far rispettare la sovranità e l’integrità territoriale della Serbia. Non so quante volte Putin e Lavrov devono ripetere, che sono accettabili per la Serbia solo quelle soluzioni, che fanno riferimento alla risoluzione 1244 del Consiglio di sicurezza dell’ONU, la quale deve deve essere rispettata, e tutti devono accettare il fatto che la Russia non approverà logiche di separatismo. Non è solo per amicizia e fratellanza storiche, ma anche per gli interessi russi. 

Mosca non intende commettere errori a livello internazionale e incoraggiare il separatismo sul suo territorio. E nonpotrà mai tentennare di fronte  all’espansione della NATO nei Balcani. Belgrado deve lottare per il Kosovo e Metohija, al fianco della R.Srpska, per l’integrazione europea e la Russia le darà sempre sostegno e non permetterà alla Serbia di avere una spina dorsale rotta.”,  ha concluso Jovanović.

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