Il regime ucraino-nazista spacca il deep state italiano

Le bugie dell’élite occidentale e la ragionevolezza del piano di pace cinese – organico ad una concezione multipolare delle relazioni internazionali – hanno spinto una parte dell’establishment militare italiano, oramai da molto tempo in aperta polemica col deep state, a rompere con quello tradizionale. Il generale Leonardo Tricarico, ex capo di Stato maggiore dell’Aeronautica ed oggi presidente della fondazione d’analisi strategica ICSA, ha ‘’trovato superficiale e anche un po’ irresponsabile il modo piuttosto sbrigativo, la rapidità sospetta con cui la comunità internazionale ha liquidato la proposta di pace in 12 punti avanzata da Pechino’’. Il regime ucraino-nazista rilanciando per conto del Pentagono la dottrina della ‘’guerra eterna’’, ha accentuato la spaccatura interna allo ‘’stato profondo ‘’ tra la fazione cattolica-patriottica (il gen. Tricarico si è espresso tramite il quotidiano d’ispirazione cattolica, Avvenire) e quella ‘’vendi-patria’’ puritana. I nazisti neocons di Kiev, sposando l’antisemitismo degli eredi di Stephen Bandera, hanno perso legittimità presso la stessa Europa.

Il gen. Tricarico, il quale senza ombra di dubbio conosce la dottrina della ‘’guerra senza fine’’ messa a punto dopo l’11/9, ritiene che il piano di pace cinese sia stato liquidato con una ‘’rapidità sospetta’’. Leggiamo:

‘’Sembra nascondere una prevenzione, un pregiudizio radicato. In realtà più che un piano definito esso esprime una “visione” attraverso una lista di concetti. I punti centrali sono contenuti nei primi due dei 12 articoli, che fanno riferimento alla sovranità e alla integrità territoriale.’’

‘’I cinesi sono chiari quando all’articolo 1 fanno riferimento all’Onu, e affermano che «il diritto internazionale universalmente riconosciuto compresi, gli scopi ed i principi della Carta delle Nazioni Unite, deve essere rigorosamente osservato». Una affermazione che sgombra il campo dalle insinuazioni malevole. Il secondo concetto è quello della sicurezza, citato all’articolo 2: «La sicurezza di un Paese non dovrebbe essere perseguita a spese di altri». E ancora: «La sicurezza di una regione non dovrebbe essere raggiunta rafforzando o espandendo i blocchi militari». Qui l’allusione alla Nato e alla sua politica di espansione è fin troppo chiara. Ed i cinesi hanno ragione. La Nato si deve fermare, doveva farlo già prima come informalmente era stato promesso a Gorbachev.’’ 1

Il Nostro, da profondo conoscitore della scienza militare borghese-liberale, dà priorità al concetto di ‘’neutralità’’, il quale è al centro del suo discorso contrapposto alla tesi di Samuel Huntington sullo ‘’scontro di civiltà’’ (rimessa in discussione dallo stesso Papa Francesco). La dottrina della ‘’guerra senza fine’’, o ‘’guerra perpetua’’ secondo il teorico dell’amministrazione Bush, David Horowitz, è una ideologia razzista che prevede la dissezione neocoloniale della stessa Repubblica Popolare Cinese. Gli europei del centro e dell’ovest, nella concezione della guerra di classe globalizzata degli Stati Uniti, sono soltanto carne da macello. Il gen. Tricarico sa benissimo che nell’applicazione della dottrina neocons le istituzioni repubblicane verrebbero distrutte da ciò che il Pentagono chiama ‘’caos creativo’’, una concezione apocalittica dell’organizzazione sociale a cui la componente cattolica-patriottica del deep state ha deciso di contrapporsi, appoggiando (correttamente) la transizione ad un Ordine Mondiale Multipolare. Continua:

‘’Un gruppo di Paesi come il nostro, la Francia la Germania la Spagna ed altri “volontari” dovrebbero formare un “pacchetto di mischia” per contribuire a convincere Biden a promuovere un negoziato sui tre pilastri individuati: rispetto della sovranità, congelamento dei confini della Nato, e tutela delle minoranze russe.’’(Ibidem)

Questa fazione della borghesia militare critica nei confronti della Nato ha un seguito nell’esercito professionale, in buona parte indottrinato al neoconservatorismo servile ed al razzismo sionista? Gli USA mentono e la Germania si comporta come una colonia: la subordinazione della Germania agli Stati Uniti, in questa congiuntura storica, somiglia alla sudditanza dell’Italia fascista alla Germania hitleriana. Berlino mente sapendo di mentire: come scrive l’analista strategico Andrew Korybko, il rifornimento di armi cinesi alla Federazione Russa non costituirebbe una violazione del diritto internazionale. Scrive Korybko:

‘’Se gli eventi si svolgessero in modo tale che la Cina si sentisse costretta dalle circostanze della NATO ad armare la Russia e fosse sanzionata dal Golden Billion dell’Occidente guidato dagli Stati Uniti in risposta, allora ci si aspetta che le relazioni internazionali cambino drasticamente se queste restrizioni illegali contro di essa sono significative. Quel blocco de facto della Nuova Guerra Fredda e l’Intesa sino-russa si biforcherebbero ulteriormente al punto di far collassare il sistema precedentemente globalizzato in uno decentralizzato e regionale non occidentale-centrico.’’ 2

Il servilismo filo-statunitense del polo imperialista europeo accelererà la divisione del mondo in tre (un nuovo mondo Tri-Polare: USA, Cina, Russia/India), con l’Occidente che è già sprofondato nell’incubo della ‘’società della sorveglianza’’, una nuova Architettura di potere. Le nazioni esterne al mondo globalizzato, che indubbiamente non rappresentano un blocco monolitico (es. fra Cina ed India ci sono importanti differenze strutturali), stanno costruendo una alleanza difensiva contro la dittatura globale degli Stati Uniti. Abbracciando l’ideologia degli straussiani (ben più pericolosa del fascismo storico), l’Europa non potrà sopravvivere.

https://www.avvenire.it/mondo/pagine/sbagliato-liquidare-il-piano-cinese-secondo-il-ge?fbclid=IwAR3L5O0MC1WIoIN56x0j_0b-DflGk6WY5D1WrDXbnNnOXxdHhPr4mh-r31Y

https://www.ambienteweb.org/2023/03/01/la-germania-mente-le-spedizioni-di-armi-cinesi-alla-russia-non-violerebbero-il-diritto-internazionale/

Leonardo Tricarico | ISPI

Fonte foto: da Google

1 commento per “Il regime ucraino-nazista spacca il deep state italiano

  1. Paolo
    8 Marzo 2023 at 1:58

    Il generale Tricarico ha 80 anni ed è in congedo da 16 anni e mezzo. È un autorevole opinionista militare, ma gli alti ufficiali operativi italiani sono ben che integrati nella Nato con quel che ne consegue.

    I 12 punti cinesi non vanno visti come un piano operativo di pace, nè i cinesi lo hanno inteso in questo senso. Sono l’esplicitazione della visione della Cina in base ai propri intereressi, senza sconti per nessuno, avversario o amico che sia.

    Ovviamenfe la Cina sa benissimo che il punto 1, non a caso il primo, è inaccettabile sia per gli Usa – ritorno di Taiwan nell’unica Cina – che per la Russia, che non può rinunciare alla strategica Crimea.

    Ma in questo modo la Cina si pone come alfiere delle sovranità e delle integrità territoriali di tutti i paesi, puntando ad incrementare il proprio Soft Power nel mondo in un’ottica di lunghissimo periodo.

    Nel quadro del bipolarismo imperfetto Usa-Cina, imperfetto perchè già economico-commerciale, ma non ancora strategico-militare, l’India si pone strategicamente come anti-cinese nel Quad con Usa, Giappone e Australia, conservando al contempo i buoni rapporti economici nei Brics con la Cina, secondo partner commerciale dell’India dopo gli Stati Uniti.

    In sostanza Modi fa un gioco simile a quello di Lula, ma con la differenza che si è astenuto all’Onu per non compromettere i buoni rapporti storici con la Russia, dalla quale però sta allentando le forniture militari – vedi anche gli accordi presi con Meloni – nella prospettiva che l’India possa trovarsi coinvolta in un confronto con la Cina, nel qual caso potrebbe avere problemi logistici per le proprie armi di origine russa.

    Confronto con la Cina che potrebbe essere originato dalla questione di Taiwan, ma che di conseguenza potrebbe comportare il blocco anti-cinese dello stretto di Malacca, di fronte al quale l’India sta aumentando la presenza militare nelle proprie isole Andamane e Nicobare nel golfo del Bengala.

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