L’ex talpa della NSA, Edward Snowden, ha recentemente criticato l’ambigua legge anti-terrorismo emanata dal governo russo di Vladimir Putin definendola lesiva delle libertà personali dei cittadini. La questione è scottante, ci si muove, indubbiamente, in un campo minato, quindi è bene analizzare questi provvedimenti legislativi senza lasciare niente al caso: quali sono i punti salienti della legge ‘’anti-terrorismo’’ di Putin? Risponde a questa domanda, con estrema precisione, Fabrizio Poggi, giornalista di Contropiano: ‘’La novità più evidente è data dalla comparsa nel Codice penale della nuova figura di “omessa denuncia di reato”, che prevede pene detentive per mancata denuncia di informazioni su attività terroristiche, insurrezione armata e reati analoghi. Il nuovo articolo sul terrorismo internazionale prevede fino all’ergastolo per chi compia o minacci atti terroristici fuori dei confini russi, con vittime russe. Si allarga la rosa di reati per i quali la soglia di responsabilità penale parte dai 14 anni di età; la legittimazione via web di gruppi terroristici comporta una pena detentiva di 7 anni. Nella sfera delle telecomunicazioni, gli operatori sono tenuti a conservare i dati di telefonate e corrispondenza per sei mesi e a memorizzare i metadati per tre anni, mentre i gestori di servizi internet con dati criptati sono obbligati a fornire le chiavi di codifica in caso di richiesta del FSB (Servizio Federale di Sicurezza). Sul piano strettamente tariffario, per la telefonia si valutano aumenti del 200 o 300%; il gruppo mail.ru stima una spesa sui 2 miliardi $, con costi annuali di gestione da 80 a 100 milioni $’’ 1.
La categoria di ‘’terrorismo’’ sta diventando, a poco a poco, un formula giuridica onnicomprensiva che nel pentolone dello stragismo atlantico – sotto la duplice forma: neofascista negli anni ’60 e ’70; neo-jihadista dall’inizio degli anni ’90 – inserisce tanto (a) la libertà di stampa quanto (b) le opposizioni di sinistra: patriottiche o socialiste. Per togliere ogni dubbio ai lettori europei, il giornalista Sandro Iannacone, di Wired, ha riportato lo scambio a distanza Putin/Snowden 2. Il confronto fra i due è istruttivo e va letto con attenzione.
Edward Snowden
Recentemente negli Stati Uniti due indagini indipendenti della Casa Bianca e una di un tribunale federale hanno concluso che questi programmi sono inefficaci nel fermare il terrorismo. Hanno anche scoperto che si intromettono irragionevolmente nella vita privata dei comuni cittadini – persone che non sono mai state sospettate di alcun illecito o attività criminale. E che questi tipi di programmi non sono i mezzi meno intrusivi disponibili per le agenzie di intelligence con scopi investigativi. Ora, ho visto pochi dibattiti pubblici sul coinvolgimento della Russia in politiche di sorveglianza di massa, così vorrei chiederle: la Russia intercetta, memorizza o analizza, in qualsiasi modo, le comunicazioni di milioni di individui, e crede che semplicemente aumentare l’efficacia dell’intelligence o delle indagini delle forze dell’ordine possa giustificare l’immissione di società, piuttosto che soggetti privati, sotto sorveglianza? Grazie.
Vladimir Putin
Signor Snowden, lei è un ex-agente, una spia. Ho lavorato anche io per un servizio di intelligence. Userò un linguaggio professionale. Prima di tutto, le nostre operazioni di intelligence sono strettamente regolate dalla legge – cioè, come le forze speciali possono usare questi equipaggiamenti per intercettare le chiamate telefoniche o seguire qualcuno online. Bisogna avere il permesso di un tribunale per spiare qualcuno. Non abbiamo un sistema di intercettazioni di massa, e secondo la nostra legge non potrebbe neanche esistere. Naturalmente sappiamo che criminali e terroristi usano la tecnologia per i loro reati e naturalmente i servizi speciali devono usare strumenti tecnologici per reagire ai crimini, compresi quelli di natura terroristica. Naturalmente eseguiamo operazioni di quel tipo, ma non abbiamo attività di controllo di massa così incontrollabile [come quella degli Stati Uniti, nda]. Spero che non lo faremo, non abbiamo denaro quanto gli Stati Uniti per farlo e non abbiamo gli strumenti tecnologici degli Stati Uniti. I nostri servizi speciali, grazie a Dio, sono strettamente controllati dalla società e dalla legge.
Se Snowden ha giustamente espresso la sua preoccupazione che il governo russo possa adottare i metodi repressivi in vigore negli Usa, Putin ha rivendicato, con decisione, la conformità del ‘’sistema d’intercettazione di massa’’ con il diritto interno. Faccio chiarezza: il governo russo risponde ad una ideologia nazionalista – fra l’altro fortemente influenzata dalla Chiesa Ortodossa – che ben si guarda, dal punto di vista delle garanzie sociali, di recuperare l’eredità del suo passato sovietico. La Russia – come ha osservato la studiosa Diana Johnstone – fa da garante, od addirittura da ‘’arbitro imparziale’’, nei confronti del diritto internazionale e, nonostante le brutture burocratiche, per non dire autocratiche, interne, mantiene unito un popolo, per vocazione multietnico e pluriconfessionale, di gran lunga più coeso delle sbudellate mucillagini sociali europee, per non parlare di quella americana tuttora intrisa di razzismo.
L’Urss, sulla scia dei bolscevichi rivoluzionari guidati da Lenin, si proponeva di realizzare una società egualitaria e socialista. La burocrazia che si affermò in seguito a quel processo rivoluzionario sfornò a sua volta una casta di politicanti necrotizzati rispetto alle rivendicazioni della classe operaia nazionale ed internazionale. Tutto ciò non può comunque sminuire (a) l’immenso contributo sovietico alla lotta contro il nazifascismo; (b) il sostegno politico che Mosca diede – con la sola, gravissima, eccezione della cantonata presa con il ‘’sionismo dei kibbutz’’, che durò fino al 1967 – ai movimenti di liberazione nazionale, contrapponendosi, meritoriamente, all’imperialismo di Washington; (c) l’aver posto al centro della costruzione dello stato e della società l’economia pianificata di contro all’irrazionale ed ‘’anarchico’’ sistema socio-economico capitalistico. In poche parole, la Russia – nonostante le sue brutture centraliste e nazionaliste ed il rinnovato ruolo della ultraconservatrice Chiesa Ortodossa – è di gran lunga preferibile all’Occidente neoliberista ed imperialista.
Domanda: che cosa spinge Snowden a criticare Putin? Forse l’ex talpa della NSA spera d’ottenere il ‘’perdono’’ dell’irragionevole governo statunitense?
Edward Snowden, con la solita eloquenza che lo contraddistingue, ha dimostrato ai giornalisti russi come molti esponenti della CIA che nel 2013 lo consideravano alla stregua di un terrorista, ora ritengano la sua attività non del tutto illegale. Non mancano le dichiarazioni compromettenti e, proprio su Russia Today, possiamo leggere: ‘’Michael Hayden, exjefe de la CIA y de la Agencia de Seguridad Nacional (NSA, por sus siglas en inglés), admitió que fantaseó con el asesinato de Snowden. No obstante, Hayden afirmó que nunca defendió oficialmente el asesinato del excontratista y que este pensamiento solo le rondó la cabeza en ocasiones’’ 3; l’articolo continua inchiodando i servizi d’intelligence, statunitense ed inglese, davanti alla propria irreparabile ipocrisia ‘’Por su parte, en mayo de 2016 el periodista David Miranda, que jugó un papel importante en la publicación de documentos desclasificados por Snowden, se refirió en una entrevista exclusiva con RT al plan de revelar una nueva tanda de materiales “con muchas sorpresas para todo el mundo”. Según él, los servicios secretos estadounidenses y británicos ejercen una presión constante sobre los periodistas que publican archivos de Snowden a pesar de que sus revelaciones no han causado ningún daño a la gente’’.
Il dubbio, nonostante il comprovato coraggio di Snowden, resta: chi fra Edward Snowden e Vladim Putin si sta spostando a destra nello schieramento politico internazionale, sospendendo il ruolo assunto d’arbitro della legalità internazionale e della libertà d’espressione (cosa che di certo non potrebbe riguardare Putin)? Con tutta probabilità non cambierà nulla – Putin continuerà, con tutte le sue contraddizioni, ad osteggiare gli Usa e Snowden a denunciarne le tendenze fascistoidi e totalitarie – ciò nonostante, non posso esimermi dall’avanzare qualche dubbio.
Il giornalista delle Pantere Nere, Mumia Abu Jamal, ha spiegato come dagli anni ’90 in poi – soprattutto con l’emanazione del Patriot Act imposto dall’alcolizzato Bush – l’FBI abbia legalizzato tutti i crimini – torture, pogrom (militarizzazioni d’interi quartieri), utilizzo di droghe – che prima commetteva di nascosto 4. La Russia non è certo ‘’il paese della libertà’’, come scrive Israel Shamir 5, però – per vocazione storica – è l’antagonista naturale del capitalismo nord-americano.
http://contropiano.org/news/internazionale-news/2016/07/11/putin-firma-pacchetto-antiterrorismo-081566
http://www.wired.it/attualita/politica/2014/04/18/botta-risposta-snowden-putin/
https://actualidad.rt.com/actualidad/208905-snowden-responder-exfiscal-general-servicio-publico
https://www.youtube.com/watch?v=xNUTAL5vNLE
http://blogghete.altervista.org/joomla/index.php?option=com_content&view=article&id=513:gianluca-freda&catid=32:politica-internazionale&Itemid=47