« La questione non è se vi debba essere economia di piano e più democrazia nella vita economica, ma come elaborare la prima ed organizzare la seconda. » (Olof Palme)
( Discorso pronunciato a Stoccolma nel 1984 )
Mentre in tutto l’Occidente lo sciovinismo di destra – l’altra faccia della medaglia del sistema capitalista e imperialista – si pone come (falsa) alternativa alle elite globaliste – la Svezia, paese sbudellato dalle politiche di guerra della NATO, riapre il caso Olof Palme. Domanda: chi ha ucciso il leader socialdemocratico svedese che voleva coniugare democrazia e socialismo?
In seguito all’assassinio di Palme furono interrogate ben 10mila persone di cui ben 134 ‘’ammisero’’ di aver ucciso lo statista svedese. Il capo della nuova indagine (da poco riaperta) sarà il Procuratore di Stoccolma, Krister Petersson, incarico arduo che va ben oltre questa vuota dichiarazione “E’ un compito interessante e importante” 1. L’assassinio di Palme contribuì ad aprire la strada al militarismo statunitense, ben presto privo di significativi avversari ed in continua – oltre che ingiustificata – espansione.
Il giornalista Aldo Garzia ricostruisce, con grande consapevolezza, la figura dell’ultimo esponente della socialdemocrazia antimperialistica mettendo in risalto, in modo estremamente puntuale, le difficoltà a cui Palme è dovuto andare incontro, chiuso fra ‘’nemici interni’’ e ‘’nemici esterni’’, tutti facenti capo ai soliti poteri. Leggiamo da un suo articolo pubblicato su Il Manifesto:
‘’Ben presto, Palme è bersaglio di aggressive polemiche e campagne d’opinione a causa del suo presunto estremismo da parte della destra, e del suo moderatismo da parte della nuova sinistra. Nel 1971 esce il libro Chi è Olof Palme? che ha l’obiettivo di demolire l’immagine pubblica del premier. L’autore è Bertil Östergren, direttore amministrativo del sindacato dei funzionari universitari (Saco) ed ex amico di gioventù di Palme. L’uscita del volume è l’avvio di un conflitto che dura alcuni mesi tra il primo ministro e le università svedesi che chiedono una riforma più avanzata degli studi’’ 2
Olof Palme non era temuto soltanto dai riformisti addomesticati all’ordine sociale capitalistico e agli orientamenti strategici dell’imperialismo statunitense. La propaganda neonazista non ha tardato ad affiancarsi a quella di Washington, cosa, peraltro, non insolita. Domanda: la mano che ha materialmente assassinato Palme appartiene al White Power ? Una pista da non escludere.
Manifesto neonazista contro Olof Palme
La tenacia di Palme contro il razzismo, lo sciovinismo e la discriminazione razziale spaventarono l’estrema destra e le reti clandestine di Gladio, lunga mano della CIA; la lotta del socialista svedese deciso a strangolare le multinazionali che smerciano armi ( Palme denunciò il gioco sporco degli Usa durante la guerra Iran-Irak ), contro la NATO, e il suo impegno in difesa del popolo palestinese gli costarono l’odio di Washington e l’ostilità di Israele.
Arafat rende omaggio ad Olof Palme
Continua Aldo Garzia: ‘’Con il passare degli anni l’impegno internazionale di Palme si era accentuato: Vietnam, appoggio a Cuba e Nicaragua (storici i suoi viaggi a L’Avana e Managua), mediazioni diplomatiche nel Sudafrica antiapartheid e nel conflitto Iran-Iraq diventano parte del suo impegno. Se non fosse stato ammazzato, per il premier svedese c’erano due incarichi a cui era candidato: o segretario generale dell’Onu o presidente dell’Internazionale socialista al posto di Brandt. Era diventato un indiscusso punto di riferimento della politica mondiale’’. Un punto di riferimento che le multinazionali, i neoconservatori Usa e l’estrema destra israeliana dovevano eliminare. La Svezia, dopo l’assassinio di Olof Palme, è ripiombata nel girone infernale della NATO, una bolgia rovente intenta a cuocere il mondo intero. Il popolo palestinese, nella sua lotta contro l’occupazione sionista, ha perso un prezioso ed importante alleato. Mao Tse Tung diceva che ‘’non tutte le morti sono uguali’’; parole crude ma, almeno in queste drammatiche circostanze, vere.
Lo storico Daniele Ganser ci ha spiegato che: ‘’Mentre l’esistenza del governo ombra stabilito dagli Stati Uniti e il Regno Unito in tutti gli Stati alleati è provato da inchieste giudiziarie e parlamentari negli anni 80-90, la NATO, la CIA MI6 continuano a negarlo. Se è vero che gli stati continentali dell’est che facevano parte del cosiddetto “Patto di Varsavia” erano costretti dal regime dell’ex Unione Sovietica a sottostare alle loro regole, pena ritorsioni economiche, politiche e addirittura militari (Ungheria), è meno noto che i paesi europei occidentali sono stati politicamente, ostaggio dei voleri USA, pena le stesse identiche ritorsioni, attraverso gli eserciti nazionali segreti e illegali voluti dalla Nato e l’intelligence USA, con la scusa del pericolo russo’‘. 3.
Domanda: Gladio, la P2 ( quindi Licio Gelli ) ed il presidente statunitense Reagan rappresentavano un’unica regia dietro l’assassinio Palme? Un aspetto che dovrebbe spingere il lettore a riflettere, accomuna la morte del democratico e socialista Palme con quella di Kennedy: la totale inefficienza dei servizi di sicurezza interni. Domanda: sarà un caso che tanto Palme quanto Kennedy si batterono apertamente contro le Società Segrete, vero ‘’Stato nello Stato’’ all’interno delle (false) democrazie capitalistiche?
Fare chiarezza sul ‘’caso Palme’’ non è soltanto un ‘’compito interessante ed importante’’, ma è un impegno imprescindibile ai fini di una questione cruciale, quella della battaglia per la pace e la democrazia.
Aldo Garzia
http://www.askanews.it/top-10/svezia-riapre-dopo-trent-anni-inchiesta-su-omicidio-palme_711942360.htm
http://ilmanifesto.info/chi-era-olof-palme/
http://www.ilnodogordiano.it/?p=6720