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TRUMP, BIDEN E LA RICHIESTA DI IMPEACHMENT

Nel 2016 Joe Biden, allora vicepresidente degli Stati Uniti è in visita ufficiale in Ucraina. Paese dove il figlio, collaboratore di un noto oligarca, è coinvolto in un’inchiesta giudiziaria relativa al suo datore di lavoro. Si interessa, come è naturale, della vicenda, chiede informazioni, sollecita; ma discretamente e senza esercitare pressioni in nome e per conto dell’Amministrazione. E la cosa finisce lì: non sappiamo come per il “noto oligarca” (ma tutti gli oligarchi sono noti N.d.A) ma certamente per il figlio.

Nel 2019, nella stagione delle primarie democratiche in cui Biden è in testa, ma sotto forte pressione da parte degli altri candidati che lo tallonano e lo attaccano un giorno sì e l’altro pure, Trump decide di riaprirla. Telefonando al nuovo presidente ucraino Zhelensky per avere informazioni sulla vecchia causa e magari per sollecitarne la riapertura. Nel frattempo era stata finalmente sbloccato un finanziamento per l’acquisto di armi di circa 250 milioni di dollari, fermato qualche mese prima. Forse è la pistola fumante e forse no; anche perché, lo steso Zhelensky, che conta su The Donald per riaprire un processo di pace con Mosca, si è affrettato a coprirlo.

Ora è su questa base che Nancy Pelosi leader del gruppo democratico alla Camera e figura centrale dell’establishment clintoniano ha deciso di avviare quella procedura di impeachment da lei fieramente avversata sino al giorno prima. E con tanti argomenti tra qui quello, irrefutabile, della mancanza di numeri al Senato.

A questo punto sorgono due domande. Perché Trump è così ossessionato da Biden al punto di andare a cercare in Ucraina una rogna inesistente? E perché la Pelosi si è improvvisamente convertita a una causa che impegnerà sul nome dello stesso Biden, l’intero anno elettorale?

Chi scrive azzarda una risposta. Ritenendo che The Donald e l’establishment democratico abbiano ambedue interesse a che Biden sia il candidato democratico alle presidenziali. Il primo perché ritiene che sia l’avversario più facile da battere. Il secondo perché considera che un candidato insieme amabile e ultramoderato sia l’unico in grado di battere Trump.

Vedremo.

RUSSIA

La Commissione a ciò preposta ha invalidato le elezioni amministrative in quindici regioni. Brogli, indebite interferenze e altre irregolarità.

Per la maggioranza dei commentatori, la prova che il regime è corrotto e irrispettoso delle regole.

Per i soliti bastian contrari, la prova che è una democrazia.

Per gli osservatori neutrali – sempre che ce ne siano – la prova che è le due cose insieme.

AFGHANISTAN

Dopo la rottura delle trattative con i talebani “la guerra continua”. Soddisfazione generale dei non addetti ai  lavori: “non si tratta con i terroristi”; “non si invitano a Camp David gli assassini dei nostri ragazzi”. “Non si abbandonano i nostri alleati”.  Perplessità degli esperti e degli operatori in Afghanistan. ”La guerra – dicono – ci è già costata 780 miliardi di dollari; e non la stiamo vincendo, anzi la stiamo perdendo. Perché l’esercito afgano, oggi in prima linea ma con il supporto, ancora essenziale, di 14 mila americani, accusa perdite crescenti (45 mila uomini dal 2014 ad oggi); perché le vittime civili aumentano, in maggioranza per il fuoco amico; e, infine, e soprattutto, perché le aree sotto controllo diminuiscono sempre più, a un punto tale da ridurci, entro breve termine, nel perimetro delle grandi città e delle più importanti vie di comunicazione” (ed è esattamente ciò che accadde ai russi negli anni Ottanta). E, aggiungono “i talebani possono continuare a combattere all’infinito in una guerra asimmetrica; noi no”.

La via d’uscita potrebbe essere, allora, la ripresa del negoziato su più vaste basi e con un maggior numero di protagonisti. Un’arte che, per inciso, proprio gli americani dovrebbero praticare “ex novo”.

“FAKE NEWS”

Un esperto del web ci dice che la maggioranza delle persone coinvolte condivide una “fake news” senza averla letta; basta il titolo a “creare un’emozione condivisa”. A voi gli eventuali commenti.

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