Il caso dell’attivista gay Yuri Guaiana – fermato per appena due ore ed immediatamente rilasciato – mi permette di ritornare sul rapporto simbiotico fra la lobby dei gay e quella sionista. Yuri Guaiana ha promosso molte iniziative in comune col Partito dei radicali, e la sua associazione, Certi diritti, è una costola dell’ILGA di George Soros, lo speculatore internazionale su cui pende, in Russia, un mandato di cattura. Domanda: di cosa si lamenta Guaiana? Il fermo, a mio avviso, era più che legittimo.
L’attivista pro-Gay parla di ‘’campi di concentramento’’ per omosessuali in Cecenia ma le stesse associazioni lgbt russe hanno smentito tutto: ‘’Nikolai Alexandrovich Alexeyev, leader di GayRussia.ru (ma come, esistono organizzazioni Lgbtq legali nella Russia del “dittatore omofobo” Putin?) si dissocia dalla vicenda che ha visto protagonista Yuri Guaiana, l’attivista italiano fermato ieri a Mosca e poi rilasciato dopo poche ore. Alexeyev ricorda il trattamento che egli stesso ha subito, in un caso analogo, dalla polizia della “democratica” Francia. E poi chiude: “Sarebbe interessante sapere cosa sarebbe accaduto a quel gruppo di attivisti negli Stati Uniti. Gli avrebbero sparato direttamente”’’ 1. Nessuno nega un preoccupante aumento della violenza omofoba in Cecenia ma questo paese è indipendente dalla Federazione russa la quale, al contrario di quello che ci raccontano, si sta mobilitando per fare chiarezza. Ma Guaiana è una fonte poco attendibile ed in odore di provocazione. Domanda: che cos’è l’ILGA?
Un attacco hacker a Soros ha dimostrato che ‘’“ILGA-Europe” si è vista donare 68.000 $ per il progetto “European elections 2014: Cross-communities mobilization project for a universal and indivisible EU equality agenda”, mentre, in Grecia, l’organizzazione omosessualista “Athens Pride” ha ottenuto 26.000 dollari per il progetto “Vote for your rights” volto a promuovere la comunità LGBTQ greca attraverso l’organizzazione di eventi ed attività.’’ 2. Domanda: Guaiana sa che la sua associazione è sul libro paga dell’organizzatore del colpo di Stato ucraino, il protettore dei neonazisti di Pravy Sektor? Non lo so, forse non gliene importa molto, però una cosa è certa: la questione lgbt è diventata un’arma geopolitica dell’imperialismo Usa per destabilizzare la Federazione russa rispolverando, da una posizione ‘’liberale’’, i tradizionali piani di guerra della destra statunitense.
Chiarisco un punto: non ho nessuna intenzione di prestare il fianco ad accuse di omofobia o transfobia. Chi scrive ha sempre condannato le discriminazioni sessuali ed ha guardato con simpatia gli attivisti lgbt ( preferiscono essere chiamati in questo modo che, personalmente, disapprovo ) che in America Latina hanno abbracciato le riforme progressiste dei governi di centro-sinistra. Domanda: gli attivisti lgbt che sostengono la legittima presidentessa brasiliana Dilma Roussef opponendosi al golpe di estrema destra di Temer, per i giornalisti venduti occidentali non devono fare notizia? Non è giusto questo silenzio perché si tratta di persone oneste e coraggiose che, prima delle riforme progressiste del PT, hanno fronteggiato reali discriminazioni omofobe, tutte cose di cui gli attivisti ‘’di carta’’ occidentali sanno ben poco.
Arrivati a questo punto è giusto chiarire chi è questo Guaiana; ne esce fuori un personaggio ben poco pulito.
Yuri Guaiana: sionista, islamofobo e nemico degli Stati indipendenti
Il signor Guaiana collabora col giornalista islamofobo Angelo Pezzana redattore del sito Informazione Corretta e sostenitore delle politiche dell’estrema destra israeliana. Pezzana è anche uno dei fondatori – a differenza dal ‘’cattogiudaico’’ Giulio Meotti ( con cui ha avuto una polemica proprio su questo tema ) – del movimento gay italiano il quale, nel corso degli anni, si è trasformato in una lobby autoreferenziale ed apologeta del neocolonialismo occidentale. Questo giornalista ce l’ha messa tutta per nascondere i crimini dei maestri ( sionisti ) della pulizia etnica.
Nel 2011, per Yuri Guaiana, arriva la visita tanto attesa in Israele ed a guidarla è proprio Pezzana. Domanda: nessuno gli ha fatto vedere i corpi dei bambini palestinesi schiacciati dai carri armati dei gigolò dell’IDF?
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Il signor Guaiana in una intervista concessa a Linkiesta ha esternato tutto il suo fanatismo sionista. Le menzogne sono troppo evidenti e rientrano nella prassi dell’hasbara, un modo vile di fare propaganda del tutto funzionale alle pratiche in pefetto stile neonazista dei coloni abusivi.
Yuri Guaiana: una pagina di sionismo su Linkiesta
Leggiamo cosa dice Guaiana:
‘’Israele è un’isola felice in un mare di discriminazione. Nel Medio Oriente possiamo distinguere tre situazioni: la peggiore è quella in cui l’omosessualità è punita addirittura con la pena di morte, come l’Iran e altri 3 Paesi, poi una situazione intermedia, in cui l’omosessuale non rischia la pena di morte, ma i lavori forzati o vari anni di incarcerazione, dai 3 del Marocco fino ai 14 o 15 di altri Paesi. Fino ad arrivare ad altre situazioni in cui l’omosessualità non è punita dalla legge ma è perseguitata sotto altre forme. Per esempio nei territori sotto controllo dell’Autorità nazionale palestinese l’omosessualità non è punita dalla legge, ma esiste una grande omofobia sociale, radicata, che porta a situazioni per le quali i familiari arrivano a uccidere i propri figli o fratelli se omosessuali, e dove le persone Lgbt vivono situazioni di discriminazione molto severe.’’ 3
L’attivista lgbt palestinese Haneen Maikey – impegnata anche sul versante anticolonialista – ci dà qualche notizia importante per smentire le bufale di Guaiana:
“Nessuno può dire esattamente quanti palestinesi gay siano fuggiti in Israele. La gente parla di circa 50 o 60 giovani. Di solito vivono in condizioni molto difficili, senza lavoro, non parlano ebraico e sono in Israele illegalmente. Poche Ong hanno cercato di sollevare il problema col ministro dell’interno ed hanno sempre ottenuto la stessa risposta. Lo stranissimo assunto dei ministri è che se il governo israeliano concedesse asilo ai gay palestinesi secondo la convenzione internazionale per i rifugiati, ciò aprirebbe la porta ad altri palestinesi, che pretenderebbero di appartenere alla comunità glbt per ottenere lo stesso status da Israele”. 4
I razzisti restano tali a prescindere dall’orientamento sessuale. Israele è un paese venato di razzismo che pianifica circa due guerre all’anno contro i paesi arabi, senza contare il livello di laicità di gran lunga superiore di Stati come la Siria baathista.
Domanda: qualcuno ha spiegato a Guaiana che in Israele – regime teocratico – esistono ancora i Tribunali rabbinici una antica istituzione ottomana?
La verità è che a Tel Aviv abbondano i locali gay – dove molto spesso i militari si prostituiscono – ma i giovani israeliani non possono sposarsi perché il diritto civile è manomesso dall’oscurantismo del sionismo religioso. I gay palestinesi che cercano di attraversare la frontiera – come ha confermato la giornalista Amira Hass – vengono reclutati, contro la loro volontà, dal Mossad il quale sfrutta la fragilità tipica di molti giovani omosessuali; una tattica codarda per trasformarli in spie ed informatori. Guaiana è bugiardo perché diffama la Repubblica Islamica dell’Iran omettendo come in questo paese le persone transessuali godano di assistenza medico-sanitaria gratuita. Forse questo strano ‘’attivista’’ avrebbe preferito imporre agli iraniani la dittatura di Reza Pahlevi?
Poco più avanti, il nuovo ‘’eroe di carta’’ della sinistra zombie, ha il coraggio di dire che: ‘’Le ideologie, anzi, la non conoscenza, non permette di ragionare sui fatti storici e quindi spesso ci si dimentica cosa sia stata la Seconda guerra mondiale, e si è deciso che tra tutti gli spostamenti di popoli l’unico che non va bene è quello degli ebrei.’’. La storia deve essere oggetto di analisi da parte degli storici non di un ragazzo sprovveduto che non sa nulla di Albert Einsten ed Hannah Arendt ( solo per fare un esempio ) i quali paragonarono la destra israeliana al partito nazista fin dal 1948. Guaiana sa qualcosa del massacro di Deir Yassin? No, per questa ragione è meglio che taccia.
Il giornalista israeliano Gideon Levy ha cestinato tutte le sciocchezze sulla ‘’laicità sionista’’. Direi che, quest’ottimo articolo, è una risposta valida alle bufale delle sinistre liberali:
‘’Con il contributo trascurabile alla società, all’economia, alla cultura, alla scienza, alla letteratura e all’arte; con un denominatore comune basato principalmente sul messianesimo, su convenzioni religiose razziste e sull’odio per l’altro, in particolare diretto verso l’arabo; su un amore fittizio per la terra, sull’ isolamento dal mondo e su una religione folcloristica, senza una visione pratica, con una guida spirituale che basa la sua forza sull’ incitamento all’odio e alla approvazione del sangue; questo movimento con una arroganza intollerabile ha sfruttato il vuoto, l’apatia orribile che si è diffusa nella società laica, ed è arrivato al potere.’’ 5
Gideon Levy ha denunciato l’apatia sociale degli israeliani che ha portato al potere i religiosi ultranazionalisti; Guaiana parla di una ‘’isola felice’’. Felice per chi? Per i delinquenti del turismo sessuale, per i razzisti e per le estreme destre europee in pellegrinaggio nello Stato ‘’per soli ebrei’’? Israele somiglia molto alla Spagna franchista ed è belligerante come uno Stato imperialistico classico, ma chi parla sotto la protezione di Soros queste cose non può dirle.
Guaiana è solo una persona che cerca sesso e divertimento? Le sue foto lasciano qualche dubbio.
Una cosa è certa: il suo sionismo ed il suo razzismo islamofobo e russofobo non sono tollerabili. Se vuole seguire la linea di Soros va combattuto; se cerca un po’ di notorietà per i suoi festini è meglio che si metta una mano sulla coscienza e si occupi di altro.
Fonte foto: Mondo News 24 (da Google)