Non solo Isis. I bambini ucraini “addestrati” dai nazisti

Non solo Isis. I bambini ucraini "addestrati" dai nazisti

Le immagini, pubblicate dall’inglese Daily mail, della “colonia estiva militare-patriottica” per bambini e ragazzi, organizzata dal battaglione neonazista Azov e dal suo leader, il deputato della Rada Andrej Biletskij nei pressi di Kiev, in cui i giovani, all’ombra delle svastiche, vengono istruiti all’uso delle armi.

Un fulgido esempio di “allargamento della democrazia europea” nel segno della Hitlerjugend.

http://www.dailymail.co.uk/news/article-3195711/Now-CHILDREN-taking-arms-Shocking-pictures-inside-Ukraine-s-neo-Nazi-military-camp-recruits-young-six-learn-fire-weapons-s-ceasefire.html

2B4F0FBB00000578-0-image-a-34 1439412780401

2B4F0FEE00000578-0-image-a-36 1439412784514

2B4F370A00000578-0-image-a-65 1439413042528

2B4F36AF00000578-0-Coached An incredible-a-78 1439414836765

2B4F388B00000578-0-image-a-61 1439413032669

2B4F311400000578-0-image-a-59 1439413026807

2B4F12C400000578-0-image-a-40 1439412793195

2B4F12D000000578-0-image-a-41 1439412797399

2B4F152F00000578-0-image-a-43 1439412802140

2B4F20FC00000578-0-image-a-76 1439414029782

2B4F2EE100000578-0-image-a-52 1439413003350

2B4F218D00000578-0-image-a-54 1439413008270

2B4F312100000578-0-image-a-56 1439413012865

2B4F36AB00000578-0-image-a-57 1439413019606

Fonte: http://contropiano.org/internazionale/item/32360-non-solo-isis-i-bambini-ucraini-addestrati-dai-nazisti?acm=4870_1119

5 commenti per “Non solo Isis. I bambini ucraini “addestrati” dai nazisti

  1. Alessandro
    19 Agosto 2015 at 1:03

    Come ogni anno sono reduce dalle mie trasferte russe e ucraine. Quest’anno per la Russia la metà è stata Gelenzdik, sul mar Nero nel Krasnodar Krai, e per l’Ucraina il cuore del nazionalismo ucraino,che già conoscevo, ossia Lviv, Lvov, Leopoli, Lemberg o come la vogliamo chiamare. Da vecchio appassionato di SSSR ci vado sempre volentieri, rimangono i due Paesi da me più amati, per quanto siano viaggi complicati, costosi e un po’ pericolosi. In Russia come sempre sulle televisioni nazionali la prima notizia dal fronte ucraino. Ero là quando sono scoppiati i disordini a Mukachevo e le televisioni russe non se li sono certamente lasciati sfuggire.
    Più interessante accennare a Lviv. Proprio in piazza Ploshad Rinok c’era un capannone del battaglione Azov dove si mostravano le foto dei combattenti e dove si raccoglievano donazioni da inviare al fronte. Tante bandiere ucraine in città, nessuna svastica, avendo girato la città in lungo e in largo posso affermarlo con certezza. Si trovano più svastiche nelle mure delle nostre città, imbrattate dai soliti cafoni.Le solite bellezze femminili locali e la solita educazione della gente del posto. Certamente il fronte è lontano, ma sembrava quasi di non essere in un Paese in guerra. A ricordarlo i tanti manifesti che invitavano i cittadini ad arruolarsi per aiutare gli “eroi” come chiamano i loro soldati al fronte. Una curiosità: sul consolato russo in città sventolava normalmente la bandiera russa, ma sui cancelli erano state apposte bandiere ucraine e sui muri pitturate. Da notare che in città una via è già stata intitolata agli “eroi di Maidan”, mentre le tracce del recente passato comunista non sono scomparse del tutto, visto che ancora campeggia vicino al parco principale un grande monumento celebrativo dell’epoca sovietica realizzato nei primi anni Settanta.
    Di conseguenza mi pare davvero eccessivo che si possano accostare due realtà così differenti, quella ucraina e quella dell’Is. Rimane il fatto che certamente la guerra rinfocola il nazionalismo locale e la testimonianza fotografica postata ne è una dimostrazione, ma anche in Russia il nazionalismo è in espansione e non è certamente meno aggressivo.
    Poche righe su quello che ho potuto osservare con i miei occhi. Come sempre fare un’immersione sul posto è il modo migliore per farsi un’idea, pur sempre incompleta ma più veritiera delle veline di regime, su quel che accade in quei luoghi, sia pure distanti dai teatri di scontro militare.

  2. armando
    20 Agosto 2015 at 9:34

    Anche un viaggiatore nella Germania nazi non si sarebbe accorto dei lager. Voglio dire che ogni regime mostra sempre una facciata di normalità. Bisognerebbe, almeno, visitare anche il Donbass e ascoltare quella gente,Almeno!

    • Alessandro
      23 Febbraio 2016 at 22:35

      Armando, conosco decine di persone del Donbass, di Donetsk, di Lugansk, di Mariupol…ya gavariu pa ruski 🙂 tutte mi raccontano storie diverse. C’è chi è scappato in Russia, soprattutto nella zona di confine con il Donbass, Rostov sul don, e maledice i “banderisti”, c’è chi è scappato nell’ovest Ucraina. C’è per esempio una persona dell’oblast di Cherson che, pur avendo la madre a Donetsk, definisce “nasha rebiata”, amichevolmente ” i nostri ragazzi”, gli ucraini che bombardano Donetsk. Tanto per dirti quanto variegate siano le posizioni della popolazione del Donbass.
      Poi tu sei sempre libero di ascoltare e leggere Chiesa, a cui la patente di antiamericansmo conferisce una credibilità anche su questioni sulle quali al massimo si rifa alle veline passate dal Cremlino. Come si diceva: “ipse dixit”. Io preferisco “intervistare” la gente del posto, confrontare le fonti, visitare i luoghi, ovviamente senza mettere a repentaglio la mia vita, perchè non ho la vocazione dell’eroe.
      Per Capodanno ero in Ucraina e ho seguito una spettacolo in un’importante rete televisiva ucraina in cui tre comici mettevano alla berlina tra gli altri Poroshenko, che ricordiamo ministro del governo Yanukovich, Yatseniuk e la Timoshenko, cioè coloro che dovrebbere essere a capo di questo regime filonazista. E ho anche assistito alla fiaccolata di quattro gatti dell’estrema destra ucraina che schiamazzavano nell’indifferenza della maggior parte della popolazione.
      Stiamo parlando di uno Stato che ha perso la Crimea senza reagire e che si è visto sfilare la parte più produttiva con lo stesso giochetto. Ora, io sono e sarò sempre dalla parte del popolo, siano questi filorussi i filoucraini, poco m’interessa, e ritengo questa guerra una grande porcata, di cui i vertici politici sono tutti responsabili, ma non sono così ingenuo dal pensare che la colpa sia solo da una parte, perchè Putin è contrario ai matrimoni gay o non ha simpatie per quelle svitate delle pussy riott.
      Comunque l’argomento è talmente complesso che mi ci vorrebbero giorni per affrontarlo in maniera un minimo esauriente.
      In ogni caso, lunga vita all’Ucraina e alla Russia, ospitali e anche prive dell’idiozia femminista che infesta l’Occidente, perchè chi conosce l’Ucraina sa perfettamente che le rinomate femen non ci azzeccano nulla con la vera Ucraina.

  3. Gianni Sartori
    23 Febbraio 2016 at 19:39

    nell’ultima foto si vedono alcune rune “dente di lupo”, lo stesso simbolo usato da Terza posizione e prima ancora da una compagnia SS (“Das Reich”, mi pare) che in Francia viene ricordata per stragi di civili in stile Marzabotto…
    GS

    PS Se poi pensiamo che quella impropriamente chiamata “celtica” era un simbolo usato dalla Charlemagne (ss francesi) e si richiama alla “svastica tonda”…
    Non c’è bisogno di svastiche per essere nazisti e assassini

  4. Alberto
    25 Febbraio 2022 at 6:43

    Ma hanno fatto sparire le fotografie?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Dichiaro di essere al corrente che i commenti agli articoli della testata devono rispettare il principio di continenza verbale, ovvero l'assenza di espressioni offensive o lesive dell'altrui dignità, e di assumermi la piena responsabilità di ciò che scrivo.