Niger: l’Africa verso il Nuovo Ordine Multipolare?

Durante il vertice di San Pietroburgo fra Federazione Russa e i Paesi africani, il sistema di difesa russo ha intercettato l’ennesimo drone ucraino nell’area metropolitana di Mosca: quello dei nazisti neocons di Kiev non è strategia militare, ma un crimine contro i civili. Intanto al Forum Russia-Africa, durante la riunione plenaria il Presidente Putin ha annunciato che:

“La Federazione Russa aumenterà anche la fornitura di prodotti agricoli ai paesi africani, nonostante le restrizioni imposte alle sue esportazioni” 1

Il capo di Stato russo ha messo in risalto che “Questo la dice lunga perché, in precedenza, qualsiasi missione di mediazione era monopolio esclusivo delle cosiddette democrazie sviluppate”. Approfondendo il neoconservatorismo ed il sionismo-revisionista, il Pentagono ha pianificato la distruzione di una porzione del pianeta, condannando i Paesi europei al ruolo di lacchè/carnefici delle Nazioni africane. In Niger, a differenza di quanto asserisce la stampa  di regime, è in corso una rivoluzione democratica contro il neocolonialismo francese.

 

Niger: una transizione dal neoliberismo alla democrazia-sociale

Il deposto presidente nigerino, Mohamed Bazoum, è stato eletto nel 2021 con il 55% dei voti a fronte d’una astensione pari al 75%, col compito d’assicurare alle multinazionali francesi il furto a mano libera delle risorse d’uranio. La corruzione e la svendita della sovranità economica hanno mosso le classi lavoratrici, appoggiate dalla componente democratica-antimperialista dell’esercito: in queste ore non si è concretizzato un ‘’golpe filorusso’’, ma una parziale democratizzazione dello Stato e della società civile nigerina, appoggiata dai Paesi che chiedono l’abbandono dell’unilateralismo. L’Occidente collettivo, di cui fa parte l’imperialismo ‘’straccione’’ italiano, davanti al riscatto dei Paesi africani, ha messo in campo una diplomazia degna delle Repubbliche delle banane di fine ‘800: un megafono dello Stato colono – finalmente – perdente.

La transizione democratica, con tanto di slogan anti-neocoloniali, potrebbe configurare una vera e propria liberazione dal neoliberismo: l’Eliseo minaccia un intervento armato, nonostante ciò è difficile che Macron possa muovere un dito nell’Africa-centrale senza il consenso di Washington (interessata, più che altro, alla balcanizzazione del Corno d’Africa). Per quanto concerne il Niger, il Consiglio Nazionale per la Salvaguardia della Patria, ha nominato il generale AbdourahamaneTchiani capo di Stato e capo provvisorio del governo, forte d’uno straordinario consenso popolare. Conclude il giornalista e storico Davide Rossi (autore di diversi saggi su rivoluzionari africani come Patrice Lumumba e Thomas Sankara):

‘’È un percorso di piena e riuscita indipendenza e di sovranità nazionale che pone fine al neocolonialismo e proietta il Niger a pieno titolo nella costruzione di un nuovo ordine mondiale in cui tutte le nazioni del mondo prendano parte all’organizzazione del futuro dell’umanità, come ribadito a margine del convegno di San Pietroburgo dal ministro degli esteri sudafricano, la professoressa NalendiPandor alla televisione russa.’’ 2

Per quanto ne dicano i giornalisti lubrificati italiani, l’Africa, a ragione, non perdona alla Francia la brutalità del proprio colonialismo; tanto brutale coi Dannati della Terra (cit. FrantzFanon), quanto servile ed invertebrata nelle relazioni diplomatiche conTel Aviv e Washington.

Perché le Nazioni africani preferiscono Russia e Cina all’Occidente? Leggiamo una eloquente risposta, a questa domanda, da parte dell’analista strategico Andrew Korybko:

‘’La Russia non pone vincoli ai suoi aiuti agricoli e militari, né la Cina ne pone alcuno ai suoi investimenti infrastrutturali e all’accesso al mercato, con queste forme di cooperazione che si uniscono per rafforzare la sovranità degli stati africani. Inoltre, questi grandi paesi sono anche sinceri nel loro desiderio di migliorare i legami interpersonali, in particolare gli scambi accademici e la formazione professionale. La ragione di ciò è che essi immaginano che l’Africa nel suo insieme funzioni come un polo indipendente nell’emergente Ordine Mondiale Multipolare.’’ 3

Durante la ‘’guerra fredda’’, l’URSS appoggiò i movimenti rivoluzionari e terzomondisti portando alla decolonizzazione d’una parte importante del pianeta. L’imperialismo USA reagì distruggendo, con la sperimentazione della guerra ‘’di quarta generazione’’ (es. la guerra cognitiva), il primo Stato multietnico ed antimperialista della storia. Oggigiorno, la Federazione Russa ha recuperato una parte dell’eredità sovietica: non ha ancora abbracciato la tesi marxista sulla conflittualità di classe (con questa base socio-economica, difficilmente l’abbraccerà), ma propone sul piano economico la de-dollarizzazione e, sul piano politico-militare, la transizione ad un mondo multilaterale. Per quanto lontani politicamente da Mosca, una parte importante dei movimenti marxisti e terzomondisti dovranno riprendere lezioni di diplomazia dal Cremlino.

Sicuramente è presto per stabilire se la giunta nigerina abbraccerà il multipolarismo ricostruendo lo stato sociale o se verrà corrotta dall’Occidente collettivo, ma qualora il Niger dovesse realmente abbandonare l’unipolarismo accelererebbe il passaggio dell’Africa verso un Nuovo Ordine Multipolare. Il collasso del regime neoliberale in Niger cammina di pari passo, come viene evidenziato nell’articolo di Davide Rossi, col crack della corporazione giornalistica occidentale: professionalmente in mezzo ad una strada.

https://casadelsole.tv/africa-putin-cancella-i-debiti/#google_vignette

https://www.sinistra.ch/?p=15057

https://www.globaltimes.cn/page/202307/1295280.shtml?fbclid=IwAR28qpOYp1hNtxAM9I2jlVOuvW_4RYn6_9O8ykLtmNLvy_QAk6nMj53MKkU

Colpo di stato in Niger, una sfida per la democrazia

Fonte foto: Micromega (da Google)

 

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