In queste ore, il regime neoliberista francese di Macron e quello nazi-sionista israeliano di Netanyahu hanno riattivato i gangli vitali del deep state per reprime due legittime mobilitazioni popolari: i giovani delle banlieue ed il popolo palestinese stanno sperimentando due modalità di Resistenza, basate sulla guerriglia urbana, contro la dottrina della ‘’guerra eterna’’ ed il tentativo dell’élite anglosassone d’importare, nel cuore dell’Impero, la costruzione di una nuova Architettura di potere. Il capitalismo della sorveglianza ha trovato in Parigi la sua ‘’Israele europea’’. Che cosa unisce Macron a Netanyahu?
I legami di Macron col governo razzista israeliano
Il presidente Emmanuel Macron è stato il primo capo di Stato ad aver ricevuto Netanyahu subito dopo la propria elezione; una vittoria elettorale avvenuta a capo d’una coalizione di ‘’fascisti religiosi’’ che, guardando all’Ucraina ‘’nazionalista-integralista’’, hanno proiettato anacronisticamente il sionismo-revisionista nel ventunesimo secolo. I due presidenti hanno espresso la volontà politica di ampliare la collaborazione strategica franco-israeliana, ciononostante rimane un dubbio: è la Francia ad essere interessata alla sicurezza di Israele oppure è il regime sionista ad aver preso in custodia l’intelligence francese?
Macron è il presidente francese che, sulle macerie del capitalismo nazionale fondato nel dopoguerra dal Generale De Gaulle, ha sostenuto (il)legalmente l’equazione fra antisemitismo ed antisionismo, trasformando la Francia da Simulacro della Ragione a nazione-simbolo dello strapotere delle lobby filo-israeliane. La strumentale accusa di antisemitismo è servita alla borghesia ‘’progressista’’ parigina (la stessa che disprezza i resistenti delle banlieue) per schiacciare la solidarietà al popolo palestinese, utilizzando la protesi ideologica dell’antifascismo liberale, un espediente mediaticamente efficace sperimentato dagli straussiani dopo l’11/9. Aveva ragione Bordiga: il più pernicioso prodotto del fascismo è proprio l’antifascismo, dopo il ’68 monopolizzato dalla sinistra liberale.
La polizia francese chiede aiuto all’estrema destra israeliana
A Jenin 120 palestinesi sono stati (ingiustamente) arrestati. I numeri della repressione francese sono da regime pinochetista. In Israele, come nel capitalismo della sorveglianza europeo, non esiste più la dicotomia destra/sinistra: progressisti e conservatori hanno un’unica fede, il neoconservatorismo USA e gli sproloqui di Leo Strauss sulla realizzazione di una dittatura liberal-globalista in difesa del ‘’popolo eletto’’. Una visione delle relazioni geopolitiche antitetica alla realtà storica, dove l’alleanza fra il sionismo-revisionista e gli eredi di Stephan Bandera ha proiettato l’antisemitismo dell’ultradestra ebraica nel ventunesimo secolo.
Analizzando i rapporti d’intelligence franco-israeliani, emerge come la bilateralità sia, più che altro, un prolungamento ideologico della diplomazia dell’Eliseo: il Mossad ha, letteralmente, preso in custodia il complesso militare-industriale francese, trasformandolo in una propria proiezione imperialista. La repressione della guerriglia urbana, in questi giorni, non fa eccezione.
Per il giornale Israel Today: “La Commissione di Polizia israeliana ha ricevuto un fax dalla polizia francese per informarsi su come gestire la crisi che sta affrontando”. La testata ha sottolineato che “il Commissario di Polizia israeliana Yaakov ‘Kobi’ Shabtai ha dato ordini, durante la riunione settimanale di domenica mattina della leadership della polizia, ai dipartimenti di operazioni e d’intelligence di studiare le cause della serie di eventi in Francia e come la polizia ha agito prima, durante e dopo l’evento” 1.
Le autorità francesi dipendono (di fatto) da quelle israeliane, prostituendosi alla lobby sionista; una autentica umiliazione nazionale. Nel 1967, scontrandosi col giornalismo lubrificato di quegli anni, il Gen. De Gaulle condannò la violenza dello Stato ‘’per soli ebrei’’, un regime già razzista e neocoloniale, ma non ancora ‘’evoluto’’ verso una nuova Architettura di potere:
Oggi, Israele organizza, sui territori conquistati, un’occupazione che non può essere portata avanti senza oppressione, repressione, espulsioni… e c’è una resistenza che, a sua volta, viene definita terrorista” 2
Tradendo De Gaulle, Macron ha instaurato una nuova Repubblica di Vichy.
https://www.infopal.it/la-polizia-francese-chiede-aiuto-ad-israele-per-affrontare-manifestazioni/
https://orientxxi.info/magazine/palestina-emmanuel-macron-copre-i-fascisti-in-israele,6280
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