L’Unione Europea costituisce una sorta di Impero che, citando James Petras, ‘’detta la politica di ciascun paese fissando il bilancio, le spese e gli investimenti. Dunque, rompere con questo impero centrato a Bruxelles è la precondizione per lanciare qualsiasi politica sociale’’ 1. In poche parole, la UE impone la sovranità di alcune fazioni dell’establishment anglo-franco-tedesco contro le nazioni periferiche, rilanciando informe diverse quello che in fondo era il progetto fascista di espansione neocoloniale ad est. Secondo Petras ‘’Si deve uscire dall’Unione Europea in modo da avere l’indipendenza nazionale per poter formulare una strategia economica anti-austerità’’. La domanda preliminare è questa: qual è l’ideologia dell’establishment europeista?
L’establishment europea diffonde l’isteria anticomunista
Il processo d’integrazione europeista venne favorito dall’imperialismo USA e dall’Opus Dei in una prospettiva anticomunista. Uno dei padri dell’UE, Robert Schuman, presenta un curriculum alquanto discutibile: ‘’consigliere del maresciallo de Lattre de Tassigni durante la liberazione dell’Alsazia Lorena. È eletto deputato nel 1945, nominato ministro delle Finanze nel 1946, presidente del Consiglio nel 1947, ministro degli Affari esteri nel 1948. Nel 1949, installa la sede della NATO a Parigi. Lancia l’idea dell’Europa comunitaria nel 1950 (CECA e CED), partecipa attivamente al governo di Antoine Pinay. Tenuto ai margini degli affari francesi al ritorno di de Gaulle, fu il primo presidente del Parlamento europeo. Colpito da senilità, morì nel 1963 e rimane nella memoria come il “padre dell’Europa”’’ 2. Pochi ricordano che, prima di riscoprirsi conservatore-democratico, era stato consigliere del Maresciallo Petain e, per questo motivo, colpito da indegnità nazionale al momento della Liberazione. Al suo seguito, si schierarono due manutengoli dell’Opus Dei: il “glorificato” italiano Alcide De Gasperi ed il tedesco Konrad Adenauer.
Il merito di De Gaulle, che impedì l’occupazione militare anglo-statunitense del suolo francese, fu quello di presentare (giustamente) la Repubblica di Vichy come una entità illegittima. Il compromesso, imposto con un certo cinismo da Winston Churchill, non era dei migliori: ‘’ Trascinato da questa logica revisionista, De Gaulle fu costretto ad accettare il mantenimento dei vescovi fascisti e di fare amnistiare, cioè presentare come resistenti, diversi responsabili petainisti. Questo riciclaggio di cattolici fascisti fu favorito da due membri dell’Opus Dei vicini al generale: Maurice Schumann (“La vois de la France Libre”) e la contessa Thérése, sposa del maresciallo Leclerc de Hautecloque. De Gaulle pensava di evitare così una guerra civile’’. Per il giornalista Thierry Meyssan questa tattica dolorosissima ‘’ha permesso a dei politici e funzionari di estrema destra di integrarsi nelle nuove istituzioni democratiche, di farvi carriera di nascosto ed infine di farvi trionfare di nuovo le loro idee’’. Il polo imperiale europeo, da lì a poco, si trasformò nella grande scacchiera per molti ex fascisti.
L’Opus Dei ha promosso i suoi loschi interessi in Europa: riciclaggio dei fascisti, difesa delle monarchie, protezione delle dittature spagnola e portoghese. Nel 1983, creò la Tavola rotonda degli industriali europei (ERT) di cui più della metà dei suoi membri fanno ancora parte della ‘’santa setta’’ (osserva Meyssan). Stiamo parlando di una polarità imperialista semi-indipendente; nel ’98-’99, spinse per la distruzione della Serbia ortodossa, mentre, oggigiorno, è rea d’aver realizzato in Ucraina una sorta di Stato etnico neonazista. L’anticomunismo è il collante ideologico della vecchia destra conservatrice con la nuova “sinistra liberale” russofoba, ma prima di arrivare alla conclusione politica bisogna rinvenire l’origine del problema.
Le ragioni storiche dell’anticomunismo della UE
Nel 2011, il Partito comunista greco (KKE) denunciò che: “l’UE sta creando concretamente i presupposti e le condizioni politiche corrispondenti perché i governi borghesi scatenino divieti, persecuzioni e misure repressive contro l’ideologia comunista, i Partiti marxisti-leninisti che conservano il loro carattere rivoluzionario, come già accade in alcuni stati membri dell’UE con una nitidezza e intensità ancora maggiore. Questi sono i valori dell’Unione europea e della democrazia borghese, dittatura dei monopoli” 3. L’equiparazione storico-politica del comunismo, seppur stalinizzato, col fascismo venne intrapresa dalle agenzie della CIA; l’obiettivo – più o meno dichiarato – possiamo compendiarlo in una triplice operazione d’occultamento: (1) l’intimo rapporto delle corporation americane con la dittatura hitleriana; (2) l’antisemitismo della borghesia ‘’conservatrice’’ anglosassone; (3) il riciclaggio dei nazifascisti da parte dell’establishment occidentale. Lo storico belga-canadese Jacques R. Pauwels, con una poderosa ricerca storica, ha dimostrato le relazioni delle imprese statunitensi con Hitler. Che cosa non dobbiamo sapere?
“alcuni dei leaders di più alto profilo nel sistema d’impresa Americano, come Henry Ford, vedevano con favore e ammiravano il Führer fin dalle prime fasi’’;
“Altri ammiratori di Hitler della prima ora erano il barone della stampa Randolph Hearst e Irénée Du Pont, a capo del trust Du Pont, che secondo Charles Higham, avevano appassionatamente seguito la carriera del futuro Führer già dagli anni Venti” e lo avevano sostenuto finanziariamente’’;
‘’ Sebbene citi anche altri fattori, essenzialmente è in questi termini che Edwin Black, autore del libro eccellente sotto vari aspetti “IBM e l’Olocausto”, spiega il caso del presidente dell’IBM, Thomas J. Watson, che aveva incontrato Hitler in parecchie occasioni negli anni Trenta ed era rimasto affascinato dal nuovo regime autoritario della Germania’’ 4.
La controrivoluzione nazista preservava il capitalismo conferendogli un carattere etnico e totalitario, un paradiso per qualsiasi affarista. Conclude Pauwels: ‘’Il profitto prima di tutto’’. Creato artificialmente lo Stato sionista ed iniziata la pulizia etnica della Palestina, l’antisemitismo divenne anti-musulmanesimo; dall’odio immotivato verso gli ebrei al razzismo coloniale contro le popolazioni islamiche.
Gli europeisti della prima ora hanno imposto agli Stati nazionali delle zone periferiche una espansione neocoloniale di tipo cristiano, alleandosi coi settori più retrogradi della borghesia anglo-statunitense. L’aggressione imperialista alla Jugoslavia fu l’anticamera, con altri mezzi, del lager finanziario greco. Con l’avvento della fazione ‘’cosmopolita’’ dell’imperialismo USA la regia è passata nelle mani della “sinistra neoliberale”, ciononostante il movente politico rimase lo stesso: anticomunismo politico e russofobia ideologica.
La sinistra di classe può riformare la UE? Continua Petras: ‘’Non si può cambiare l’Unione Europea: è come pensare che si possa cambiare la Deutsche Bank mettendosi a comprare azioni. I fatti vanno in un’altra direzione’’; ‘’La lotta per l’indipendenza nazionale, per la rottura dell’Unione Europea è essenziale alla lotta per la democrazia e per l’ampliamento della lotta di classe per il lavoro e per lo stato sociale. La lotta di classe è più forte ed efficace sul familiare terreno nazionale – piuttosto che nell’affrontare distanti sorveglianti a Bruxelles’’. Senza nessuna base nazionale, quindi patriottica, con chiari riferimenti alla cultura popolare, è impossibile parlare di internazionalismo.
https://sollevazione.blogspot.com/2014/10/contro-la-ue-per-lindipendenza.html
http://storiasoppressa.over-blog.it/tag/cristianesimo%20reale/
https://ilpartitocomunista.it/2011/09/17/lunione-europea-dei-monopoli-intensifica-lanticomunismo/
https://paginerosse.wordpress.com/2012/04/13/il-profitto-uber-alles-il-profitto-innanzitutto-le-corporations-americane-ed-hitler-di-jacques-r-pauwels-global-research-27-gennaio-2007-3/