L’élite aziendale Anglo-Sionista, in Occidente, vive una profonda crisi sistemica. Mentre in Francia un movimento popolare rimette in discussione il globalismo neoliberista-unipolare di Macron, la Gran Bretagna si candida al ruolo di protettrice dei neonazisti neocons ucraini rifornendoli di armi all’uranio impoverito: una catastrofe preannunciata, qualora Mosca decidesse di rispondere con le armi di nuova generazione. L’Europa subirà diversi blocchi, ciononostante è ad un bivio: global-fascismo (sistematizzato dall’élite liberale-globalista, perlopiù, di centro-sinistra) o socialdemocrazia-radicale.
Xi e Putin mettono fine alla ‘’guerra eterna’’
Dopo il suo incontro col presidente Xi Jinping, Putin ha dichiarato che la Russia adotterà lo yuan negli scambi internazionali. Asia, Africa ed America Latina abbandoneranno la pax americana-imperialista, rigettando l’incubo d’una nuova Architettura di potere. Fuori dal regime global-fascista dell’anglosfera, i ceti popolari hanno nuove speranze: il multipolarismo non rappresenta la fine dello sfruttamento classista (Capitale/Lavoro), ma potrebbe decretarne l’inizio della fine. L’Occidente ha ‘’la bava alla bocca’’.
L’interconnessione geoeconomica fra Brics ed Unione Euroasiatica, funziona; parallelamente al presidente cinese, il giorno prima si sono recate a Mosca quaranta delegazioni dall’Africa per prendere parte alla conferenza ‘’Russia-Africa nel mondo multipolare’’, uno scenario antimperialista analogo a quello del Movimento dei Non Allineati (NAM) fondato da Tito e Nasser. L’anglosfera, una giungla tardocapitalista, è sempre più sola: incapace di fuoriuscire dal labirinto global-neoliberista (compresa la sub-cultura ‘’politicamente corretta’’), l’oligarchia-feudale dell’UE ha condannato le masse popolare ad un futuro da incubo, attraverso la teorizzazione d’uno stato carcerario permanente. Scrive il giornalista investigativo Pepe Escobar:
‘’Quindi il vertice Xi-Putin ha definitivamente sigillato Cina-Russia come partner strategici globali a lungo termine, impegnati a sviluppare una seria competizione geopolitica e geoeconomica con gli egemoni occidentali in declino.’’ 1
L’intelligence cinese è certa di due cose: (1) la popolarità di Putin, un presidente “borghese-tradizionale” (abbastanza simile ideologicamente al gen. De Gaulle) estremamente popolare, cosa che renderebbe impossibile qualsiasi ‘’cambio di regime’’; (2) la sconfitta, oramai prossima, del nazismo neocons in Ucraina. La Gran Bretagna, la nazione al mondo che più s’è compromessa col global-fascismo, molto presto dovrà fare i conti col fallimento strutturale di un regime distopico e liberticida. L’Occidente, ridotto dagli anglosassoni a mera espressione geografica, non ha più nulla d’offrire; l’Europa, colonizzata dagli Anglo-Sionisti, non è più neanche il Simulacro della Ragione.
Putin e Xi si sono congedati (riporta Escobar) ‘’in modo toccante’’:
Xi: “Ora, ci sono cambiamenti che non avvenivano da 100 anni. Stando insieme, guideremo questi cambiamenti”.
Putin: “Sono d’accordo”.
Xi: “Abbi cura di te, caro amico”.
Putin: “Buon viaggio”. (Ibidem)
Gli Stati Uniti, dopo il fallimento della Silicon Valley e la rottura del dialogo con la Cina, sono un’isola-mondo fallita. Sicuramente, Washington e Londra ripiegheranno sulla costruzione della ‘’società della sorveglianza’’ in Occidente, ma fuori dal mondo globalizzato la dottrina della ‘’guerra eterna’’ è stata vinta. La Repubblica Popolare Cinese ha concluso (dopo l’accordo iraniano-saudita) l’ennesimo capolavoro diplomatico, dimostrando la sua capacità persuasiva: non soltanto Confucio e Mao, ma anche Adam Smith, Hegel e Marx convivono a Pechino in una peculiare relazione.
Il nuovo mondo multipolare è stato teorizzato dai comunisti cinesi, ma è nato a Mosca. Ha ragione Putin quando dice: ‘’L’Occidente sta costruendo un nuovo asse, simile a quello della Germania nazista’’. La nuova Alleanza Antifascista, guidata militarmente da Mosca ed economicamente da Pechino, partirà dal Sud del Mondo.
https://www.ossin.org/le-guerre-dell-impero-in-declino/2864-a-mosca-xi-e-putin-archiviano-la-pax-americana
L’analista strategico messicano-libanese Alfredo Jalife-Rahme ha analizzato le questioni economiche inerenti agli accordi sino-russi, con un eccellente articolo. Ne consiglio (dallo spagnolo) la lettura https://www.alfredojalife.com/2023/03/22/epica-cumbre-putin-xi-hacia-el-nuevo-orden-multipolar-con-desdolarizacion-y-yuanizacion/.
Fonte foto: da Google