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La guerra multidimensionale ‘’di quarta generazione’’ del complesso militare-industriale USA contro Russia e Cina non si serve soltanto dello strumento economico e militare, ma ha anche una dimensione ideologica che, a causa dell’egemonismo neo-americanista, ha influenzato una parte dei movimenti che si autodefiniscono ‘’antisistema’’ pur rappresentando il rovescio della medaglia dell’odierno capitalismo neoliberista: l’antagonismo anticinese della ‘’destra alternativa’’ e dei ‘’socialisti’’ nazionali.
L’affermazione che la Cina sia una potenza post-maoista ed imperialista rappresenta il punto d’incontro d’una parte della sinistra bianca, organica alle borghesie imperialiste USA e UE, con la destra neofascista che ha trovato il suo punto di riferimento nell’ex presidente Donald Trump. L’approdo dei movimenti ‘’antisistema’’ trumpiani (es. in Italia il movimento “Italexit” di Gianluigi Paragone) è il medesimo della ‘’sinistra imperialista’’:
- Spezzare l’alleanza geopolitica fra la Federazione Russa e la Repubblica popolare cinese, l’unico argine geopolitico all’imperialismo USA, una macchina da guerra che nel ventunesimo secolo ha rilanciato la dottrina hitleriana sulla ‘’guerra eterna’’.
- Il socialismo (come spiegò lo storico marxista Domenico Losurdo) è ‘’un grande processo d’apprendimento’’. I movimenti che pretendono di contrapporsi soltanto alla fazione ‘’dem’’ del deep state USA abbracciando la dottrina Trump, perseguono l’obiettivo dei neocons: riposizionare le masse popolari, rovinate dalla transizione ad una nuova Architettura di potere, all’interno del ripristino del capitalismo corporativo, un regime anacronistico che propone di sostituire la sudditanza militare con quella economica.
Il miracolo economico cinese, il quale non nasconde il proprio debito rispetto alla tesi di Lenin sulle ‘’alture rivoluzionarie’’, ha permesso a Pechino di rilanciare il passaggio ad un mondo multipolare, contrapponendo all’oscurantismo imperialista un gigantesco processo di modernizzazione. Lo storico marxista Domenico Losurdo ha collocato l’urbanizzazione neo-maoista all’interno di un processo di emancipazione contrapposto all’eurocentrismo della sinistra bianca:
‘’Grazie al prodigioso sviluppo economico degli ultimi decenni, la Cina odierna si è liberata dalla tragedia della morte per inedia di cui soffriva a partire dall’aggressione colonialista; ha posto fine una volta per sempre all’assoluta diseguaglianza qualitativa. Certo, sussiste la diseguaglianza quantitativa, ma qual è la sua natura? Immaginiamo due treni (regioni costiere e urbane da un lato e interne e rurali dall’altro) che, dopo essere stati a lungo fermi alla stazione «Sottosviluppo», comincino ad avanzare, a diversa velocità, verso la stazione «Sviluppo». E’ chiaro che la distanza tra i due treni che viaggiano a velocità diverse si allarga, ma bisogna tenere a mente due aspetti fondamentali: in primo luogo la direzione è la stessa – lo sviluppo – e in secondo luogo oggi certe regioni dell’interno si sviluppano a un ritmo più rapido delle regioni costiere. Inoltre, poiché è in corso un imponente processo di urbanizzazione, il treno a più alta velocità è quello che ingloba sempre più passeggeri.’’ 1
La tragedia della morte per inedia è una drammatica realtà negli Stati Uniti d’America, una distopia liberticida dove Donald Trump e Hillary Clinton rappresentano due facce della stessa medaglia: la macchina da guerra dell’imperialismo USA. Non esiste la ‘’mondializzazione’’ oppure il ‘’globalismo’’: esiste l’imperialismo statunitense in tutta la propria brutalità.
La pandemia delle fake news contro la Cina rafforza i falchi del Pentagono
Le riforme di mercato a Cuba ed in Cina hanno permesso a due stati antimperialisti di uscire dall’emergenza sanitaria internazionale, contrapponendo alla speculazione delle grandi case farmaceutiche, i vaccini proteici di nuova generazione (di gran lunga più efficaci rispetto a quelli a mRNA). In Occidente, l’incontro dei movimenti ‘’antivaccinisti’’ con gli ‘’antisistema’’ della trans-politica ha rafforzato l’americanismo trumpiano: i raduni delle ‘’comunità resistenti’’, dove per mesi Pechino è stata definita ‘’pericolo giallo’’, ha prodotto una ideologia anticomunista paragonabile al ‘’potere bianco ‘’ statunitense ed ai campi hobbit neofascisti nell’Europa degli anni ’70.
Washington, con le fake news prodotte dalla lobby della destra israeliana, ha occultato l’intimo legame che intercorre fra lo sfruttamento dei lavoratori, le guerre del ventunesimo secolo e le pandemie: la tesi sul Laboratorio di Wuhan è servita ai neoconservatori per occultare il rilancio delle sperimentazioni biochimiche nel territorio statunitense, una forma di bioimperialismo di cui Donald Trump non è esente da colpe.
La pandemia per Washington, Londra e Tel Aviv ha rappresentato l’occasione per accelerare, in Occidente, la transizione alla ‘’società della sorveglianza’’ preparando la guerra atlantista contro l’Eurasia. Pechino, al contrario, ha globalizzato la solidarietà trasformando la Via della Seta in una Strada della Salute: il razzismo USA ha provocato la morte di migliaia di migranti per fame, sete e malattie; Pechino, esportando in Africa la dottrina economica dello Stato Sociale, ha ridato dignità ai Dannati della Terra dimostrando che c’è futuro fuori dal neocolonialismo bianco.
Il giornalista marxista Rainer Shea ha sfatato il mito che la sia Cina imperialista, dimostrando la discontinuità cinese con gli interessi della borghesia mondiale:
‘’Questi fatti sulla struttura governativa interna della Cina sono rilevanti per dimostrare perché la Cina non è imperialista, perché dimostrano che il suo ruolo nel mondo non è guidato dal desiderio di servire gli interessi borghesi. Questo è evidente perché la priorità interna della Cina del controllo economico pubblico si riflette nella sua priorità esterna dei prestiti socialisti statali. La stragrande maggioranza dei prestiti esteri della Cina non sono investimenti capitalistici, ma piuttosto fondi governativi che in molti casi sono stati utilizzati per liberare i paesi dalla morsa dell’imperialismo [10]. Oltre al fatto che la Cina ha fornito al Laos l’equivalente di 32 milioni di dollari di interessi in crediti gratuiti nel 2013, che ha aiutato il Laos a superare la schiavitù del debito verso il Fondo Monetario Internazionale, la Cina ha perdonato quasi 10 miliardi di dollari di debiti. Cuba rappresenta oltre la metà di questo debito perdonato, uno sviluppo che ha reso il paese meglio attrezzato per superare l’embargo economico di Washington.’’ 2
Le accuse di imperialismo e neocolonialismo sono state utilizzate dalla sinistra bianca e dai trumpiani, per delegittimare la politica estera cinese basata sulla formula vincente-vincente: Pechino è un alleato strategico per i comunisti cubani e gli antimperialisti iraniani e venezuelani, ha rimosso il meccanismo perverso del debito pubblico in Africa e Asia perseguendo la pacificazione in diverse aree del pianeta. Washington ha rilanciato la ferocia del colonialismo bianco nel ventunesimo secolo, finanziando il ‘’giornalismo’’ corporativo della lobby progressista e ‘’antisistema’’ di Breitbart: ‘’pagati per mentire’’.
I movimenti ‘’antisistema’’, dopo aver sostenuto la tesi sul Laboratorio di Wuhan, hanno accusato la Cina d’aver introdotto il meccanismo di controllo basato sul ‘’credito sociale’’: non esiste una sola inchiesta giornalistica a supporto di una tesi demenziale e, di fatto, razzista, al contrario i ‘’crediti sociali’’ sono una realtà in diverse nazioni imperialiste come il Canada e Israele (due nazioni che hanno il loro mito fondativo nell’eugenetica anglosassone). Rilanciando queste fake news, i movimenti ‘’antisistema’’ trumpiani hanno gettato la maschera: sono una proiezione ideologica della lobby sionista?
La Cina è un attore nel capitalismo globale, in politica interna utilizza le categorie economiche mercantili senza compromettere la pianificazione statale, ma nel complesso rimane rivoluzionaria e antimperialista. Non è ‘’Che’’ Guevara, ma si è impegnata nella transizione al mondo multipolare sconfiggendo la pandemia per Covid-19 con grande determinazione socialista. L’Occidente, al contrario, è prigioniero di una moderna forma di nazismo: la sinofobia.
https://ilcaffegeopolitico.net/31432/cose-davvero-lacina-intervista-al-prof-domenico-losurdo?gclid=CjwKCAjwsfuYBhAZEiwA5a6CDHacniHHHk4zc_wbI7BptYyagcatflqs6dIqUjgr4qzTk4yJi9SX2RoCyfEQAvD_BwE
https://www.m-48.it/2021/07/sfatare-categoricamente-laffermazione-che-la-cina-sia-imperialista/?doing_wp_cron=1663007546.7670590877532958984375
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