Contrariamente
a ciò che pensa la comunità degli Alt Media, speculari al giornalismo lubrificato
della corporazione giornalistica, Donald Trump non persegue la
pacificazione in Ucraina e Medio Oriente, ma vorrebbe accordarsi con le
borghesie russa ed iraniana per sostituire la sudditanza militare con quella
economica. La dollarizzazione dell’economia porterà ad una nuova catastrofe
globale, con un due ipotetici effetti: (1) all’esterno del mondo
globalizzato, potrebbero riformarsi nuovi Partiti socialisti e comunisti sul
modello di quello cinese, ma (2) nell’Occidente la transizione ad una nuova
Architettura di potere rischierebbe di diventare un processo
irreversibile. La “sinistra imperiale” non è un Cavallo di Troia nel “campo
progressista”, ma svela la natura della sinistra capitalista: un orientamento
strategico del Global-fascismo del Pentagono e dell’élite transumanista di
Davos. La lobby progressista è di fatto organica alla svolta autoritaria
interna di Trump, mentre Trump dichiara guerra a Yemen e Palestina utilizzando
gli apparati d’intelligence “dem”; l’organicità della “sinistra
invertebrata” alla lobby della destra israeliana svela la debolezza
dell’antifascismo tradizionale, incapace di cogliere la centralità della lotta antimperialista.
L’antifascismo senza antimperialismo, ovvero la lotta di classe globalizzata
contro gli Stati Uniti d’America, è l’ennesimo orientamento strategico del capitalismo
parassitario occidentale.
Leggiamo
il giornalista radicale-democratico Marco Travaglio:
“Prima che l’ennesimo euro-scandalo – gli
incontri della lobby israeliana di estrema destra Idsf, mai registrata né
autorizzata, con 19 eurodeputati, fra cui la pidina Pina Picierno – diventi la
solita disputa burocratica su regole e regolette, è bene andare alla sostanza.
Se la vestale del renzismo, del bellicismo e dell’atlantismo (ma solo, coerentemente,
fino all’elezione di Trump), riceve i capi dell’Israel Defense and Security
Forum con tanto di foto opportunity nel Parlamento europeo di cui è una dei 14
vicepresidenti, il problema politico non è se e come abbia registrato gli
incontri. Né che siano avvenuti. Chi mai dovrebbe incontrare quella congrega di
fanatici estremisti che teorizzano la colonizzazione illegale della
Cisgiordania e reclutano mercenari per le guerre di Israele, se non la
Picierno, che in quest’anno e mezzo, col giochino “E allora il 7 ottobre?”, è
riuscita a non condannare mai nettamente ed esplicitamente il governo Netanyahu
per lo sterminio di 50 mila (almeno) palestinesi a Gaza e a tacciare di
antisemita filo-Hamas chiunque lo chiamasse col suo nome? Il problema politico
è cosa ci faccia questa signora nel Pd. O, in alternativa, quale credibilità
abbia il Pd quando tuona (di rado) o pigola (spesso) contro i crimini di
Netanyahu&C. se poi si tiene le Picierno e altri sedicenti “riformisti” per
mancanza di riforme. Un altro frequentatore dell’allegra brigata israeliana è
il lituano Andrius Kubilius, commissario Ue per la Difesa, e anche lì nessuno
stupore: è un altro tifoso del riarmo e non poteva non empatizzare. Ma almeno
sta in un partito di destra catto-nazionalista. Non in uno di presunta
“sinistra”.” 1
Colonizzata dall’ideologia di George Soros
sulle “società aperte”, un rilancio della dottrina suprematista di Karl
Popper, la sinistra antifascista, ma non antimperialista, è stata compartecipe
della distruzione di parte del pianeta: in nome dell’antifascismo liberale,
Paesi indipendenti come la Serbia socialista di Milosevic, la Libia popolare di
Gheddafi ed i governi baathisti iracheno e siriano, sono stati distrutti dai
suprematisti occidentali. In Ucraina, gli ANTIFA sono diventati il
megafono d’una “banda di drogati e neonazisti”, mentre nel Nord Est
della Siria hanno fatto passare l’alleanza dei separatisti curdi con USA ed Al
Qaeda per “socialismo libertario”. Allo stato attuale delle cose il PKK/YPG
rifornisce di terroristi, che la CIA chiama “combattenti per la libertà”,
il Battaglione Azov nella bislacca controrivoluzione preventiva nei
territori russofoni. L’unico antifascismo reale è quello dei
guerriglieri russofoni del Donbass e delle milizie baathiste siriane, due
guerriglie rivoluzionarie che stanno difendendo la vita delle popolazioni
russofone nella Nuova Russia ed alawita in Siria.
Il legame del centro-sinistra imperialista col “terrorismo
impunito” israeliano disvela la natura dell’antifascismo coi tacchi a
spillo: un Cavallo di Troia della Nato e del Sionismo. L’entità sionista
sta cercando di completare la pulizia etnica della Palestina, nonostante ciò la
“sinistra neoliberale” svolge una funzione di depistaggio ideologico per
conto della lobby sionista, diventando un ingranaggio vitale nel funzionamento
del deep state, una sorta di “stato nello stato” contro il mondo
del lavoro. Ispirandosi all’ideologia degli “anti-tedeschi”, gruppi
anarcoidi che per decenni hanno celebrato i bombardamenti USA di Dresda, la “sinistra
neoliberale” considera l’idea stessa di Nazione una soprastruttura
totalitaria, aderendo (di fatto) alla dottrina neocons della “guerra
eterna”. Anarchici e neoconservatori hanno un obiettivo comune: distruggere
il concetto di Patria e l’idea stessa di Civiltà nati con la Rivoluzione
francese. Israele uccide senza pietà, non è uno “Stato nazionale”, ma
dev’essere definita “entità illegittima”, ciononostante la lobby
progressista demonizza la Resistenza palestinese adottando lo stesso linguaggio
suprematista del “giornalismo di regime”. Se Israele è uno “Stato pazzo”
(per dirla con lo storico Norman G. Finkelstein) e Netanyahu un “serial
killer”, la “sinistra” anglofila ne è complice.
La “sinistra neoliberale” ha appoggiato,
al 100%, l’anarco-capitalismo di Trump diventando un pupazzo della Silicon
Valley. Leggiamo, sulla testata marxista World Socialist Web Site (WSWS),
il giornalista Patrick Martin:
“Quando
Trump e i suoi alleati fascisti procedono a distruggere programmi sociali
vitali come la previdenza sociale, Medicare, Medicaid e i buoni pasto, da cui
dipendono centinaia di milioni di persone, i democratici affermano di essere
impotenti a fermarlo. Quindi il leader della minoranza al Senato Chuck Schumer
esprime il voto critico per mantenere finanziata l’amministrazione Trump-Musk
per altri sei mesi.
Ma
quando viene data l’opportunità di attaccare Trump da destra, i democratici
colgono l’occasione. Deplorano l’incompetenza di coloro che Trump ha nominato
ai vertici dell’apparato di sicurezza nazionale degli Stati Uniti e chiedono
che venga liberata tutta la potenza della macchina di guerra, spionaggio e
provocazione degli Stati Uniti.” 1
Organica
ideologicamente all’anglobalizzazione, la sinistra europea ha adottato
l’etnopolitica sovrapponendola alla conflittualità fra blocchi sociali:
incapace di combattere il capitalismo, l’ideologia femminista ha cestinato il
conflitto di classe proclamando, su basi mendaci, la centralità di quello di
genere; un approccio politico bislacco che occulta ingiustizie sociali atroci
come le morti bianche, una calamità sociale che colpisce soprattutto
operai di sesso maschile. La “sinistra ZTL” e la destra aziendale
condividono il medesimo approccio neo-aristocratico nei confronti della
marginalità sociale, una sorta di suprematismo cerebrale tipico della
totalitaria società anglosassone. Il sionismo, in una prospettiva politica e
culturale, è il grande colonizzatore del campo progressista, totalmente
inservibile al mondo del lavoro.
Lenin
c’ha insegnato che, nelle diverse congiunture storiche, il compito dei marxisti
è quello d’individuale il nemico principale; in questo momento, la “sinistra
ZTL”, piede di porco dei neoconservatori USA, è nemica dell’idea stessa di
Civiltà.
https://www.wsws.org/es/articles/2025/03/28/pers-m28.html
Fonte foto: X (da Google)