La dottrina Flynn e la nuova guerra civile statunitense

Negli Stati Uniti il conflitto fra Donald Trump, inizialmente seguace del presidente Andrew Jackson e successivamente appoggiato dal movimento fascista-evangelico Maga, e la fazione ‘’cosmopolita’’ del deep state ha trasformato Washington in un Impero delle banane. L’impianto accusatorio contro Trump è demenziale: invece d’imputare l’ex presidente per i suoi crimini reali (es. l’assassinio del generale Soleimani oppure il tentato golpe del 6 gennaio 2021), la magistratura si è soffermata su uno scandalo sessuale confermando l’ossessione dell’élite anglosassone per questioni identitarie riguardanti sesso e genere. L’esecutivo statunitense, in questo momento ‘’dem’’, non va verso la fascistizzazione: gli Stati Uniti hanno abbracciato una nuova Architettura di potere, rilanciando la dottrina delle ‘’guerre eterne’’ contro l’Europa (obiettivo principale) ed il Sud del Mondo (obiettivo nel medio periodo). Il Pentagono dispone d’un apparato d’intelligence di gran lunga più invasivo dell’Ovra e paragonabile alla Gestapo.

 

Il pensiero politico (reazionario) del Gen. Michael T. Flynn

Il Gen. Michael T. Flynn, intervistato dal canale ‘’alternativo’’ Visione TV 1, ha sovrapposto la necessità di una ‘’alleanza anti-globalista’’ alla conflittualità antimperialista. Il revisionismo ideologico di Flynn, una sorta di neoconservatorismo atipico, è caratterizzato da tre tesi errate:

  • L’imperialismo è una ideologia euroasiatica: l’’’alleanza globalista’’ del Grande Reset ha compattato la componente ‘’dem’’ dello stato profondo USA e la Repubblica Popolare Cinese, con l’obiettivo di de-industrializzare gli Stati Uniti. La contraddizione principale – nell’ideologia di Flynn – è fra sovranismo-isolazionista unipolare (capitalismo bianco) e WEF.
  • Il globalismo sovrapposto all’imperialismo. Il Gen. Flynn, sviluppando la Filosofia dello Stato di Carl Schmitt, contrappone l’attaccamento religioso al globalismo apolide; la disamina di Flynn, la quale rivaluta positivamente il ‘’nazionalismo-conservatore’’, è un tentativo di salvare il complesso militare-industriale dalla transizione al mondo multipolare.
  • Scontro di civiltà e ‘’guerra eterna’’. Flynn ritiene correttamente che le ‘’guerre eterne’’ del deep state abbiano contribuito alla de-industrializzazione degli USA. Invece di dismettere l’ostilità anticinese ed anti-musulmana, l’ex falco del Pentagono rilancia la tesi sullo ‘’scontro di civiltà’’ contrapponendola alla dottrina della ‘’guerra perpetua’’. I conflitti – per Flynn – devono essere vinti, ristabilendo la supremazia del colonialismo tradizionale su Sud del Mondoe ‘’cosmopolitismo senza radici’’.

La grande battaglia geopolitica di Michael T. Flynn si inserisce nella controrivoluzione preventiva dei neocons anticinesi ed antimusulmani del Pentagono; una concezione del mondo anacronistica che divide l’umanità in aristocrazia e schiavitù.

 

In che cosa Michael T. Flynn differisce dal deep state?

Attento conoscitore delle scienze militari, Flynn ha tentato di cancellare la controriforma dell’intelligence di Bush ed Obama. La CIA è in grado di localizzare un individuo in qualsiasi angolo del mondo ed ucciderlo, ciononostante questa non è ‘’sicurezza interna’’ ma crimine. L’intelligence USA è in grado di rovesciare un governo socialdemocratico assassinandone il presidente, ma non è capace di prevedere le mosse degli avversari ed anticiparli. Il Gen. Flynn ha tentato una riforma dell’intelligence ostile ai nuovi neocons, in senso tradizionale:

  • Il raggruppamento delle 16 agenzie d’intelligence in un unico centro, il cui compito è quello di garantire la diffusione delle informazioni.
  • La fine della differenza fra agenti sul campo (dall’11/9, perlopiù, stragisti senza ideali) ed analisti.

Nella ‘’politicizzazione dell’intelligence’’, Flynn è un analista strategico molto più simile al Gen. Charles De Gaulle che ad un falco del Pentagono, ciononostante la prospettiva geopolitica di Flynn resta la dottrina ultrareazionaria del ‘’Destino manifesto ‘’.

 

Il processo contro Trump: un’arma di distrazione di massa?

Per Flynn, i globalisti hanno dichiarato guerra all’ex presidente Donald Trump, ciononostante l’ex falco del Pentagono ha avuto un ruolo di primo piano nella distruzione dell’Iraq indipendente: l’antimperialismo negli USA non esiste. Lo stesso Trump, nel 2017, approvò un primo rifornimento d’armi ai nazisti neocons ucraini. Siamo ben oltre la ‘’società dello spettacolo’’: se Trump ha riportato in patria il fascismo-puritano, Biden l’ha globalizzato accelerando la dottrina Bush ed Obama verso la costruzione di una società della sorveglianza.

Al momento non abbiamo elementi per definire il processo contro Trump una ‘’distrazione politica’’ (come scrive il sito marxista WSWS 2) oppure una conseguenza della guerra civile statunitense, nonostante ciò abbiamo una certezza: Washington assomiglia sempre più ad una Repubblica delle banane, dove il nuovo presidente eletto dall’élite, come nelle dittature, mette sotto processo il proprio predecessore.

Conclude il WSWS:

‘’Il Socialist Equality Party si oppone alle politiche fasciste di Trump e del Partito Repubblicano basate sull’organizzazione indipendente della classe operaia, in opposizione sia ai Democratici che ai Repubblicani, e alla lotta per un’alternativa socialista al capitalismo.’’(Ibidem)

Biden, sostenendo gli ucraino-nazisti, si colloca addirittura più a destra del fascismo. La corruzione endemica della borghesia USA (al di là dei tentativi di Flynn di salvare l’Occidente ‘’bianco’’) riflette la natura parassitaria della società ultracapitalista: la destra aziendale e la sinistra sintetica sono due facce della stessa medaglia.

https://visionetv.it/michael-t-flynn-e-tempo-di-costruire-un-ampio-coordinamento-antiglobalista/

https://www.wsws.org/es/articles/2023/04/03/pers-a03.html

 Trump Disturbing Security Advisor - <span lang="fr">Joe Stork</span>

Fonte foto: da Google

 

 

 

4 commenti per “La dottrina Flynn e la nuova guerra civile statunitense

  1. Federico Lovo
    9 Aprile 2023 at 13:38

    mi pare che certi “alternativi” italiani tuttavia continuino ad aspettarsi qualcosa da certi circoli americani. Proprio duri di comprendonio eh!! Invece di vedere – in senso critico-costruttivo – quello che fanno Russi, Cinesi, Latino-Americani, Asiatici del Sud-Est… – unica cosa al momento sensata, nel senso del superamento dell’unipolarismo americano-centrico e del neo-liberalismo – continuano a vedere eventi geopolitici (come l’intramontabile asse Putin-Trump) riconducibili alla categoria “fregnacce”.

  2. Silvio Andreucci
    13 Aprile 2023 at 20:18

    Vi sono anche ” compagni per Trump” come Fulvio Grimaldi.
    Se Trump, a differenza di quanto sta facendo Biden( che ha ripreso la politica impulsivamente guerrafondaia dei neo cons) aveva allegerito la tensione con la Russia e perfino con la Corea del Nord(!!) non l’ aveva fatto per ” umanitarismo”, ma semplicemente perché non gli conveniva.Allora gli Usa con la presidenza Trump non avevano rinunciato all’ unipolarismo e all’ imperialismo, semplicemente esso si presentava in maniera più sotteranea e prudente e si rivolgeva a determinate aree del globo piuttosto che ad altre

  3. Silvio Andreucci
    13 Aprile 2023 at 20:21

    Errata corrige: l’ aveva fatto perché conveniva non irrigidire le tensioni con la Federazione Russa e la Corea del Nord

    • Federico Lovo
      14 Aprile 2023 at 0:38

      non c’è mai stata una distensione “trumpista” verso la Russia degna di questo nome, anzi… Solo che oggi abbiamo davanti a noi la guerra del nazista Biden in Ucraina, qundi Trump al confronto sembra pacifico e saggio, Su Grimaldi concordo, lo feci notare su questo sito svariato tempo fa.

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