La strage di capodanno nella discoteca di Istanbul e l’assassinio dell’ambasciatore russo ad Ankara hanno – certamente – lo stesso movente ed una regia analoga: gli Usa non perdonano ad Erdogan l’avvicinamento alla Russia e l’abbandono della suicida impresa neottomana in Siria. Domanda: Erdogan ha davvero rinunciato al progretto reazionario pan-turco?
Chiariamo un aspetto importante della questione: il vero referente della CIA e di Hillary Clinton non è il Sultano Erdogan ma il “santone” Fethullah Gulen. Chi è Gulen? Il giornalista William Engdahl ci fornisce un ritratto alquanto eloquente. Domanda: che ruolo ebbe Gulen – solo per fare un esempio importante – nella guerra contro l’Unione Sovietica? La risposta spiega molte, anzi moltissime, cose:
‘’Sì, tutte le prove suggeriscono che le reti turche di Gladio della NATO scelsero Gulen quale possibile agente anni fa. Dato che gli scopi sono cambiati con il crollo dell’Unione Sovietica, il ruolo di Gulen cambiò, aprendoglisi le porte per giocare tale ruolo. Quindi, in un certo senso si può dire che la Cemat di Gulen non è altro che la proiezione di un’idea dal quartier generale della CIA di Langley in Virginia, da parte di persone essenzialmente stupide che credono di poter usare ed abusare della religione quale copertura per avanzare il loro piano di dominio globale, che David Rockefeller chiama Governo Mondiale. A differenza dei jihadisti della CIA come Hekmatyar in Afghanistan o Naser Oric in Bosnia, la CIA decise di dare a Fethullah Gulen un’immagine radicalmente diversa. Non un agghiacciante tagliagola jihadista cannibale. No, Fethullah Gulen fu presentato quale uomo di “pace, amore e fratellanza”, riuscendo anche a farsi fotografare con papa Giovanni Paolo II, foto che Gulen espone sul suo sito. L’organizzazione di Gulen negli Stati Uniti assunse uno dei più costosi esperti d’immagine di Washington, l’ex-direttrice della campagna di George W. Bush, Karen Hughes, per trasmettere la sua immagine di Islam “moderato”. Idee e manipolazioni della CIA e del dipartimento di Stato crollano ovunque oggi, ma sono accecati dall’arroganza. Basta guardare il casino assurdo creato con i neo-nazisti in Ucraina’’ 1
Gulen coordina le reti dei separatisti uiguri che vogliono smembrare la Repubblica popolare cinese e, andando contro la stessa setta reazionaria dei Fratelli Musulmani, nel 2011 appoggiò lo Stato di Israele colpevole d’aver compiuto un atto di pirateria internazionale contro la Mavi Marmara, uccidendo innocenti attivisti i quali, coraggiosamente, portavano aiuti umanitari al martoriato popolo palestinese. Come il wahhabismo, l’Islam politico di Gulen predica la compatibilità fra musulmanesimo e ‘sionismo religioso’. Tutte cose inaccettabili per la maggioranza dei musulmani sunniti. Domanda: Gulen è un vero musulmano?
Fethullah Gulen è amico personale di Hillary Clinton, la vera burattinaia dell’amministrazione Obama. Questo spiega la isterica crisi di nervi del presidente uscente il quale ha lanciato una vergognosa campagna anti-russa. Obama, in soli venti giorni, vuole raggiungere la schizofrenia di Bush e Reagan?
Il dirigente del Vatan Partisi, Dogu Perincek, passato dal maoismo al nazionalismo kemalista, ha dichiarato che la confraternita gülenista avrebbe iniziato il suo lavoro di infiltrazione fin dal 1973. Questo relativamente lungo periodo di incubazione spiega come sia possibile che oggi i seguaci della setta siano riusciti a raggiungere i massimi posti di comando della società (generali delle forze armate, rettori dei poli accademici, ecc.) 2. Mentre il sito sinistra.ch, vicino al Partito comunista del Canton Ticino, fa una analogia interessante: ‘’Se volessimo fare un paragone con la realtà cattolica, potremmo dire che la Cemaat diretta da Gülen è il corrispettivo islamico dell’Opus Dei. Ma in Turchia si parla dell’Organizzazione “F” o “FETÖ” (letteralmente: “Organizzazione Terrorista di Fetullah”), anche con il termine di “Gladio”, ossia un’organizzazione paramilitare del tipo “stay behind” che agisce nell’ombra e al servizio dell’imperialismo atlantico, cioè della NATO’’. Posso fare qualche ulteriore raffronto: il rapporto della setta gulenista col clan Clinton è analogo al rapporto dell’Opus Dei con Pinochet. Domanda: la mandante di queste stragi è Hillary Clinton, la vera madrina di Gulen?
Foto : Sinistra.ch
Dal sito sinistra.ch apprendiamo che sul giornale Aydinlik del 10 gennaio 1999, Perincek denunciava come Gulen avesse conquistato gli apparati di sicurezza dello Stato ( cit. sinistra.ch ). Questo è un ottimo biglietto da visita per la CIA ed il clan Clinton; Gulen può colpire ed insaguinare la Turchia per conto di Washington e Tel Aviv. Domanda: Erdogan come reagirà ?
Fonte: sinistra.ch
Erdogan resta uno dei maggiori autocrati neoliberisti del Medio Oriente ma, in questo momento, deve gestire una politica di distensione col blocco capitalistico eurasiatico contestualmente alla adesione alla NATO. Putin può fidarsi di un personaggio così compromesso? Quello del Sultano di Ankara, in realtà, è soltanto un cessate il fuoco con la Siria baathista, un conflitto– quello fra una dittatura islamista ed uno Stato laico – che non cesserà dietro una diplomazia di facciata. Fulvio Grimaldi è molto lucido nell’analizzare la situazione:
‘’Non importa chi ci verrà rifilato come esecutore della strage, curdi o jihadisti dell’Isis lo sono di prammatica in Turchia. Come nel caso degli attentati in Occidente, attribuiti a islamisti che però si rivelano tutti sbevazzoni, puttanieri, puttane e spacciatori laicissimi, si tratta di lanzichenecchi mercenari dell’Occidente e di Israele. per quanto singolarmente questi sicari e pali possano essere convinti (stati convinti) di lavorare per una causa loro. Chi ha inferto questa mazzata all’imperio di Erdogan non può che essere chi dissente dalle sue più recenti mosse di avvicinamento alla Russia e di intesa con Mosca e Teheran sulla Siria. Sulla natura e sul comportamento del velleitario sultano turco restano vaste zone d’ombra e di ambiguità, troppo recente essendo il suo ruolo Nato di ufficiale pagatore, armatore, addestratore e rifornitore del terrorismo jihadista inteso a frantumare Iraq e Siria.Tuttavia un risultato concreto, in forte controtendenza rispetto a questa linea, è il vertice di Mosca tra russi, turchi e iraniani che ha tagliato fuori coloro che si consideravano i più poderosi e titolati protagonisti del Nuovo Medio Oriente-Grande Israele, Usa, Israele, Arabia Saudita e Qatar e ha imposto una tregua alquanto funzionante e la prospettiva di un negoziato risolutore in Kazakistan che – horribile dictu – non preveda la rimozione di Bashar El Assad. Ma elezioni dalle quali, come al solito, uscirebbe vincitore a mani basse. Poi, ciliegina sulla torta , il Consiglio di sicurezza che approva una risoluzione russa a conferma delle condizioni di tregua stabilite a Mosca. Momentaccio per i criminali di guerra. Stelle che si sbracciano per Putin’’ 3
Erdogan, in questo momento, ha tre nemici – (a) i curdi del PKK; (b) il FETO di Gulen; (3) i gruppi islamisti che vogliono fargli pagare l’avvicinamento alla Russia – per questa ragione capire chi è la mano esecutrice delle stragi può aiutarci a comprendere, più a fondo, le nuove dinamiche che il conflitto di classe ( in forma geopolitica ) sta assumendo nell’area. James Petras non ha dubbi: Gulen è il mandante. Leggiamo:
‘’The Russian ambassador to Turkey was assassinated by a Turkish policeman who was a member of the US backed Fethullah Gulen movement. The Gulanist assassin echoed Obama’s propaganda line, accusing Russia of destroying Aleppo and its people’’ 4
Obama e Gulen, chi ordina e chi esegue? Non è difficile capire che dietro entrambi c’è la lunga mano di Hillary Clinton, la Regina del Caos che non ha abbandonato i suoi progetti ambiziosi. Domanda: il popolo turco è la vittima sacrificale? Per Killary e Gulen non esistono limiti: i popoli turco, curdo, siriano e palestinese sono, in nome del profitto, vittime sacrificali. Erdogan, come tutti i ‘’sultani’’, ha reagito da stolto incentivando la repressione contro le forze laiche e di sinistra ( tranne il Vatan Partisi ). I guevaristi del DHKP-C sono i primi ad essere colpiti anche per la loro origine alawita. Un chiaro segnale nei confronti di Damasco.
Putin ha voluto convertire un nemico in alleato ( come ha osservato Thierry Meyssan 5 ) ma la diplomazia non fermerà il contrasto fra l’Asse della Resistenza ed i Fratelli Musulmani. Semmai gli antimperialisti – DHKP-C, Hezbollah ed Iran – avranno, ben presto, un nuovo nemico da abbattere, sicuramente meglio fornito: il FETO, volto legale di Daesh. Un nemico con tante armi avvelenate e di cui, fino ad ora, sappiamo molto poco.
https://aurorasito.wordpress.com/2015/02/25/operazione-gladio-fethullah-gulen-e-governo-mondiale/
http://www.sinistra.ch/?p=5240
http://fulviogrimaldi.blogspot.it/2017/01/istanbul-e-dintorni-il-pungiglione.html#more
http://petras.lahaine.org/b2-img/PetrasRussianAmbassador.pdf
http://www.voltairenet.org/article194810.html