Il regime di Bruxelles non tollera la libertà d’espressione. La giornalista e regista francese, Anne-Laure Bonnelle, ha perso il lavoro ‘’colpevole’’ d’aver girato un documentario sul Donbass: “Ho perso il lavoro all’Università di Parigi, dove ho insegnato per 15 anni. Con una e-mail dell’università, mi è stato comunicato che non sono più conforme ai valori dell’università”, ha dichiarato. L’UE è il simulacro di una tirannide.
In Italia, il reporter Giorgio Bianchi ha denunciato che il 17 ottobre, alle 3 del mattino, ha ricevuto una visita dalla polizia mentre soggiornava a Gioia Tauro (RC). Bianchi, autore d’una validissima attività informativa sul Donbass ed alcune tematiche inerenti alla geopolitica mondiale, è stato perquisito (senza mandato) ed interrogato per una generica ‘’raccolta di informazioni’’. Le forze dell’ordine non possono svolgere perquisizioni senza mandato e non possono svolgere interrogatori senza la presenza dell’avvocato difensore: Giorgio Bianchi è stato vittima d’un abuso di potere. L’UE è diventata lo specchio del regime nazista-neocons di Kiev?
L’Occidente è dentro una nuova Architettura di potere
La guerra dell’Atlantismo contro l’Eurasia ha completato la transizione occidentale nel capitalismo di sorveglianza, una società dispotica-totalitaria che considera l’Uomo antiquato. Kiev è il faro dei nazi-neocons nel mondo.
Il regime di Kiev, sostenuto dagli Stati Uniti, dopo aver messo al bando partiti/organizzazioni socialiste e comuniste in perfetto stile fascista, ha promulgato nuove leggi draconiane che bandiranno la libertà di parola, già (quasi) inesistente. Chi non riconoscerà il ‘’nazionalismo integrale’’ come ideologia di stato e fondamento della ‘’nuova’’ Ucraina bianca, verrà perseguito dal governo-dittatura nazi-neocons. Gli straussiani hanno creato un regime-laboratorio dove la ‘’società della sorveglianza’’ è ‘’società della paura’’: un ‘’modello’’ da esportare in Europa.
Non ci stupisce che Zelensky abbia ricevuto il Premio Sakharov: dopo le Dame in bianco ed i nazisti-evangelici in Venezuela (l’opposizione ai governi cubano e venezuelano), perché non premiare i nazi-punk di Kiev? L’imperialismo fa l’imperialismo, premia i propri lustrascarpe, non gli possiamo chiedere di cambiare natura autoriformandosi. Le potenze occidentali e lo stato ‘’per soli ebrei’’ (con qualche dissidenza interna) sono allineate al neonazismo del XXI sec. suscitando stupore nel giornalismo lubrificato. Nonostante ciò una disamina storica dell’Operazione Barbarossa (1941) potrebbe risultare sorprendente: il complesso militare-industriale USA, attraverso la Standard Oil di proprietà della Fondazione Rockefeller, facilitò la Soluzione Finale.
L’ebreo-sionista George Soros, nel 2014, attraverso l’Open Society lavorò fianco a fianco con la CIA e la Fondazione Clinton per organizzare il golpe di Piazza Maidan, portando al potere coloro i quali, rifacendosi all’antica mitologia nordica, pensano d’essere venuti al mondo per schiavizzare le popolazioni russe. Un ragionamento analogo a quello che, nella Conferenza di Wannsee, portò alla distruzione pianificata degli ebrei in Europa: il fascismo è fascismo e la ‘’Soluzione Finale del Problema Ebraico’’ per i nazi-punk dell’UE diventa ‘’Soluzione Finale del Problema Russo ‘’.
Tutto ciò che l’Occidente afferma sulla ‘’libertà di stampa’’ è una menzogna. La lobby filo-ucraina, particolarmente radicata all’interno dei media, è piena-zeppa di conflitti d’interesse: la connivenza fra agenzie d’intelligence e corporazioni giornalistiche ha trasformato l’Ordine dei giornalisti (ODG) in una agenzia di propaganda dell’Open Society. Chi dissente è condannato alla fame.
Il giornalista investigativo F. Cunningham ha descritto, alla perfezione l’anima nera di Soros:
‘’Diciamo solo che George Soros ha un senso soprannaturalmente acuto di opportunismo predatorio. Un miliardario di origine ebrea che finanzia un regime nazista in Ucraina affinché esegua i suoi ordini non è al di là di ogni cinico calcolo.’’ 1
Questo è il capitalismo: esistono, oggi più degli anni ’30, gli ebrei fascisti.
Gli USA non hanno più bisogno di Israele?
Il rifiuto israeliano d’armare Kiev riflette il passaggio di un segmento dell’oligarchia capitalista mondiale dalla parte della declinazione ‘’neoliberale’’ dell’Eurasia (non dimentichiamoci che il capitalismo ha una proiezione globale). Tel Aviv ha semplicemente fatto un passo indietro, in attesa di prendere atto dei nuovi rapporti di forza.
A Washington non è rimasto che il potere, brutale, dello ‘’stato profondo ’’: guerra, imperialismo del ventunesimo secolo e fascismo. L’Impero statunitense non ha alleati, ma solo ostaggi: Israele è un ostaggio di cui il Pentagono, stando così le cose, potrebbe fare a meno?
Il sionismo ‘’non revisionista’’ è presente anche all’interno dell’establishment del presidente russo Putin e svolge un ruolo moderatamente critico nei confronti degli USA (come molti post-sionisti sostenitori dello stato binazionale), nonostante ciò la risposta a questa domanda, più che impegnativa, non può che essere negativa: il sionismo revisionista anglosassone avrà ancora un ruolo centrale nelle guerre del ventunesimo secolo. La vera Israele risiede nel Congresso USA, quindi come disse l’Imam Khomeini ‘’Israele è una bambola degli Stati Uniti’’.
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Fonte foto: Avvenire (da Google)