L’Armageddon è sempre più possibile. I sionisti-revisionisti e gli ucraino-nazisti, qualora gli Stati Uniti non dovessero rifornirli di armi per le loro guerre di sterminio contro palestinesi e russi, non esiterebbero ad attaccare addirittura l’Occidente collettivo, rilanciando la dottrina hitleriana nel ventunesimo secolo. Sconfitto il nazismo, grazie al sacrificio dei soldati dell’Armata Rossa, Washington non ha esitato a creare la Lega Anti-Comunista Mondiale, riciclando negli ‘’stati vassalli’’ il deep state hitleriano. Dopo l’11 settembre del 2001, il nazi-sionismo ed il ‘’nazionalismo integralista’’ vivono con Washington un complesso rapporto servo-padrone: da un lato sono una pedina della ‘’guerra eterna’’, dall’altra parte vorrebbero globalizzare la propria visione del mondo basata sulla sacralizzazione della razza.
Entrambe le ideologie, tanto quella ucraina
quanto quella dei sionisti-revisionisti, trovano la loro matrice
ideologica nell’ideocrazia sistematizzata da Benito Mussolini ed Alfred
Rosemberg: ‘’Sono entrambi alimentati da
un’ideologia fascista, quella dei “nazionalisti integralisti” ucraini di Dmytro
Dontsov [1] e quella dei “sionisti
revisionisti” israeliani di Vladimir Ze’ev Jabotinsky [2]; due gruppi alleati dal
1917, ma entrati in clandestinità durante la guerra fredda, quindi sconosciuti
al grande pubblico.’’ 1 Sul campo di battaglia, combattono
con furia omicida: il governo di Kiev, umiliato dalla guerriglia del Donbass e
dall’esercito regolare russo, sacrifica i propri connazionali, trattandoli come
carne da macello; il governo israeliano, accecato da una ideologia tribale, sta
consumando il genocidio dei palestinesi di Gaza. Kiev e Tel Aviv sono
l’epicentro di una dittatura liberal-globalista mondiale.
L’attentato terroristico
contro l’ambasciata iraniana di Damasco s’inserisce in una congiuntura storica
che vede, nell’ideologia del governo golpista israeliano, la dissoluzione del
Diritto internazionale; Netanyahu, protetto dalla lobby progressista
statunitense, ha teorizzato lo smantellamento dell’ONU, attraverso la
progressiva costruzione d’una Internazionale nera, non riconosciuta
dalle Nazioni Unite. Non si tratta di una involuzione antidemocratica o
di una vittoria postuma, di Carl Schmitt; Israele, appoggiata dagli anglosassoni,
è un laboratorio di una nuova Architettura di potere definita da molti
analisti, come Julian Assange, ‘’capitalismo della sorveglianza’’. Nella
visione dei barbari golpisti di Tel Aviv, non esistono più le classi sociali,
non c’è più Nazione o Sovranità; l’unica dicotomia riconosciuta è quella fra
ebrei razzia listi e ‘’non ebrei’’.
Tutte le super-potenze,
comprese USA e Russia, nella guerra multidimensionale di ‘’quarta
generazione’’ non vogliono colpire per prime, quindi concepiscono l’arma
nucleare come deterrente. Tutte, tranne lo ‘’Stato pazzo’’ israeliano.
Spiega l’analista strategico Thierry Meyssan:
“Due saggi critici sono stati dedicati all’atomo militare
israeliano: The Samson Option: Israel’s Nuclear Arsenal and American
Foreign Policy di Seymour M. Hersh (Random House, 1991) e Israel and
the Bomb di Avner Cohen (Columbia University Press, 1998, tradotto in
francese dalle edizioni Demi-Lune) [3].
Israele non ha mai concepito l’atomo militare
come forma di dissuasione classica, ma come garanzia che non esiterà a
suicidarsi per uccidere i propri nemici piuttosto che essere sconfitto. È il
complesso di Masada [4]. Un modo di
pensare in linea con la “Direttiva Hannibal”: le FDI devono uccidere i propri
soldati pur d’impedire che vengano fatti prigionieri dal nemico [5].’’ (Ibidem)
Questa dottrina prende il nome di ‘’dottrina
Sansone’’, dalla celebre frase ‘’muoia Sansone con tutti i filistei’’. Pur
di costruire la ‘’Grande Israele’’, facendo rivivere il Regno teocratico
della ‘’Grande Khazaria’’, i sionisti-revisionisti sono disposti
a scatenare l’Armageddon, distruggendo i tre quarti del pianeta. Non è
soltanto una ‘’guerra di classe dall’alto’’, ma una guerra di sterminio
contro l’idea stessa di Civiltà. I ‘’nazionalisti integralisti’’ o
ucraino-nazisti, come strumento di ricatto, starebbero utilizzando le armi
biologiche con l’intento di cancellare la Russia dalla faccia della terra. Per
Zelensky l’etnocidio è una opzione politica.
In una dichiarazione sulla Piattaforma X,
in risposta allo sproloquio sionista di Walberg, il candidato presidenziale del
Partito Socialista per l’Uguaglianza, Joseph Kishore, ha affermato:
‘’L’opposizione al genocidio deve essere
sviluppata come lotta contro l’imperialismo degli Stati Uniti e della NATO. Ciò
richiede la mobilitazione della classe operaia contro l’élite dominante
capitalista e la sua normalizzazione del genocidio e della guerra nucleare.
Nella sua campagna elettorale, il Partito Socialista dell’Uguaglianza sta
costruendo una leadership nella classe operaia, collegando la lotta contro la
guerra con la lotta contro la disuguaglianza e il sistema capitalista. Questo è
il nostro prossimo compito urgente.’’ 2
Il presidente Biden ed il dittatore Netanyahu
seguono logiche naziste. La guerra di sterminio contro la Federazione Russa ed
il ‘’terrorismo totale’’ israeliano ci comunicano come il capitalismo
sia, cerebralmente, morto. Citando la marxista cubana Celia Hart ‘’il
capitalismo è un mostro nato grondando sangue e che ora gronda pus’’.
Fonte foto: Dagospia (da Google)