Nella ricorrenza del Giorno della Memoria, invece di onorare le vittime del nazismo (ebrei, rom, popolazioni russe, slave, comunisti, socialisti, ecc.) iniziando un sincero percorso di decolonizzazione, nello stato sionista si discute sulla possibilità di prendere in considerazione la prova del DNA per determinare la purezza del sangue ebraico.
I coloni israeliani, attraverso la lobby sionista, non fanno mistero del loro apparato normativo teocratico. Una testata filo-israeliana, Italia – Israele Today, ci fornisce qualche ulteriore informazione, leggiamo:
“Il rabbino Yosef Carmel, co-direttore dell’Eretz Hemdah Institute for Advanced Jewish Studies (insieme a qualche altro ) afferma, infatti, che un test genetico potrebbe essere usato come prova della discendenza ebraica, soprattutto, per certi Ashkenazim.
Secondo un rapporto di eminenti genetisti, Karl Skorecki del Technion – Israel Institute of Technology di Haifa e Shai Tzur del Rambam Medical Center di Haifa, circa il 40% degli ebrei ashkenaziti discendono da quattro donne ebree che sono emigrate in Europa con le loro famiglie più di 1.200 anni fa. “Oggi si possono trovare” impronte “di collegamenti a queste “matriarche” nel pool genetico”’’ 1
Il rabbino Yossef Karmel – fonte foto: www.eretzhemdah.org (da Google)
L’autorità religiosa si guarda bene dal menzionare il ruolo storico della Grande Khazaria, antico regno caucasico che adottò il giudaismo talmudico in quanto collante politico. Presa dalla foga di contestare le ricerche storiche di Shlomo Sand ben argomentate in L’invenzione del popolo ebraico, dove si attesta la dubbia origine semitica degli Ashkenazim, l’ultradestra religiosa riprende una metodologia tipicamente nazista non nuova nello stato per soli ebrei; l’esaltazione della stirpe attraverso la politicizzazione del razzialismo. Un vero buco nell’acqua, al di là della prova del DNA, rimane in piedi la tesi centrale di Sand; i palestinesi discendono dagli antichi ebrei sefarditi che, con tutta probabilità per ragioni politiche, abbracciarono la religione islamica. Quella sionista è una prova di antisemitismo inverso. Il seguito è davvero raccapricciante (cito fonti israeliane): ‘’Ian V. McGonigle e Lauren W. Herman autori del documento di ricerca del 2015 intitolato “Cittadinanza genetica: test del DNA e la legge israeliana del ritorno” nel Journal of Law and Biosciences .”I test genetici ebraici potrebbero diventare un modo per riconoscere diverse e più ampie articolazioni dell’identità ebraica e quindi ampliare i limiti di chi è ritenuto avere legami legittimi”’’. La cittadinanza, secondo i sionisti, sarebbe legata alla discendenza genetica, infatti il documento titola “Cittadinanza genetica: test del DNA e la legge israeliana del ritorno”.
Lo storico Edwin Black, ebreo non certo imputabile di antisemitismo, documenta come la multinazionale statunitense IBM (International Business Machines) ‘’mappò’’ l’intera popolazione tedesca svolgendo un ruolo chiave nei censimenti e nelle deportazioni. Secondo Black: ‘’La IBM era per molti versi peggiore della guerra’’; ‘’Hitler aveva necessità della IBM. Questo valeva anche per gli Alleati’’ 2. Le nuove tecnologie permisero ai nazisti di portare a termine uno sterminio di massa su base razziale, mentre gli israeliani avanzano nel progetto tecnocratico organico al neoliberismo; l’annichilimento neocoloniale dei ‘’popoli di troppo’’, i dannati della terra.
Malgrado l’opposizione laburista (debolissima sul piano della decolonizzazione), la borghesia teocratica si sta letteralmente mangiando, anche per ragioni demografiche, la componente laica e russofona della nazione israeliana. Altro che ‘’integrazione euroasiatica’’, se il sionismo religioso dovesse avere la meglio su quello laico (come temo) la nazione ebraica verrà divorata da un autentico wahabismo israeliano. Il giornalista Gideon Levy ci aiuta a comprendere l’involuzione di Tel Aviv:
“Anche il giurista Mordechai Kremnitzer ha denunciato invano il fatto che la proposta di legge avrebbe “scatenato una rivoluzione, né più né meno. Sancirà la fine di Israele come stato ebraico e democratico”. Ha poi aggiunto che la legge avrebbe reso Israele un paese guida “per stati nazionalisti come Polonia e Ungheria”, come se non fosse già così da molto tempo. In Polonia e Ungheria non esiste un popolo che esercita la tirannia su un altro popolo privo di diritti, un fatto che è diventato una realtà permanente e un elemento inscindibile del modo in cui agiscono Israele e il suo governo, senza che se ne intraveda la fine’’ 3
Israele è il paese guida dell’estrema destra mondiale, seguita dall’Ungheria del neoconservatore Orban e dal Brasile del neonazista Bolsonaro, va a braccetto coi negazionisti della Shoah e viola sistematicamente il diritto internazionale. La segregazione razziale in Sudafrica fu di fatto sostenuta anche dal laburista Peres, padre-padrino di Pretoria; dov’è la ‘’sinistra’’ israeliana? Inesistente. Furono i laburisti ad introdurre l’eugenetica, facilitando il compito dei rabbini fanatici. L’imperialismo, doppiamente antisemita (contro il popolo palestinese, ma anche contro il proletariato israeliano sottomesso ad una borghesia “etnica”), si sta superando.
L’immagine di Israele è compromessa, ai sionisti guerrafondai rimane soltanto l’hasbara ed i fiumi di dollari della lobby sionista; un esercito di accademici e giornalisti venduti sugli altari dell’occupazione. Il popolo israeliano non ha alternative: rovesciare l’establishment capitalista, accettando un coerente processo di decolonizzazione. Il popolo palestinese, quando si chiuderà la pagina del sionismo (i nuovi storici parlano di post-sionismo), diventerà il suo alleato naturale.
http://www.italiaisraeletoday.it/un-test-dira-se-sei-ebreo/?fbclid=IwAR2E7u8qPzFqNmLMPSVTNXE00ceLEKR9_8Z6zoJfG7-BkkXe64HHzjjuyA0
https://www.nogeoingegneria.com/effetti/politicaeconomia/libm-al-servizio-della-soluzione-finale/
https://www.internazionale.it/opinione/gideon-levy/2018/07/19/israele-legge-nazione?fbclid=IwAR0QKum93E50tC7aIFcISvMQVw5W7U8h2CYQ6GEmbRICoPIBaMjI7_m97u4