Il regime sionista-israeliano, da tempo, ‘’ha un piano per distruggere Gaza e ogni autonomia palestinese’’ ha spiegato Ofer Cassif dirigente del Partito Comunista d’Israele eletto col Fronte Democratico Per la Pace. Nel 2017, l’attuale Ministro delle Finanze e della Difesa sionista, Smotrich, un ‘’delinquente razzista’’ (citando l’intervista a Cassif) ha pubblicato il ‘’Piano di sottomissione’’che si divide in tre punti (la rivista Cumpanis ha pubblicato il testo dell’intervista, una analisi molto dettagliata):
- In primo luogo, la Terra di Palestina dovrà essere annessa ad Israele senza concedere ai palestinesi i diritti fondamentali.
- In seconda istanza, i palestinesi che non accetteranno di vivere sotto tale sottomissione verranno espulsi dalla loro Patria.
- Il terzo punto colloca Israele negli ‘’Stati del male ‘’: i palestinesi che resisteranno verranno uccisi. Tel Aviv, con cinismo e nell’indifferenza dell’Occidente collettivo, ha trasformato la Carta delle Nazioni Unite in un ‘’rotolo di carta igienica’’.
Conclude il deputato comunista: ‘’L’obiettivo è realizzare questo orribile piano razzista, colonialista e fascista di Smotrich. E l’attacco a Gaza ne fa parte. Usano la terribile, orribile, inaccettabile carneficina nella lotta di Israele come motivo per attaccare Gaza come parte della realizzazione di questo piano di assoggettamento fascista.’’ 1 In questi termini, l’operazione ‘’Tempesta di Al Aqsa’’ andrebbe addirittura inquadrata come una operazione militare difensiva, tenendo a mente la distinzione propria delle scienze militari fra ‘’aggressore tattico’’ (in questo caso Hamas) ed ‘’aggressore strategico’’ (es. Ucraina/NATO ed Israele); la forza militare attaccante, nel caso della ‘’guerriglia asimmetrica’’ (da non confondere con la ‘’guerra ibrida’’), non è solita mantenere una superiorità numerica di 3 ad 1 rispetto al ‘’difensore’’. Queste considerazioni preliminari compendiano l’abc delle dottrine militare contemporanee, quanto meno per quanto concerne il mondo occidentale (Russia compresa). Come la Federazione Russa, in Ucraina, ha dichiarato guerra ad ‘’una banda di drogati e neonazisti’’, Hamas ha dichiarato guerra alla lobby degli straussiani andati al potere attraverso un colpo di Stato post-moderno. La resistenza palestinese va ben oltre il multipolarismo: è rivoluzionaria ed antimperialista ed indebolisce un governo che – a detta d’un membro della Knesset – è razzista e fascista (a breve vedremo, perché la definizione di ‘’fascismo’’ è riduttivo).
Israele e la geoeconomia (nazi)sionista
Il regime israeliano ha pianificato il trasferimento delle risorse energetiche, nello specifico i giacimenti di gas, da Gaza in Israele violando il Diritto internazionale. La militarizzazione della Striscia di Gaza è ‘’strategica’’ per Tel Aviv nella costruzione d’una nuova Architettura di potere, l’epicentro d’una dittatura globalista basata sulla sorveglianza. Le aggressioni imperialiste israeliane presentano alcune diversità rispetto al colonialismo anglosassone: Israele ha scatenato una guerra geoeconomica con l’intento di gettare un’intera area geografica nel caos, per poi edificare un regime-Leviatano. La scoperta di questo progetto anticipa la dottrina della ‘’guerra eterna’’ ed è datato 2000, mentre il primo accordo è stato firmato il 25 novembre 1999:
‘’British Gas (BG Group) e il suo partner Consolidated Contractors International Company (CCC), con sede ad Atene e di proprietà delle famiglie libanesi Sabbagh e Koury, hanno ottenuto i diritti di esplorazione di petrolio e gas in un accordo di 25 anni firmato nel novembre 1999 con l’Autorità Nazionale Palestinese. I diritti sul giacimento di gas offshore appartengono rispettivamente a British Gas (60%);Appaltatori consolidati (CCC) (30%); e il Fondo di investimento dell’Autorità Palestinese (10%). (Haaretz, 21 ottobre 2007).
L’accordo PA-BG-CCC prevede lo sviluppo del giacimento e la costruzione di un gasdotto (Middle East Economic Digest, 5 gennaio 2001).’’ 2
L’accordo fra il regime sionista, l’ANP e le multinazionali anglosassoni è un preludio della ‘’guerra senza fine’’ sistematizzata dall’ideologo del Pentagono, Thomas Barnett, in ‘’La nuova carta del Pentagono’’ (2005). Israele ha teorizzato un approvvigionamento ‘’senza fine’’ delle risorse energetiche pan-arabe (Libano e Siria comprese) a costo dell’annientamento totale, ovvero scatenare una guerra combattuta non per essere vinta, ma per gettare una intera area geografica nel caos. L’applicazione di questa dottrina ha conosciuto, fortunatamente, non poche ‘’disavventure’. Lo storico ed esperto di questioni militari Orazio Di Mauro, con la testata marxista Cumpanis, ci spiega perché Israele non entrerà ‘’a cuor leggero ‘’ a Gaza:
‘’Quel sistema che mette in sordina Iron dome, con tutta probabilità sarà stato distrutto per non lasciare traccia di sé, ma ormai il suo compito lo ha raggiunto. Umiliare la tecnologia israeliana e dare un monito all’occidente.’’ 3
Di Mauro traccia un ‘’filo rosso’’ fra la Corea del Nord ed Hamas; chi scrive non esclude che la Resistenza palestinese possa aver sviluppato, autonomamente, questa nuova tecnologia militare. Analisi strategiche rivelano che una occupazione militare di Gaza costerebbe, ad Israele, una riduzione del 30% della propria forza militare. Per Di Mauro è ‘’la fine dell’IDF’’; Tel Aviv paga il prezzo d’aver prediletto la sottomissione d’intelligence alla ‘’guerra convenzionale’’, proiettandosi nella costruzione d’una dittatura orwelliana.
Una cosa è certa, sia che venga travolta dalla dottrina della ‘’guerra eterna’’ e sia che si evolva in una nuova Architettura di potere, Israele è il cuore di una dittatura globalista mondiale.
https://www.cumpanis.net/?p=1934
https://www.globalizacion.ca/guerra-y-gas-natural-la-invasion-israeli-y-los-campos-de-gas-marinos-de-gaza/
https://www.cumpanis.net/?p=1944
Fonte foto: Eunews (da Google)