La controffensiva iraniana contro tre postazioni strategiche-militari dello Stato israeliano, è figlia dell’allontanamento dello stato sciita-persiano dall’Europa, il quale opta per la teoria geopolitica euroasiatica, quella – mutuando il linguaggio di Deng – dei Tre Mondi:
- L’Occidente collettivo.
- Russia, Cina e le nazioni in via di sviluppo.
- Il Sud Globale e le Resistenze
antimperialiste.
Teheran, rompendo con i collaborazionisti
arabi ed i quietisti interni, ha rilanciato la dottrina della Rivoluzione
degli Oppressi, correndo in soccorso della Resistenza palestinese; dopo
aver consultato ‘’fonti di prima mano’’, la realtà del giornalismo lubrificato
dev’essere totalmente rovesciata. Israele è in difesa.
In secondo luogo, il governo iraniano ha
risolto l’equazione, non scontata per quanto concerne la disamina ideologica e
di classe, fra la fazione antimperialista dell’Islam sciita e la Resistenza
palestinese. Il regime sionista, che ha consumato un orrendo genocidio, sta
subendo una sconfitta strategica, politica e militare: le nuove tecnologie
militari, basate principalmente sull’IA, non sono in grado di vincere
contro un popolo armato e motivato ideologicamente; dall’altra parte la ‘’guerra
cognitiva’’ è letteralmente fallita. Per la prima volta la questione del
Sionismo, l’equazione sionismo/fascismo e la costruzione dello Stato
palestinese sono state affrontate da un pubblico globale. Citando Mao ‘’l’imperialismo
è una tigre di carta’’.
La controffensiva iraniana, legittimata dall’art.
51 della Carta delle Nazioni Unite che disciplina il Diritto alla difesa,
ha svelato la vulnerabilità del sistema di difesa del regime
israeliano-fascista: Tel Aviv, oramai da diversi anni, avendo decentrato i
tecnici del deep state nelle aree periferiche non è più in grado di
vincere una ‘’guerra convenzionale’’, basata sulla valorizzazione delle
capacità umane. Gli obiettivi colpiti dai Guardiani della Rivoluzione – due basi aeree nel deserto del Negev
da cui erano partiti gli F-35 utilizzati nell’attacco terroristico al consolato
iraniano, e diversi siti di difesa aerea israeliani – erano postazioni
logistiche finalizzate a colpire la Siria baathista.
Un tecnico come Scott Ritter, ex ufficiale
dei servizi segreti del Corpo dei marines, ha letteralmente fatto ‘’carta
straccia’’ del mito dell’invincibilità israeliana, e della teoria del complotto
sulla ‘’controffensiva concordata’’, leggiamo:
‘’Nonostante l’impiego di un
esteso sistema di difesa antimissile integrato, composto dal cosiddetto sistema
“Iron Dome”, dalle batterie di missili Patriot di fabbricazione statunitense e
dagli intercettori missilistici Arrow e David’sSling, oltre che da aerei
statunitensi, britannici e israeliani e da difese antimissile navali
statunitensi e francesi, ben più di una dozzina di missili iraniani ha colpito
campi d’aviazione e installazioni di difesa aerea israeliane pesantemente
protette.’’ 1
L’Operazione ‘’Vera
Promessa’’ rappresenta un punto di svolta nella geopolitica globale: la
creazione di una deterrenza militare nei confronti di Israele e degli Stati
Uniti, in grado di bloccare la progressione della dottrina della ‘’guerra
eterna’’, permettendo alla Civiltà panaraba di rinascere. Per
Ritter:
‘’L’”Operazione Vera
Promessa”, come l’Iran ha chiamato il suo attacco di rappresaglia contro Israele,
passerà alla storia come una delle più importanti vittorie militari nella
storia dell’Iran moderno, tenendo presente che la guerra non è che
un’estensione della politica con altri mezzi. Il fatto che l’Iran abbia
stabilito una posizione di deterrenza credibile senza interrompere i principali
obiettivi politici è la definizione stessa di vittoria.’’ (Ibidem)
La vittoria militare
iraniana rappresenta un passo verso la nascita di un mondo multipolare.
Netanyahu, il dittatore post-moderno più pericoloso del pianeta, con
tutta probabilità cadrà a marzo, ciononostante una pace permanente
necessita dello smantellamento dello Stato colono-sionista. Israele,
figlia del pensiero politico del fascista Vladimir Jabotinsky, è (per dirla con
giornalista israeliano Gideon Levy) uno ‘’stato del male ‘’.
Fonte foto: Il Mattino (da Google)