Iran e Cina, argine geopolitico all’imperialismo USA

L’Iran ha un ruolo centrale nella Via della Seta cinese. Con massicci investimenti nel settore petrolifero e ferroviario, Pechino ha fatto carta straccia delle sanzioni USA, inglobando l’Iran nell’Unione Euroasiatica. La resilienza-resistenza del popolo iraniano ha fatto il resto: la strategia di Trump si è rivelata disastrosa. Il giornalista Manlio Dinucci sottolinea un aspetto centrale degli accordi:

‘’Gli accordi tra Cina e Iran non prevedono componenti militari ma, secondo una fonte iraniana, per salvaguardare gli impianti occorreranno fino a 5.000 guardie cinesi, assunte dalle società costruttrici per i servizi di sicurezza. Significativo è anche il fatto che, alla fine di dicembre, si sia svolta nel Golfo di Oman e nell’Oceano Indiano la prima esercitazione navale tra Iran, Cina e Russia’’ 1

Il sistema statunitense è al collasso, l’intero occidente sprofonda nel baratro della decomposizione capitalista, mentre le nazioni del mondo non globalizzato (Iran, Cina, Russia e Venezuela) costruiscono il futuro. Trump, sotto pressione della lobby sionista e dei neonazisti dell’Alt Right, ha reagito al suo fallimento politico ordinando l’assassinio del generale Soleimani. Crimine del tutto inutile: USA ed Ue non potranno continuare a dominare il mondo dopo la pandemia.

Gli Stati Uniti non sono in grado di affrontare due, gravissime, crisi interne:

  • La guerra fra l’establishment tradizionale e lo stato profondo egemonizzato da Donald Trump. Si tratta di un conflitto inter-oligarchico fra l’Elite liberale e la borghesia padronale ‘’yankee’’ spalleggiata dagli squadroni della morte del Ku Klux Klan: sionisti e neoconservatori sembrano divisi. Chi con Clinton e Bill Gates, altri con Trump.
  • La guerra inter-razziale nasconde un contenuto di classe (anche se negli Stati Uniti non esiste una sinistra politica e sindacale coerente), la crisi razzista che sta lacerando l’Impero statunitense potrebbe portare alla dissezione dello stato nato dalla Rivoluzione borghese del 1783.

Cina, Iran e Russia, potenti e determinate (soprattutto se unite), potrebbero avere la meglio rilanciando nel mondo non globalizzato forme differenti di statalismo sociale e terzomondista. L’Iran è una grande nazione, la stampa di ‘’regime’’ alleata delle corporation anglo-americane ha censurato il dibattito sulla sinistra islamica, trovando la solita alleata: la sinistra zombie e neoliberale. Lo scrittore marxista Andre Vltchek, collaboratore di Noam Chomsky, appoggiandosi a fonti interne – es. PressTV – ha affrontato il tema del socialismo persiano. Leggiamo:

“Ora, molti forse si chiedono cosa ha scatenato, in occidente, tale odio verso l’Iran? C’è un segreto ben nascosto (di nuovo, in occidente) sull’Iran: “È un Paese socialista. Socialista con caratteristiche iraniane”. Nell’ultimo e assolutamente innovativo libro sull’Iran (“Socialism’s Ignored Success: Iranian Islamic Socialism”), che la nostra casa editrice Badak Merah pubblicherà nel maggio 2020, l’autore iraniano e corrispondente di PressTV Ramin Mazaheri, difende con passione il concetto socialista iraniano: “Penso che se la sinistra dalle larghe vedute diventasse semplicemente consapevole dei fatti e… interpretazioni socialiste moderne delle politiche iraniane, molte delle quali sono sicuro che saranno presentate in inglese per la prima volta, non aspetterebbe senza fiato il crollo del maggiore baluardo in Medio Oriente contro imperialismo e capitalismo. È urgente che la sinistra occidentale capisca che la sovversione della popolare rivoluzione democratica iraniana avrebbe conseguenze incredibilmente negative per il movimento antimperialista in Medio Oriente, e quindi per il movimento antimperialista globale, e sarebbe sicuramente la perdita più crudele del socialismo islamico, preso abbastanza sul serio nel mondo musulmano anche se il trotskismo ateo non può nemmeno discuterne il concetto senza ricorrere agli insulti. E naturalmente una controrivoluzione in Iran sarebbe un duro colpo per la democrazia globale, poiché non vi è dubbio che il popolo iraniano sostiene la sua rivoluzione, la sua costituzione e il suo sistema unico a maggioranza democratica”’’ 2

L’Iran non è Cuba, il marxismo è tutt’oggi impensabile in una società teocentrica, ma sarebbe ingeneroso non riconosce alla fazione antimperialista dell’Elite iraniana d’aver diffuso ottimismo e carica rivoluzionaria ad una popolazione fuoriuscita, soltanto nel 1979, dal colonialismo. Teheran, anche dinanzi la crisi pandemica Covid-19, ha rappresentato un esempio positivo di solidarietà sociale.

La Russia ha identificato in India e Pakistan altri due potenziali partecipanti al movimento anticoloniale: tempo perso. L’Islam sunnita è stato manipolato dallo stato profondo ‘’yankee’’, mentre il governo indiano di Modi rientra nel populismo ‘’vendi patria’’ di destra. L’Elite liberale ha privatizzato la sanità, Clinton ed Obama hanno ingrassato Big Pharma ed i populisti di destra – come Trump – hanno globalizzato l’infezione da coronavirus, massacrando i cittadini afroamericani e non sospendendo la ‘’liberticida’’ circolazione dei marines nel mondo. L’Iran esporta materie prime, gli USA soldati ‘’positivi’’ al coronavirus. Il ‘’capitalismo anarchico’’ – difeso dalla Confindustria italiana – è il primo responsabile dell’aumento dei contagi: economia di mercato e salute sono agli antipodi: esiste una sola medicina, le nazionalizzazioni.

Il patto sino-iraniano di 25 anni comprende 400 miliardi d’investimenti cinesi in infrastrutture. Trump, schizofrenico, ha reagito rilanciando le bufale contro il 5G di Huawei: si tratta, in realtà, di un sistema avanzato di interconnessioni sociali che farebbe tremare il sistema di spionaggio occidentale, ecco perché Trump e Netanyahu hanno arruolato un esercito di ‘’complottardi’’ contro di esso. Nulla a che vedere col 5G, ad impiego militare, della Nato: la stampa di estrema destra diffonde tesi strampalate contro le nuove tecnologie (es. legame fra il Covid-19 e 5G), privi di qualsiasi fondamento scientifico, ma non svincolate di una finalità losca: incriminare gli analisti che pongono il problema dell’utilizzo militare del 5G anglo-statunitense (es. le armi ultrasoniche) differenziandolo dal 5G di Huawei. La Cina non ha messo a punto nessun sistema di spionaggio, gli USA sì.

Rafforzata da una cultura millenaria basata sul concetto di resilienza, marxismo misto a confucianesimo ed economia di mercato, Pechino si appresta a dare il colpo di grazia a Donald Trump. L’analista Alfredo Jalife-Rahme scrive: ‘’Il “patto segreto per un quarto di secolo” non solo diluisce gli effetti della guerra multidimensionale di Trump contro l’Iran, ma lo posiziona come un pivot di prim’ordine nello spazio condiviso delle frontiere di 30 paesi condivise da Teheran e Pechino’’ 3. Chi ha vinto il rapporto con l’Iran: Cina e Russia. La diplomazia ‘’multipolarista’’ non è certo ‘’guevarista’’, Russia e Cina (ed Iran) mantengono una economia capitalista (Russia) e semi-socialista (Cina), non esportano guerriglie marxiste-leniniste ed in nome del ‘’realismo politico’’ a volte le osteggiano. Per ora dobbiamo accontentarci, quanto meno auspichiamoci la morte cerebrale della Nato.

Gli USA, contesi da uno psicopatico (Trump) e da un guerrafondaio (Biden), stanno finendo nel cimitero geopolitico della storia, nonostante ciò potrebbero consumare ancora molti crimini. L’imperialismo USA non abbandonerà lo scacchiere geopolitico senza, prima, aver tentato il tutto per tutto e quindi, in linea teorica, anche distruggere il mondo non globalizzato ed anche la ‘’vecchia’’ Europa. Con cinismo, arruolando collaborazionisti (compreso lo stato profondo italiano) e nella totale indifferenza.

https://www.voltairenet.org/article208838.html?fbclid=IwAR0wSQCUr3fhMLJWQ9K3q-awKVk8TCUDfYSsN4bHxt_lJ-79ETfF5ZZGgoI

http://aurorasito.altervista.org/?p=12075&fbclid=IwAR2PuM_53A6VPKwGash0atbDGischBJELXJcCe97UpsjeyEBqbHyOEnprkQ

https://contropiano.org/news/internazionale-news/2020/07/20/il-patto-segreto-di-25-anni-tra-iran-e-cina-0130222?fbclid=IwAR1FpN-GpZ5_uhtTNFA9n_NQXoCkMh3CFOxintFmmRWahdpv8uteXCZv69Q

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Fonte foto: AsiaNews (da Google)

 

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