L’amministrazione Biden, oltre ad aver approfondito la dottrina della “guerra eterna” contro Russia e Cina, ha mantenuto la medesima linea politica, la cosiddetta “restaurazione conservatrice”, contro i governi socialdemocratici ed antimperialisti dell’America Latina. Pochi giorni addietro (luglio 2024), la CIA ha protetto l’estrema destra sudamericana durante la conferenza annuale (la prima conferenza venne organizzata nel 2019 da Eduardo Bolsonaro) dell’Azione Politica Conservatrice (CPAC), una sorta di Internazionale anarco-capitalista capace di coniugare repressione fascistoide e neoliberismo. Leggiamo i giornalisti marxisti, Guilherme Ferreira e Tomas Castanheira, sul World Socialist Web Site (WSWS):
“Queste e altre questioni care all’estrema destra globale – come gli attacchi al diritto all’aborto e il “globalismo” – sono state affrontate dai relatori del CPAC brasiliano lo scorso fine settimana. L’obiettivo immediato dell’evento era quello di rilanciare le campagne dei candidati di estrema destra, in particolare del Partito Liberale (PL) di Bolsonaro, per le elezioni locali brasiliane di ottobre.” 1
In regime capitalista, “destra” e “sinistra”
rappresentano la spalla dove, a seconda delle diverse congiunture storiche e
sociali, la borghesia poggia il proprio fucile (per dirla col socialista Lucio
Libertini), quindi Biden finanziando l’estrema destra venezuelana e promuovendo
un – fallimentare – golpe fascistoide in Bolivia, ha mantenuto la medesima
linea politica di Donald Trump: il ripristino della Dottrina Monroe. In
Venezuela, Maduro ha meritatamente vinto le elezioni presidenziali mobilitando
la classe operaia in difesa della Rivoluzione bolivariana, ciononostante
la CIA (quindi anche Biden) non ha dismesso la minaccia d’una –
improbabile, dati i rapporti di forza – “rivoluzione colorata” contro un
governo multipolare, fautore di profonde riforme sociali in difesa del mondo
del lavoro:
L’editore Wikileaks ci ha informato sui finanziatori dell’estrema destra venezuelana: la CIA, la quale è la massima espressione della proiezione unipolare del deep state. Il terrorismo statunitense contro Cuba, al di là della contrapposizione degli stessi cubani-americani 2, segue lo stesso copione: il complesso militare-industriale USA ordina e Biden o Trump eseguono, un po’ come dei burattini senz’anima.
Un appello di classe in difesa della
Rivoluzione cubana
Un recente appello, promosso da decine di organizzazioni politiche e sociali anti-neoliberali, ha chiesto a Biden di abrogare, alla fine del suo mandato, due leggi promulgate da Bill Clinton, alla fine degli anni ’90, contro lo stato cubano: la Legge Torricelli e la Legge Helms-Burton. Il giornalista ed accademico Salim Lamrani c’ha spiegato cosa implicano queste normative, confliggenti con i Diritti dell’Uomo:
“11. La legge Torricelli prevede anche
sanzioni ai paesi che forniscono assistenza a Cuba. Quindi, se la Francia o il
Brasile concedono un aiuto di $ 100 milioni all’isola, gli Stati Uniti riducono
il suo aiuto, a questi paesi, per il medesimo importo.
12. Nel 1996, l’amministrazione Clinton ha adottato la legge Helms-Burton, che è sia extraterritoriale che retroattiva, cioè si applica a fatti che si sono verificati prima dell’adozione della legislazione, ciò che è contrario al diritto internazionale.
13. Il diritto internazionale vieta a tutta la legislazione di avere un carattere retroattivo. Ad esempio, in Francia, dal 1 gennaio 2008 è vietato fumare nei ristoranti. Tuttavia, un fumatore che avesse consumato una sigaretta in data 31 dicembre 2007 durante una cena non può essere punito per questo, perché la legge non può essere retroattiva.
14. La legge Helms-Burton punisce tutte le
imprese straniere che si sono insediate nelle proprietà nazionalizzate che
appartenevano a persone che, al momento della nazionalizzazione, erano in
possesso della nazionalità cubana, violando il diritto internazionale.
15. La legge Helms-Burton viola anche la legge
statunitense che afferma che le cause in tribunale sono possibili solo se la
persona interessata da un processo di nazionalizzazione era un cittadino degli
Stati Uniti quando è avvenuta l’espropriazione e che questa abbia violato il
diritto internazionale pubblico. Ora, nessuno di questi requisiti è
soddisfatto.
16. La legge Helms-Burton ha come effetto il
dissuadere molti investitori a stabilirsi a Cuba per timore di rappresaglie da
parte dei tribunali degli Stati Uniti ed è molto efficace.” 3
Mentre Cuba ha promosso la sanità pubblica globale, gli USA sponsorizzano la “guerra commerciale”, un modo cinico d’intendere la guerra che alterna la sudditanza militare con quella economica. Washington ha globalizzato il degrado, figlio del neoliberismo e del tardo-capitalismo, un regime di sfruttamento anglo-centrico il quale, anacronisticamente, divide il mondo in aristocrazie e servitù. Non possiamo che condividere le parole di Fidel Castro, lungimiranti ed attuali: “l’economia mondiale è oggi un gigantesco casinò”.
L’appello – che pubblicheremo, in lingua spagnola, alla fine dell’articolo – è stato diffuso, in Italia, soltanto dal Movimento per la Rinascita Comunista (MpRC), forte dei suoi legami con i governi multipolari dell’”America ribelle”. Domanda: la restante “sinistra” dimostrerà un po’ di spina dorsale firmando il comunicato, oppure, per l’ennesima volta, si dimostrerà subalterna all’ideologia eurocentrica dei vari deep state? La “sinistra sintetica”, figlia della controrivoluzione sistematizzata da Henry Kissinger alla fine degli anni ‘60, è un Cavallo di Troia dell’imperialismo culturale della CIA; i marxisti rivoluzionari hanno ben poco da aspettarsi dal, cosiddetto, “fronte progressista”.
L’America Latina rappresenta un blocco
egemonico alternativo, un mix di fattori geopolitici e “di classe”,
il quale, insieme all’Eurasia, ha contribuito a fare a pezzi l’ideologia della “fine
della storia”.
Stefano Zecchinelli
APPELLO:
Nosotros, sindicatos, partidos políticos y movimientos populares
de todo el mundo, reconocemos a Cuba como un verdadero pilar de la paz y la
justicia internacionales y exigimos la retirada inmediata de su designación por
parte de los Estados Unidos como “Estado patrocinador del
terrorismo.”
En enero de 1959, Cuba se atrevió a trazar un camino
revolucionario en el corazón de la bestia, dejando atrás las indignidades del
dominio colonial que habían atormentado a su pueblo durante siglos. Desde
entonces, se ha mantenido firme junto a las aspiraciones de los pueblos de todo
el Tercer Mundo.
Cuba no es un “Estado patrocinador del terrorismo”.
Es un Estado-patrocinador de la salud. A lo largo de su historia
revolucionaria, Cuba ha enviado 605.000 profesionales y técnicos sanitarios a
165 países, llevando la salud a tantos países como los Estados Unidos han
sancionado.
Es un Estado patrocinador de la paz. El 9 de junio de 2023, el
presidente de Colombia, Gustavo Petro, y el comandante guerrillero del Ejército
de Liberación Nacional (ELN), Antonio García, se estrecharon la mano en La
Habana en unas conversaciones de paz mediadas por el gobierno cubano. La
reunión sentó las bases para un alto al fuego ampliado, un paso histórico en
una lucha de décadas por la paz.
Se trata de un patrocinador estatal de la liberación. Medio
millón de cubanos se unieron a la lucha de liberación nacional en Angola,
ayudando a romper la espalda del ejército sudafricano del apartheid. La
victoria de Cuba contra las fuerzas sudafricanas en la batalla de Cuito
Cuanavale, según Nelson Mandela, sentó las bases para la legalización del
Congreso Nacional Africano en 1990 y el fin del régimen del apartheid.
Frente a su tremendo servicio a la humanidad, la designación de
Cuba como patrocinador del terror por parte de los Estados Unidos es una cínica
estratagema para mantener el largo castigo por su desafío a los dictados
estadounidenses. Esta política sólo tiene un propósito: maximizar el
sufrimiento del pueblo cubano.
Representa una radicalización del cruel bloqueo de seis décadas
contra Cuba. El bloqueo, como decía el infame Memorándum del Departamento de
Estado de abril de 1960, buscaba explícitamente hacer “las mayores
incursiones para negar dinero y suministros a Cuba, disminuir los salarios
monetarios y reales, provocar el hambre, la desesperación y el derrocamiento
del gobierno”.
Más de sesenta años después, nada ha cambiado. El pueblo cubano
carece de acceso a la mayoría de los bienes y recursos básicos: medicinas,
alimentos, materiales de construcción, energía, maquinaria industrial y piezas
de repuesto. La designación ha asfixiado la economía cubana. A pesar de las
repetidas promesas de revisar la política, Joe Biden ha mantenido el castigo,
una política cruel y cínica que viola normas fundamentales del derecho
internacional.
Con esta carta, celebramos a Cuba como promotora de la salud, la
paz y la liberación, y nos comprometemos a movilizarnos por millones para
exigir el fin de su larga persecución por parte del gobierno de los Estados
Unidos.
Fonte foto: Youtube (da Google)