L’aggressione imperialista alla Federazione Russa è partita dall’Ucraina ben prima del 24 febbraio 2022. Questo nuovo conflitto rientra nella guerra multidimensionale di ‘’quarta generazione’’ ed è servito a Washington per accelerare la costruzione di una nuova Architettura di potere: dividere il mondo in due, includendo l’Ue nel blocco occidentale a guida americana e staccando il sistema informatico d’intelligence euro-atlantica da quello delle nazioni non globalizzate. Gli europei dell’Ovest e del Centro sono ridotti a sudditi colonizzati dell’Impero Statunitense d’Occidente.
In Occidente “Si dà la caccia a tutto quel che è russo, prescindendo dai legami con la crisi ucraina. Si vieta agli artisti russi di esibirsi, anche quando reputati oppositori del presidente Putin. Qui un’università vieta lo studio dell’eroe antisovietico Solgenitsin, là un’altra università bandisce lo scrittore del dibattito e del libero arbitrio Dostoevskij (1821-1881), oppositore al regime zarista. Qui si annulla un concerto diretto da un capo d’orchestra russo, là si sopprime dal programma Ciaikovski (1840-1893). Tutto quanto è russo deve sparire dalla nostra coscienza, così come nell’antichità l’impero romano rase al suolo Cartagine cancellandone metodicamente ogni traccia, al punto che oggi non sappiamo molto della sua civiltà.’’ 1 Washington continua a deindustrializzare l’Ue: ha iniziato con la declinazione neoliberista della BREXIT e continuato col passaggio da Cinque a Nove Occhi, il regime di sorveglianza anti-russo ed anti-cinese dell’AUKUS. L’aggressione a Mosca costerà, in spese militari, oltre 100 miliardi di dollari provocando la regressione dell’eurozona.
Raffronto fra dittature fasciste e Grande Reset neoliberista
L’Impero Statunitense d’Occidente ha molto in comune col fascismo e col nazismo per quanto riguarda la proiezione geopolitica dell’Elite eurocentrica che ha rilanciato la dottrina hitleriana della conquista degli ‘’spazi vitali’’ ad Est. Fascismo e nazismo, in quanto controrivoluzioni preventive, presero il potere con la violenza: come spiegò Trotsky, il fascismo ha la necessità politica di distruggere la socialdemocrazia (oltre al marxismo rivoluzionario). Il sociologo marxista James Petras, col saggio Il nuovo autoritarismo: dalle democrazie in decomposizione alle dittature tecnocratiche, e oltre (2012), ha inquadrato la distinzione ‘’interna’’ fra nazifascismo e gli attuali regimi oligarchici occidentali:
“Alla attuale dittatura “tecnocratica” viene consegnato il potere dalle élites politiche della democrazia oligarchica – una transizione “pacifica”, almeno nella sua fase iniziale.
A differenza delle precedenti dittature, gli attuali regimi dispotici conservano le facciate elettorali, ma svuotate di contenuti e mutilate, come entità certificate senza obiezioni per offrire una sorta di “pseudo-legittimazione”, che seduce la stampa finanziaria, ma si fa beffe di solo pochi stolti cittadini. Infatti, dal primo giorno di governo tecnocratico gli slogan incisivi dei movimenti organizzati in Italia denunciavano: “No ad un governo di banchieri”, mentre in Grecia lo slogan che ha salutato il fantoccio pragmatista Papademos è stato “Unione Europea, Fondo Monetario, fuori dai piedi!”
Le dittature in precedenza avevano iniziato il loro corso come stati di polizia del tutto vomitevoli, che arrestavano gli attivisti dei movimenti per la democrazia e i sindacalisti, prima di perseguire le loro politiche in favore del capitalismo. Gli attuali tecnocrati prima lanciano il loro malefico assalto a tutto campo contro le condizioni di vita e di lavoro, con il consenso parlamentare, e poi di fronte ad una resistenza intensa e determinata posta in essere dai “parlamenti della strada”, procedono per gradi ad aumentare la repressione caratteristica di uno stato di polizia… mettendo in pratica un governo da stato di polizia incrementale.’’ 2
I regimi del Grande Reset hanno sostituito ‘’pacificamente’’ la cultura socialdemocratica col post-modernismo neo-sionista, imponendo nelle ‘’casematte del potere’’ (cit. Antonio Gramsci) il “progressismo” della restaurazione neoliberista: la politica ‘’culturale’’ della CIA è di “sinistra”. Per l’imperialismo della Nato, in Europa, l’alternativa alla dittatura oligarchica è la guerra civile: il continente europeo rinuncerà, definitivamente, alla propria storia?
L’Ue, killer assoldato dagli USA
La Nato ha imposto a Bruxelles un piano strategico, da qui al 2030, per rafforzare il militarismo interno (lager per migranti, stato d’emergenza permanente, confinamento totale, ecc …) e la proiezione globale del neocolonialismo sub-imperiale europeo. In che cosa consiste – in sintesi – il piano Nato 2030, programmato dall’Elite prima ancora dell’emergenza sanitaria internazionale e resa operativa nei mesi antecedenti al genocidio russofobo nella Nuova Russia?:
‘’nasce una nuova forza di dispiegamento rapido con 5 000 militari capaci di intervenire rapidamente negli scenari di guerra
- 200 esperti di missioni PSDC pienamente equipaggiati entro 30 giorni
- La Ue organizzerà vere e proprie esercitazioni reali periodiche terrestri e in mare in autonomia e in aggiunta a quelle della Nato
- sarà rafforzata la mobilità militare dotando l’esercito europeo di forze di elites capaci di intervenire rapidamente in situazioni di guerra
- potenziate le missioni e operazioni PSDC (politica di sicurezza e di difesa comune) in ambito civile e militare con un comando unificato e assicurando adeguato sostegno finanziario che si tradurrà in sovvenzioni alle industrie di armi e al loro potenziamento’’ 3
Negli anni a venire l’Italia potrebbe seguire la medesima sorte di Kiev dopo il golpe neonazista del 2014: ospitare laboratori militari statunitensi P4. Uno stato-laboratorio dell’Elite finanziaria, prima o poi, diventa il giocattolo del complesso militar-industriale: gli Stati Uniti giocano con la vita degli europei dell’Ovest. Ci sarà un Nuovo Ordine Mondiale, ma gli USA possono soltanto spingere al suicidio quella parte del pianeta finita sotto il proprio dominio.
https://www.voltairenet.org/article216296.html
https://www.resistenze.org/sito/os/mp/osmpbm30-010086.htm
http://delegati-lavoratori-indipendenti-pisa.blogspot.com/2022/03/bussola-strategica-per-la-difesa.html?m=1
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