L’elezione di Giorgia Meloni ha tracciato una linea nera fra la lobby progressista e la transizione a nuove forme di distopie orwelliane. La politica interna del nuovo governo post-fascista neocons avrà come ‘’modello’’ Israele ed il nazismo neocons ucraino, mentre in politica estera sarà una proiezione imperialista degli Stati Uniti d’America. Giorgia Meloni, oltre ad essere pienamente affidabile per gli USA1, potrebbe trasformare la declinazione neoliberista del Grande Reset nella sua variante fascista: Orwell più Mussolini.
Dopo aver sabotato i gasdotti North Stream e North Stream 2, il Pentagono ha consegnato sotto forma di operazione ‘’falsa bandiera’’ una dichiarazione di guerra alla Germania ed all’Europa. L’Italia è l’unico paese che, subordinandosi a Washington come Pinochet si genuflesse alla Scuola di Chicago, è pronta al ricorrere al lockdown energetico distruggendo la propria struttura socioeconomica: davanti alla miseria che fra qualche mese ingoierà milioni di famiglie italiane, il neofascismo neocons di Giorgia Meloni rappresenta per Washington e Kiev una garanzia verso la transizione ad una nuova Architettura di potere.
Raccogliendo l’eredità di Draghi e della lobby progressista, Miss Aspen Institute ha declinato col neofascismo scuola vecchio MSI la distopia dei neocons. La dittatura-democratica di Draghi istituì la militarizzazione delle periferie distruggendo le libertà democratiche, il fascismo neocons della Meloni ha nel proprio programma il materiale utile per un romanzo distopico fra Orwell ed i cyberpunk: es. algoritmi incaricati di scegliere un lavoro (in realtà si tratta della nuova schiavitù salariata) che non si può rifiutare 2. Un incubo previsto dalla Bussola europea e dal programma Nato 2030: guerra termonucleare e guerra biochimica.
Roma e Kiev guardano al regime sionista
L’obiettivo di Washington è quello di subordinare l’Europa all’imperialismo della CIA/Pentagono, costruendo una internazionale nera di stati totalitari ed orwelliani. Roma e Kiev guardano a Tel Aviv.
Dopo quaranta giorni dall’inizio della de-fascistizzazione dell’Ucraina, i nazisti neocons ucraini dissero di voler trasformare l’Ucraina in una ‘’grande Israele’’, uno stato etnico ispirato al ‘’nazionalismo integrale’’ degli antisemiti nordici nati – a loro dire – ‘’per schiavizzare le popolazioni russofone’’. Non si può parlare di una ‘’Svizzera del futuro’’, quanto piuttosto d’una nuova entità simil sionista perennemente in guerra contro il socialismo ed il multipolarismo.
Il documento redatto da Daniel B. Shapiro, ex ambasciatore USA in Israele durante l’amministrazione Obama, postula che Washington e Kiev condividano la medesima dottrina politica: il Destino Manifesto o sionismo neocons. L’ex Segretario di Stato USA, Alexander Haig, ha descritto Israele come ‘’il più grande vettore americano al mondo che non può essere affondato’’, nello stesso modo Shapiro ritiene che Kiev debba diventare uno stato-laboratorio della Nato nelle guerre del ventunesimo secolo; questo spiega la presenza di diciassette laboratori P4 dove i militari ucraini, drogati dagli esperimenti ‘’post-vaccinali’’ delle case farmaceutiche (Pfizer e Moderna), vengono ridotti a zombi ‘’nati per uccidere’’. Leggiamo lo sproloquio sionista neocons di Shapiro:
“I civili riconoscono la loro responsabilità di seguire i protocolli di sicurezza e contribuire alla causa”; “Alcuni addirittura si armano (anche se sotto stretta sorveglianza) per farlo. La mobilitazione diffusa della società ucraina nella difesa collettiva suggerisce che il Paese ha questo potenziale” 3
Shapiro, esortando Zelensky a mantenere ‘’partenariati di difesa attiva’’, ha svelato il legame che intercorre fra la lobby israeliana ed il fascismo del ventunesimo secolo; la follia condivisa nella pianificazione della ‘’guerra eterna’’. Kiev e Tel Aviv hanno accelerato la costruzione di stati totalitari ed orwelliani perennemente in guerra col mondo, Europa compresa. L’identità nazionale di Kiev e Tel Aviv poggia sulla sociologia della paura: la fobia russofoba ed antimusulmana, una vicino-fobia che Roma s’appresta a raccogliere nel passaggio dal Grande Reset neoliberista al fascismo delle corporation militari. Il futuro da incubo che ci aspetta.
Mario Draghi e Giorgia Meloni: i nazi-punk costruiranno una Italia a mano armata
L’ideologia di Kiev e Tel Aviv è stata raccolta da Mario Draghi (ed il PD) ed approfondita da Giorgia Meloni: una ‘’guerra permanente’’ (citando il nazista neocons David Horowitz, uno degli ideologici di Trump), coi cittadini manipolati dalla ideologia paranoica dell’odio e della diffidenza reciproca. L’ideologizzazione del Covid, nata negli Stati Uniti, ha posto le basi per la percezione dell’altro in quanto virus: non ci sono innocenti, il centro-sinistra ha spianato la strada a nuove forme di nazismo, mentre il lockdown ‘’sanitario’’ è diventato energetico. Un futuro apocalittico dove i nazisti operano come cyberpunk: spie e provocatori nelle guerre del nuovo millennio.
In Europa i nazi-punk del domani estenderanno il green/nazi pass ai dissidenti politici, criminalizzando i sostenitori del multipolarismo; Giorgia Meloni ed il suo esercito di hacker porteranno la guerra mass-mediatica nel cyber-spazio, proiettando il fascismo nel ventunesimo secolo ed americanizzando il ceto medio. Sanità privata, ma una pistola in tasca per ogni medio-borghese? Una guerra contro la Civiltà, iniziata dalla sinistra bianca che ora piagnucola come un coccodrillo invertebrato. Russia e Cina, le nazioni sudamericane e l’Iran sono gli alleati strategici della classe operaia e dei nuovi poveri: la lotta di classe nella variante geopolitica. Soltanto così il proletariato internazionale potrà salvarsi.
https://www.voltairenet.org/article218100.html?fbclid=IwAR2MbX_O2_98Q6Wd7gwkYVBVTnHIbPJScRspv9TTMiOrIAUrW-muI3XKlrI
https://www.rollingstone.it/politica/ho-letto-il-programma-di-giorgia-meloni-e-allimprovviso-mi-sono-ritrovato-dentro-un-romanzo-di-george-orwell/653881/#Part1
https://www.maurizioblondet.it/zelensky-e-la-nato-pianificano-di-trasformare-lucraina-del-dopoguerra-in-un-grande-israele/
Fonte foto: Il Fatto Quotidiano (da Google)