Per chi non è uso fare attenzione ai reiterati atti di violenza in Palestina sarà sembrata bizzarro e scellerato, oltre che inusuale in modo particolare, l’atto di contenzione del poliziotto americano nei confronti di George Floyd effettuato con il ginocchio sul collo con tanta ferocia da provocarne la morte per soffocamento.
Eppure è pratica abituale in Palestina, dove è esercitata assieme ad altre operazioni quali i gas lacrimogeni, le pallottole di gomma, i gas urticanti ed altre ancora di grande fantasia criminale. E non parlo delle mattanze di massa come quando si va a bombardare un intero Paese come Gaza. No. Alludo alle azioni di polizia quotidiane che non sempre portano alla morte (vanno ricordati comunque, secondo dati ONU, nel solo 2019, 135 morti tra Cisgiordania e Gaza) ma a pestaggi violentissimi e a conseguenti detenzioni e a processi che di legale hanno ben poco.
Potrei dire che, come molte immagini evidenziano (immagini che io non riporto non per obbedire ai codici “perbenisti” di Facebook, ma per rispetto delle vittime, della loro sofferenza, dei loro volti stravolti e derisi), si possono notare da parte delle cosiddette forze dell’ordine comportamenti similari proprio perché si segue un modello di rappresaglia che è quello dello stato israeliano. che è stato di fatto imposto negli States.
“Le violenze della polizia che si verificano stanotte a Minneapolis vengono direttamente dalla guida IDF. Quante volte abbiamo visto rivolte a Gaza affrontate con una tempesta di gas lacrimogeni? Quante volte i palestinesi in Cisgiordania sono stati inondati di acqua chimica tossica durante una protesta? La polizia americana si allena in Israele”.
Così ci dice nella sua pagina Twitter Mohammad Alqadi 1)
Del resto, come potrebbe essere diversamente, quando le polizie di molti stati USA si addestrano in Israele, quando migliaia di poliziotti USA vengono formati in loco da istruttori israeliani particolarmente esperti nelle pratiche belliche da utilizzare nelle città contro manifestazioni ostili al potere dominante.
Più di cento città americane poste in coprifuoco, la Guardia Nazionale inviata in 26 stati 2), Donald Trump che minaccia l’intervento dell’esercito. L’Impero, in piena decadenza economica, culturale e morale, dovrà ora affrontare non solo la giusta rabbia del popolo afro-americano e dei tanti bianchi senza occupazione, senza assistenza sociale e sanitaria, ma anche una consapevolezza di massa che appare cresciuta dii molto in questi ultimi tempi…e mentre prepara le sue sfide guerrafondaie contro Russia e Cina, sarà in grado di sedare la protesta sempre più pericolosa che viene dalle classi più disagiate e non solo da quelle ( si pensi ai giornalisti feriti nelle manifestazioni, non certo casualmente, ma puntati, mirati come vuole il codice bellico israeliano ben sperimentato in Palestina) ?
Di George Floyd i media mainstream ne hanno parlato, date le manifestazioni di protesta che hanno travalicato gli Stati Uniti, in varie parti del pianeta, ma della violenza sistematica in Palestina i vari reggicoda governativi (i Saviano, i Mentana, i Fazio…) certo non ne hanno trattato perchè l’Italia, colonia umiliata dal blocco franco-germanico, dagli States, dalla Nato, a poco a poco, senza che le nostre pavide sinistre se ne rendessero conto, è diventata partner subordinato dello stato sionista.
Come ho detto, non accluderò questa volta immagini della violenza Usa-Israele. Piuttosto le immagini di persone che non dovevano esistere, quando il mondo recitava il refrain sionista “una terra senza popolo per un popolo senza terra”
Guardiamole queste immagini di persone che non esistevano e che a guardarle bene sembra che esistessero…
NOTE
1) vedi Rete italiana ISM ” Il ginocchio sul collo…” in Contropiano 5/06/20
2) Giacomo Marchetti “USA: un immenso campo…” in Contropiano 5/06/20