La censura verso qualsiasi voce critica nei confronti della politica israeliana è diventata una delle più gravi minacce alla libertà di parola in Occidente, scrive il giornalista Glenn Greenwald. In Francia gli storici sono incarcerati oppure linciati sotto casa, Inghilterra ed Usa hanno adottato misure volte ad impedire il boicottaggio verso Israele. Glenn Greenwald ci ha descritto con precisione questa strategia legislativa. Prima di tutto, chi sono i promotori? Leggiamo: ‘’I co-sponsor della legge includono l’eletto democratico di Washington, il leader di minoranza Chuck Schumer, il suo collega di New York Kirsten Gillibrand e diversi membri più liberali del Senato, come Ron Wyden dell’Oregon, Richard Blumenthal del Connecticut e Maria Cantwell di Washington . Illustrando la bipartisanship che AIPAC comunemente convoca, include anche molti dei senatori più alti come Ted Cruz del Texas, Ben Sasse di Nebraska e Marco Rubio della Florida’’ 1. I neocon come il calvinista Ted Cruz ed il gusano Rubio non potevano mancare ma anche il clan Clinton si è fatto avanti: ‘’Tra i co-sponsor della legge sono alcuni dei politici che sono diventati celebrità politiche posizionandosi come leader dei media dell’anti-Trump #Resistance, tra cui tre membri della California House che sono diventati eroi ai democratici e ai punti principali del circuito di notizie via cavo : Ted Lieu, Adam Schiff e Eric Swalwell. Questi politici, che hanno costruito un ampio pubblico agendo come oppositori dell’autoritarismo, stanno sponsorizzando una delle fatture più oppressive e autoritarie che sono state pendere davanti al Congresso in un bel po ‘di tempo’’. Domanda: chi comanda negli Usa? Israele o il governo degli Stati Uniti? James Petras ci aveva messo in guardia: il sionismo è il vero padrone del governo Usa quindi l’imperialismo israeliano ha un ruolo di primo piano nella gerarchia imperiale delle potenze capitaliste. Un provvedimento grave che potrebbe aprire pericolosi precedenti contro la libertà d’espressione. Domanda: Israele può fare a pezzi le Costituzioni democratiche? Sì, se le borghesie straccione glielo permettono.
La guerra della lobby sionista contro Gilad Atzmon
I sionisti non sono riusciti a distruggere politicamente Gilad Atzmon ed ora provano a farlo a pezzi professionalmente lanciando una campagna di boicottaggio contro i suoi concerti di musica jazz. Israele non si accontenta di essere un templio del globalismo e di voler cancellare il popolo palestinese; adesso vuole cancellare anche la tradizione musicale britannica. Un passo un po’ troppo grande: immaginate cosa potrebbe succedere se Pacifici, capo della ‘’comunità ebraicosionista italiana’’, dicesse ‘’Fabrizio De Andrè era un cantautore antisemita, cacciate dal commercio i suoi dischi’’ . La verità è che il gruppo musicale di Atzmon è composto da un musicista ebreo ed il bassista è un ex cittadino israeliano, non proprio un quartetto antisemita e neonazista. Perché censurare i musicisti? Fino a che punto siamo arrivati?
Gilad Atzmon ha spiegato che la sua definizione di ‘’potere ebraico’’ non è un attacco agli ebrei ma una critica politica alla lobby pro-Israele la quale impedisce di parlare dell’enorme influenza che i sionisti hanno all’interno del sistema capitalistico globalizzato. Ci sono diversi ebrei universalisti, alcuni anche vicini al marxismo ma purtroppo sono una minoranza. Il sionismo ed Israele hanno spinto politicamente le ‘’comunità ebraiche’’ a destra ed Atzmon ha completato la critica alla mentalità sionista citando proprio Lenin: ‘’Lenin fu forse il primo, nel suo famoso attacco al Bund durante il Secondo congresso al partito socialdemocratico russo del 1903, a mettere in evidenza l’assurdità della richiesta ebraica di autodeterminazione. ‘’Marciate insieme a noi’’, fu la sua risposta al Bund, respingendone la richiesta di occupare una posizione etnica autonoma tra i lavoratori russi. Evidentemente Lenin aveva colto il carattere etnocentrico, ingannevole e separatista, della filosofia del Bund. ‘’Respingiamo’’, dichiarò Lenin, ‘’ogni separazione aprioristica che serve solo a dividerci’’. Tanto il futuro leader dell’Unione Sovietica sosteneva ‘’il diritto delle nazioni all’autodeterminazioni’’, quanto lo negava in modo chiarissimo agli ebrei perché vi scorgeva una spinta reazionaria’’ ( Gilad Atzmon, L’errante chi?, Editore Zambon ).Lenin criticava il ‘’sionismo socialista’’ mentre ora Israele è governata da un governo che in non fanno fatica a definire fascista. Che cosa tiene insieme il ‘’sionismo socialista’’ e Netanyahu? Per Gilad Atzmon la risposta è questa: il tribalismo. In Inghilterra troverete molti cittadini che, senza problemi, vi diranno di desiderare la condanna a morte della regina; in Italia sono tanti gli attivisti di sinistra che considerano De Gasperi un servo di Gladio; in Israele il discorso è molto diverso. Politicamente gli israeliani sono condizionati da qualcosa che i sostenitori dei diritti civili e democratici, il più delle volte, non riescono a spiegare; i pochi, oramai pochissimi, di loro che sono contro l’occupazione non riescono a farsi uscire di bocca queste parole ‘’Netanyahu è un criminale, deve essere processato per crimini contro l’umanità’’. L’ideologia svolge un ruolo importante e grandi umanisti ebrei come Ilan Pappe e Gideon Levy lo sanno bene.
Atzmon ci ha tenuto a precisare che l’accusa di negazionismo è folle, mentre ha criticato la ‘’religione dell’olocausto’’ usata da Israele come protesi ideologica per coprire i suoi crimini contro il popolo palestinese. Leggiamo:
‘’I have been accused of being a ‘Holocaust denier.’ This is clearly not the case. I do not deny the Holocaust, but I do insist that this chapter in our past should be treated not as a religion or dogma, but must, like all other events in the past, be subject to scrutiny and open discussion. Despite Germany and Austria’s stringent Holocaust denial laws, my books and writing are translated and published in both countries and I perform and teach there regularly without ever being subjected to any legal issues’’ 1
Israele, appoggiando tutti i governi dittatoriali del mondo ( purchè siano favorevoli all’imperialismo USA ) calpesta i morti della Shoah, senza dimenticarci della collaborazione fra i sionisti di destra ed i nazisti vergognosamente celata dagli stessi sionisti. Netanyahu ha bisogno della crescita dell’antisemitismo per legittimare la creazione del Grande Israele, ma la ‘’sinistra israeliana’’ la pensa in fondo come lui ( non posso dimenticarmi del pupazzo italoisraeliano Emanuele Fiano ) sollevando irrilevanti differenze di costume ( pro-gay o pro-rabbini? ). La differenza fra Netanyahu ed Herzog-Fiano è un pò come quella che intercorre fra Pinochet, in tutto e per tutto servo degli Usa, e Francisco Franco che per lo meno aveva una politica estera meno umiliante.
La sinistra israeliana ha fallito, non è stata capace di riconoscere la Nakba, come ha più volte detto Gideon Levy, affidandosi alla realpolitik e soprattutto cedendo al ‘’potere sionista’’ ovvero l’incapacità di mettere in discussione l’impunità israeliana davanti al diritto internazionale. Ha dimostrato d’essere tribale tanto quanto la destra, non per nulla lo storico marxista Ilan Pappe ha preferito lasciare Israele; la sua battaglia per la libertà accademica è stata diffamata da fanatici razzisti come Benny Morris. Dove va Israele? Un paese privo di senso dell’altro. Il sionismo, così come il fascismo, si basa sulla disumanizzazione dell’aggredito – gli ebrei di ieri sono i palestinesi di oggi – quindi quanto strascico di nazismo c’è nelle menti di Obama, Clinton, Trump, Netanyahu ed Herzog? Per Gilad saremmo già oltre ogni limite: il sionismo avrebbe superato il nazismo! Non credo in questo caso che Atzmon abbia ragione, di certo però Israele è un piccolo Stato massacratore. Va fermato. Domanda: chi ha impedito alla comunità internazione di mettere sotto processo Bush e Blair? Il ‘’potere ebraicosionista’’? Il popolo israeliano deve svegliarsi una buona volta, non può permettere che la storia ebraica, quindi la cultura della Diaspora, venga riempita di fango da governi di estrema destra asserviti all’imperialismo; Israele non è un paese normale e chi legge deve cogliere il senso politico (antisemita a chi? ) di quello che dico.
Perché la sinistra israeliana ha fallito? La risposta è semplice: se il ‘’popolo ebraico’’ nella testa dei sionisti è il ‘’popolo eletto’’, il socialismo israeliano deve fondersi col nazionalismo diventando socialismo nazionale quindi, per forza di cose, anti-internazionalista e colonialista. Devo dire, non posso farne a meno, che i ‘’sionisti socialisti’’ sono l’elite rossobruna mondiale. Gli ebrei per diventare antimperialisti devono fare a pezzi il nazionalismo.
Gilad Atzmon è un universalista che merita d’essere ascoltato, la storia ebraica ha gli anticorpi contro lo sciovinismo imperialistico dei governi di Tel Aviv, però deve liberarsi d’una iettatura: Israele in quanto Stato ‘’per soli ebrei’’. Un discorso politico che non può essere strumentalizzato dai professionisti della diffamazione che tacciono del collaborazionismo fra l’imperialismo israeliano e le dittature pinochetiste coccolate dalla stessa destra europea. Una forma di fascismo, quella della lobby sionista, mentale prima ancora che politica e sociale. Uno squadrismo psicologico che impedisce agli storici di denunciare l’essenziale: i palestinesi hanno ragione; gli israeliani torto marcio. Chi legge deve esserne consapevole.
http://diegosiragusa.blogspot.it/2017/07/20-anni-di-galera-per-chi-boicotta.html
http://www.gilad.co.uk/
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