Secondo il professore universitario di origini palestinesi Ibrahim Frayhat, esperto di crisi internazionali, “L’esplosione della petroliera nel Mar Arabico era opera d’Israele, per inviare un messaggio al primo ministro giapponese’’ 1. Il dottor Fayhat ritiene ‘’storico’’ l’accordo fra Iran e Giappone, senza considerare che il paese nipponico non uscirà dall’area di influenza americana-sionista per porsi in un’ottica multipolare. Del resto, il Giappone è un paese capitalista con tendenze imperialiste e anche la sola ipotesi di un improbabile rimodellamento delle relazioni geopolitiche potrebbe essere sufficiente per urtare la “sensibilità” di Tel Aviv e Washington: “E’ il regime israeliano che ha attaccato le petroliere nel Mar Arabico. Israele ha voluto dire, attraverso tale attacco, al primo ministro giapponese che non dovrebbe mediare tra Iran e Stati Uniti”. L’obiettivo di Trump, che conosce bene l’impossibilità di vincere militarmente le nazioni resistenti, è ‘’far sedere l’Iran al tavolo del dialogo nelle condizioni che aveva già annunciato”. La bufale dei neoconservatori non hanno tratto in inganno le autorità giapponesi consapevoli del loro ruolo strategico; ‘’piede di porco’’ degli USA. Fino a quando il sub-imperialismo giapponese accetterà questa ‘’umiliazione permanente’’? La fradicia borghesia giapponese si trova di fronte ad un banco di prova: chinare il capo oppure recuperare un minimo margine di manovra.
Gli USA sono stati sconfitti – fra le diverse cose – presso le Nazioni Unite, una sconfitta umiliante che ha permesso alla rappresentanza permanente della Repubblica Islamica dell’Iran di emettere un eloquente comunicato: “Le accuse del rappresentante degli Stati Uniti all’Iran fatte durante la riunione del Consiglio costituiscono un’altra delle azioni volte a seminare iranofobia nel mondo”. “La presenza militare statunitense nella regione del Golfo Persico è all’origine dell’insicurezza e dell’instabilità ed è la peggiore minaccia alla pace in questo momento”, si leggeva nella dichiarazione. E per chiarire: “La diffusione di falsità non può cambiare la realtà delle cose. Stati Uniti e loro alleati regionali devono smettere di attizzare il fuoco e devono porre fine alle trame sediziose e ad operazioni segrete per accusare altri Stati della regione”. Donald Trump vuole una ‘’pace imperialista’’, mentre il gruppo “pazzoide” dei neoconservatori necessita della guerra permanente. Il sionismo evangelico manovra le intelligence.
Il giornalista Alberto Negri, esperto di politica internazionale, commenta in questo modo le buffonate dell’amministrazione Trump: ‘’Gli americani sono specialisti delle “bufale”. E per ogni bugia c’è sempre una prima volta in cui far cascare l’opinione pubblica fino a quando, ripetendola allo sfinimento, non diventi una verità o una post-verità ‘’2. Ma le bufale della propaganda ‘’yankee’’ vengono sbugiardate nel giro di poche ore dagli analisti di geopolitica esterni al mainstream. L’obiettivo dell’imperialismo americano e israeliano potrebbe essere quello di isolare l’Iran passando, dopo le elezioni del 2020, dalle sanzioni alla guerra. Un progetto nella realtà impraticabile perchè non tiene conto del peso e del ruolo della Cina e della Russia che costituiscono un argine a questo genere di operazioni nel continente asiatico.
La risposta di Khamenei è chiarissima: “Non abbiamo dubbi sulla buona volontà e la serietà di Shinzo Abe, ma non considero Trump una persona che merita uno scambio di messaggi. Non ho alcuna risposta da dargli e non gli risponderò. La Repubblica islamica non si fida degli Stati Uniti” 3. Il presidente Abe, inviato da Trump col compito di provocare Teheran, data la scarsa propensione ‘’yankee’’ alla diplomazia, si trova in una situazione ben più grande di lui. Dubito che sappia uscirne con ‘’spirito patriottico’’. Si recherà a Washington e, col capo chino, riferirà.
In conclusione:
- Il Giappone difficilmente uscirà dalla sfera d’influenza americano-sionista. Rimarrà un imperialismo vassallo.
- Gli autori dell’operazione ‘’falsa bandiera’’ sono mercenari anti-iraniani; sionisti (MEK/MKO), intelligence deviate (MOSSAD) ed altri provocatori.
- Gli USA non vogliono la pace. Nei prossimi mesi, la politica iraniana potrebbe – e dovrebbe – radicalizzarsi ai danni della borghesia del bazar. Gli antimperialisti sciiti torneranno al governo? Una parte importante del popolo iraniano necessita di una svolta immediata.
http://aurorasito.altervista.org/?p=7546
https://notizie.tiscali.it/esteri/articoli/petroliere-attacco-pistola-fumante-usa/?fbclid=IwAR0xqaydMv4CedhIyEtdugarp1PSmpvZIay0rMetoxIGTfauef1THI1P4cM
http://parstoday.com/it/news/iran-i190901-iran_la_risposta_dell%E2%80%99ayatollah_khamenei_ha_umiliato_trump
Fonte foto: The Japan Times (da Google)