La propaganda mass-mediatica contro Corbyn ha mobilitato lo Stato profondo inglese, la lobby sionista e gli apparati propagandisti del neofascismo europeo. I potentati anglofoni hanno indicato nel leader laburista il nemico numero uno della sicurezza nazionale, spaventati dal suo sia pur moderato programma di riforme sociali (qualche nazionalizzazione, aumenti salariali ed una politica estera meno prono agli interessi USA e israeliani). L’imperialismo non tollera che in GB ci sia un leader socialdemocratico, ostile al golpismo in America Latina e solidale col popolo palestinese; nemmeno l’allontanamento degli attivisti vicini all’eclettico filosofo Gilad Atzmon (studioso che gode della mia stima) ha fatto desistere il fanatismo delle comunità ebraiche.
Il merito maggiore di Corbyn sta nella corretta contrapposizione dello Stato sociale dinamico al populismo anti-europeista di destra, ciononostante questo coerente laburista non è riuscito a tenere insieme la questione di classe con quella nazionale/patriottica optando, come avrebbe dovuto, per una BREXIT neo-socialista. L’Alt Right, i neonazisti della cerchia di Trump e lo Stato israeliano mal tollerano perfino un programma di riforme statali di tipo keynesiano, quindi il sionismo nazionalista ha manipolato una parte importante dell’elettorato inglese. Leggiamo la giornalista Caitlin Johnstone:
‘’Il leader del partito laburista Jeremy Corbyn è stato descritto come il politico più calunniato della storia, ed è vero. Il giornalista Matt Kennard ha recentemente documentato decine di casi in cui ex ed attuali responsabili militari hanno collaborato con istituzioni mediatiche plutocratiche per ritrarre Corbyn come una minaccia alla sicurezza nazionale. Fautori della responsabilità dei giornalisti, come Media Lens e Jonathan Cook, lavorano da anni e raccolgono prove sui tentativi dei mass media di dipingere Corbyn come il peggio del peggio, da simpatizzante terrorista a comunista, ad agente russo, a sostenitore dell’IRA, ad antisemita camuffato. Proprio l’altro giorno, il Grayzone ha documentato come Ben Nimmo, direttore della narrativa dell’establishment, sia stato arruolato prima delle elezioni per colpire unilateralmente Corbyn con una teoria della cospirazione in stile Russiagate, una psyop ripresa acriticamente sia da giornali di destra come The Telegraph, che dal Guardian, apparentemente “di sinistra”’’ 1
Due aspetti andrebbero sottolineati: ‘’sostenitore dell’IRA’’ e ‘’antisemita camuffato’’. I conservatori, da tempo, danno l’impressione di voler trasformare l’Irlanda in qualcosa di molto simile allo Yemen e, quando si tratta di cancellare popoli, Tony Blair e l’Alt Right inglese fanno fronte unico. Il Partito unico della pulizia etnica. Israele ha agito da Stato pazzo stravolgendo l’idea stessa di sovranità: nazionalismo razziale (anti-immigrati) e neocolonialista (islamofobo). Il regime sionista contro la Palestina storica, la ‘’perfida Albione’’ sulla pelle dei Resistenti irlandesi alternando guerra commerciale ed incursioni paramilitari. I neofascisti italiani, richiamati all’ordine dell’MI6, hanno ristretto le antiche alleanze; il modo migliore per iniziare un ‘’patto d’alleanza’’ coi neoconservatori è il riallineamento della stampa.
Neofascisti e neosionisti: la guerra mediatica contro il Labour
Il giornale di CasaPound, Il Primato Nazionale, ha cercato di assimilare Corbyn al ‘’clintonismo’’ dedicando al tema decine d’articoli sconclusionati. Operazione degna d’un gruppo di balordi; il laburismo di sinistra è una reazione al ‘’clintonismo’’, alle privatizzazioni selvagge ed a tutto ciò che l’analista anticapitalista, Chris Hedges, ha chiamato il sentiero oscuro dal neoliberismo al fascismo. Il giornalista di Il Primato Nazionale, Adolfo Spezzaferro, ci ha offerto una perfetta sintesi di neoliberismo ed autoritarismo cogliendo l’essenza reazionaria della BREXIT di Trump (ovviamente i conservatori se ne compiacciono):
“Tra i primi a complimentarsi per il risultato il presidente Usa Donald Trump che su Twitter ha esultato: “Congratulazioni a Boris Johnson per la sua fantastica VITTORIA! La Gran Bretagna e gli Stati Uniti saranno ora liberi di concludere un nuovo vasto accordo commerciale dopo Brexit. Questo accordo ha il potenziale per essere molto più grande e più redditizio di qualsiasi accordo che potrebbe essere fatto con la Ue“’’ (Fonte: Il Primato Nazionale)
E’ interessante che il giornale d’una organizzazione neofascista e dichiaratamente antisemita, ci offra questa apologia dell’Asse USA – GB, insomma è come se volessero lanciare un messaggio: ‘’in funzione antisocialista, neofascisti e neoconservatori possono marciare insieme’’. Valerio Benedetti completa l’operazione truffaldina con una genuflessione integrale al ‘’trumpismo’’:
‘’Da tutto questo emerge che la sinistra, vittima della sindrome di Hillary, preferisce continuare a raccontarsi la favola della buonanotte, anziché fare i conti con la realtà. I media mainstream hanno bombardato gli elettori britannici per tre lunghi anni, e hanno ripetuto sempre lo stesso mantra: il leave lo hanno voluto i bifolchi e i vecchi rincoglioniti, mentre i giovani e i cittadini colti sono per la Ue, devono solo trovare il tempo di andare a votare tra un apericena e l’altro. Ecco, stavolta il tema dominante delle elezioni era proprio la Brexit. Impossibile che i giovani londinesi con lo smartphone sempre connesso in mano e i valori globalisti nel cuore non lo sapessero. Eppure, Boris Johnson e il suo slogan Get the Brexit done («realizziamo la Brexit») hanno sbancato. Ma alla fine va bene così: la sinistra continui pure a cullarsi nel suo mondo fatato. Dove i giovani sconfiggono il populismo e Hillary è ancora in vantaggio ’’ (Ibidem)
I fascisti sono ritornati zerbini della ‘’perfida Albione’’, questa volta senza maschere. L’operazione mediatica è la medesima svolta in Brasile: il leader riformista radicale (Lula, in questo caso Corbyn) viene assimilato al centro-sinistra europeo e/statunitense quindi delegittimato agli occhi delle masse popolari. Il rapporto fra neoliberismo e populismo di destra, nella pubblicistica dei conservatori, scompare ipocritamente. Hedges, esperto del sistema propagandistico messo appunto da Breitbart, Steve Bannon e Cambrige Analityca dà agli attivisti della sinistra antimperialista le linee guida per smantellare l’egemonia informativa Alt Right:
“L’idea di libertà degenera così nella mera difesa della libera impresa”, che significa “piena libertà per chi ha reddito, tempo libero e sicurezza sufficienti, e solo miseria nella libertà per la gente che invano cercherà di usare i diritti democratici per proteggersi dalla prepotenza dei proprietari”, scriveva Harvey citando Polanyi. “Ma se, come sempre, alcuna società è possibile dove potere e coazione sono assenti, o un mondo in cui la forza non assolve alcuna funzione”, allora l’unico modo con cui tale visione possa essere sostenuta dell’utopia liberale è con la forza, la violenza e l’autoritarismo. L’utopismo liberale o neoliberale è condannato, secondo Polanyi, a essere frustrato dall’autoritarismo, o persino dal fascismo totale. Perse le buone libertà, le cattive libertà prendono il potere”. Il neoliberismo trasforma la libertà dei molti nella libertà di pochi. Il suo risultato logico è il neofascismo. Il neo-fascismo abusa delle libertà civili in nome della sicurezza nazionale ed etichetta grandi gruppi come traditori e nemici del popolo. È lo strumento militarizzato utilizzato dalle élite al potere per mantenere il controllo, dividere e distruggere la società e accelerare ulteriormente saccheggio ed ineguaglianza sociale. L’ideologia dominante, che non è più credibile, viene sostituita dallo stivale dei militari’’ 2
Il neofascismo, figlio dell’MI6, sta proliferando grazie alla sinistra neoliberista dei Clinton, Blair, Macron e del PD italiano. Che cosa cercano in questo momento i neofascisti? La risposta è semplice, l’approvazione della ‘’perfida Albione’’ del resto come disse l’Imam Khomeini ‘’Israele è una bambola della Gran Bretagna’’. Sionisti e fascisti hanno gli stessi padroni anglo-statunitensi: gli isolazionisti, una costola dei neoconservatori ed i sostenitori del Potere Bianco. Lo stivale dei militari non può fare a meno dell’ideologia e, prima d’ogni cosa, dell’arma mass-mediatica. Giornalismo di guerra.
Una società libera dovrebbe garantire a studiosi come Atzmon la piena libertà d’espressione, ma con questi rapporti di forza gentaglia della bassa leva di Johnson, Netanyahu ed Oriana Fallaci avrà sempre la meglio su Gilad Atzmon, Alexander Cockburn ed Ilan Pappe. L’imperialismo è un affronto all’intelligenza collettiva.
https://www.ossin.org/reportage-dal-mondo/reportage-europa/209-gran-bretagna/2575-qualcuno-ha-interferito-nelle-elezioni-del-regno-unito-e-non-era-la-russia
http://aurorasito.altervista.org/?p=4214
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