Elezioni USA: “Maga” Vs Deep State. Entrambe le fazioni sono devote al racket imperialista


Uno degli errori più comuni, soprattutto per quanto concerne la comunità degli Alt Media, è quello di ricondurre la diatriba elettorale fra progressisti e conservatori alla dicotomia fra capitalismo finanziario e capitalismo produttivo-industriale. La verità è ben diversa: la borghesia produttiva-modernizzatrice, con la finanziarizzazione dell’economia e lo Stato di guerra permanente emanato dopo l’11 settembre 2001 (11/9), ha dismesso la propria esistenza nei Paesi a capitalismo maturo, in piena decomposizione non è in grado di contrapporre una linea “di classe” al Super clan egemonizzato da Washington/Londra/Tel Aviv. Contrariamente, rimane egemonica nelle cosiddette nazioni Brics. Quindi, se la fazione “dem” del deep state “americano-sionista” rappresenta la proiezione geopolitica russofoba dell’oligarchia finanziaria di Davos, il trumpismo è un prodotto della borghesia padronale che, tutt’altro che modernizzatrice, considera strategica l’edificazione della Grande Israele. Il sionismo plutocratico, a sua volta, presenta due correnti: (1) la fazione cosmopolita, la quale proietta l’unilateralismo del Pentagono contro l’Eurasia e (2) la componente “nazionalista-integralista” che considera la creazione della Grande Israele propedeutica per perpetrare il progetto puritano dell’Armageddon termonucleare nel “Medio Oriente allargato”. Per dirla col giornalista Pepe Escobar:

“Entrambi i gruppi, comunque, sono de facto completamente devoti al racket del Libro di Giosuè. L’Impero – del Caos – si dà il caso che sia gestito da una governance piuttosto particolare, in cui un sistema di voto molto complicato decide quale gruppo avrà accesso ai mezzi per perseguire la propria ossessione.” 1

Tanto il deep state, quanto il gruppo Maga credono al mantra del “Nuovo Secolo Americano”, dell’Armageddon e della “guerra eterna”. Trump, a differenza di Biden, vorrebbe sostituire la subordinazione militare con quella economica, sfruttando la viltà della borghesia europea, un sistema di potere invertebrato, incapace di rimettere in discussione l’egemonia USA all’interno della Nato, compresa la Nato economica.

Il clan Biden ha alle proprie dipendenze un apparato malavitoso, comprese le grandi case farmaceutiche, che urta il narcisismo endemico della società cocainista USA:

“1. La famiglia criminale di Biden – da cui dipendono decine di migliaia di persone con posti di lavoro privilegiati e ricchi stipendi.

2. I Democratici che stanno in fondo alle liste elettorali – una “famiglia allargata” di altre decine di migliaia di persone che perderanno malamente alle elezioni, o alle rielezioni, nel caso di un Trump 2.0. Questi sono quelli che vogliono gettare Crash Test Dummy sotto l’autobus della casa di riposo e sostituirlo con un dem che sperano e pregano possa vincere (la candidata numero uno è l’incompetente Kamala Harris).

Inutile aggiungere che queste due fazioni non solo sono in feroce guerra tra loro, ma anche in guerra con…

3. Quelli che contano davvero: il vero Stato Profondo – dalla “comunità dell’intelligence” alle reti tessute all’interno della CIA e dell’FBI. Questa è la macchina infernale che nel 2020 aveva consegnato la Casa Bianca su un piatto d’argento a Biden. Il dem Chuck Schumer una volta aveva detto: se ti metti contro questa fazione, hanno tutti i modi che vogliono per arrivare a te, distruggerti o farti fuori. Con totale impunità.” (Ibidem)

L’americano-medio rappresenta la distopia relazionale che sta inghiottendo l’Europa: cocainista, arrogante, necrotizzato umanamente ed incapace di comprendere l’abc della politica; la società anglosassone è una società di predoni. Il conflitto fra progressismo imperialista (di gran lunga più ipocrita e guerrafondaio) e sovranismo autoritario somiglia, per certi aspetti, ad una resa di conti tra famiglie mafiose, là dove Biden ricopre il ruolo del capo mafia uscente.

La politica estera imperialista di Trump

Il politologo ultrareazionario Edward Luttwak, un sionista guerrafondaio, ha chiarito alcuni aspetti della politica estera di Donald Trump:

“Biden ha sempre insultato Vladimir Putin, mentre Trump ha manifestato rispetto nei suoi confronti. Ragione per cui il Cremlino potrà accettare la sua proposta di pace. In Medio Oriente, invece, non ci sarà più ambivalenza nell’appoggiare Israele. Si dirà all’Iran: se non la smetterete di appoggiare Hamas ed Hezbollah ci saranno conseguenze gravi, come sul petrolio che Teheran esporta. I conservatori propenderanno verso l’appoggio totale al premier Benjamin Netanyahu. Vogliono che vinca questa guerra” 2

Riassumendo:

  • “Pace americana” in Ucraina.
  • “Guerra economica” contro l’Eurasia.
  • Creazione della Grande Israele ed aggressione imperialista all’Iran.

Chi è Luttwak? In un libro pubblicato circa trent’anni fa e diventato, successivamente, il manuale dei repubblicani durante la campagna elettorale del 2000, Strategia del colpo di Stato. Manuale pratico, questo storico israeliano-statunitense spiegava che un golpe ha maggiore successo quando nessuno se ne rende conto, e quindi non vi si oppone: in sostanza parla della creazione di un governo ombra. “Avrebbe dovuto anche chiarire che, affinché il governo legale possa obbedire ai cospiratori, non basta dare l’illusione di mantenere la stessa squadra al “potere”, ma è altresì necessario che i cospiratori ne facciano parte”3, ci fa notare l’analista strategico Thierry Meyssan, specializzato in questioni militari e d’intelligence. Il cospirazionismo è parte integrande della storia del capitalismo USA: Trump e Biden, con responsabilità differenti (Biden ha indubbiamente commesso più crimini), sono due facce della stessa medaglia.

Il deep state USA è cerebralmente morto. Per lo storico marxista David North “Il monologo squilibrato di Trump ricorda la descrizione di Trotsky della demagogia di Hitler: “L’informalità sentimentale, l’assenza di pensiero disciplinato, l’ignoranza… Gli hanno fornito la possibilità di unire tutti i tipi di insoddisfazione nella ciotola dei mendicanti del nazionalsocialismo””, ciononostante il trumpismo non è il male peggiore. I democratici hanno commesso l’errore di ricandidare un morto che cammina, un demente senile preso in custodia dai transumanisti di Davos: la politica statunitense è il Regno dei morti viventi.

https://www.iltempo.it/personaggi/2024/07/16/news/edward-luttwak-donald-trump-basta-estremisti-moderato-piacera-ue-italia-meloni-39879983/
https://www.voltairenet.org/article213709.html

Fonte foto: da Google

1 commento per “Elezioni USA: “Maga” Vs Deep State. Entrambe le fazioni sono devote al racket imperialista

  1. Giulio larosa
    22 Luglio 2024 at 7:38

    Grazie del bellissimo articolo. La citazione finale di trozki è perfetta conclusione e sintesi. Il nemico più pericoloso è Trump e quelli di quella lurida cosca perché hanno grande influenza su quelli che dovrebbero essere i ns interlocutori di classe. Per quanto possa avere orrore della banda dei depravati dem mi auguro una loro vittoria. Il migliore risultato per il mondo sarebbe una risicatissima e contestabile vittoria, anche in caso di vittoria della banda dei predoni Trump. In questo modo lo stato canaglia sarebbe divorato da una lotta senza esclusione di colpi al suo interno impoverendo e indebolendo ulteriormente la grande Babilonia che siede sui due grandi fiumi. Fiume di sangue innocente e fiume di denaro rubato aggiungo io.

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