L’analisi sulla natura sociale e politica della CMP Wagner ha aperto (com’era prevedibile) un dibattito all’interno dell’Interferenza che, com’è giusto che sia, è necessario affrontare con un ulteriore approfondimento, riconoscendo la validità di tutte le argomentazioni (favorevoli e contrarie). Del resto, queste discordanze politiche, riflettono le diverse posizioni espresse nel Movimento Comunista Internazionale davanti all’aggressione atlantista alla Federazione Russa; ricordo – per completezza – le differenti posizioni teorizzate dal Partito Comunista Greco (KKE) ed il Partito Comunista della Federazione Russa (PCFR). Procederò con ordine nell’approfondire la mia posizione (1) sulla presenza di gruppi comunisti all’interno del Battaglione Wagner e (2) sulla natura geopolitica dell’intervento russo in Africa.
CMP Wagner: un CMP aperta ai comunisti
La CMP Wagner, a differenza delle CMP al servizio dell’imperialismo collettivo occidentale, è alle strette dipendenze del governo russo; non sovrapponendosi ad un governo in rotta di collisione col nemico principale (categoria geopolitica coniata da Marx ed approfondita da Engels, Lenin e Mao), è obbligata in questa congiuntura storica a condividerne l’antimperialismo, per quanto la Federazione Russa sia strutturalmente differente dall’Unione Sovietica. Definire i miliziani della Wagner semplicemente dei ‘’mercenari’’, significa cedere al linguaggio della propaganda eurocentrica la quale sovrappone la propaganda all’analisi.
Domanda: la presenza di marxisti-staliniani all’interno del Battaglione Wagner è stata comprovata da reportage giornalistici deontologicamente seri? La risposta è affermativa. Il miliziano Hayk Gasparyan, più volte, ha mostrato con orgoglio la sua patch militare dedicata a Stalin riportante la scritta “Quando c’ero io non c’era questa merda’’ 1. Paragonare questa CPM russa, alle CMP filo-statunitense, (di fatto) significa cedere alla propaganda della ‘’sinistra imperiale’’ ovvero ‘’fascista Vs contro fascista’’. Altre immagini, agli occhi dei lettori, potrebbero risultare maggiormente eloquenti:
All’interno della Wagner combattono gruppi m-l dichiaratamente antifascisti e, perfino, volontari antimperialisti dai paesi africani. Tutto ciò non esclude gravi contraddizioni politiche, provenienti – secondo chi scrive – all’influenza nefasta che Aleksander Dugin ha, tutt’ora, nel campo antimperialista.
Il Battaglione Wagner in Africa accelera la transizione ad un mondo multipolare
Il Battaglione Wagner interviene in Africa esclusivamente su mandato del governo russo, in comune accordo con i governi locali impegnati nella lotta anti-islamista; dall’altra parte è risaputo come il wahabismo sia uno strumento nelle mani degli anglosassoni. Al momento non abbiamo documentazioni su possibili vittime civili per mano russa e per quanto esistano (anche) interessi privati di matrice liberista oltre alla necessità di transitare verso un mondo multipolare, le popolazioni locali accolgono con entusiasmo questi miliziani il cui comportamento non è comparabile con quello dei mercenari filo-occidentali.
Fonte: https://www.facebook.com/photo/?fbid=6136143003148261&set=a.359363924159560
Se la sinistra di classe occidentale è divisa sul CMP Wagner, una parte importante della sinistra antimperialista africana non ha dubbi: il Battaglione Wagner è un’organizzazione politica e militare antimperialista. Da un punto di vista marxista questo è più che discutibile, semmai potremmo parlare di un antimperialismo dettato dalla congiuntura storica da appoggiare soltanto tatticamente, ma rimuovere dalla letteratura giornalistica lo slogan ‘’Io sono Wagner’’ da parte dei Dannati della Terra, significa cadere in un equivoco eurocentrico.
Con tutte le sue contraddizioni, alcune anche gravi (ed es. gruppi di miliziani comparabili ideologicamente alle Tigri di Arkan), la CMP Wagner si è rivelata un’organizzazione militare estremamente efficiente che si è guadagnata l’ammirazione del Sud del Mondo. Il giornalista investigativo Pepe Escobar scrive a riguardo:
‘’Tutto finora è fallito, dalle “sanzioni paralizzanti” a ogni sorta di armi miracolose, mentre l’intero Sud del mondo ammira le gesta della CMP Wagner – ora configurata come la migliore macchina da combattimento urbana del pianeta.’’ 2
La guerriglia urbana dei ‘’wagneriani’’, per quanto condizionata negativamente dal nazionalismo ortodosso-tradizionalista, ha una eticità sconosciuta ai tagliagole occidentali. Il disprezzo eurocentrico nei confronti della Wagner è proporzionale all’inefficienza della macchina bellica imperialista, un riflesso della decomposizione del capitalismo senile. La Wagner presenta gravi contraddizioni: ha al proprio interno degli interessi privati-liberisti, ha arruolato degli individui de-ideologizzati sempre pronti a tradire (fortunatamente una minoranza) e non ha nulla a che vedere con una guerriglia rivoluzionaria ed antimperialista (a parte piccolissimi gruppi di miliziani impiegati in Siria ed Ucraina). Riconoscere gli aspetti negativi del CMP Wagner equivale a contestare la natura capitalista della Federazione Russa: non esiste un capitalismo buono, nonostante ciò la guerra agli straussiani dichiarata da Putin rappresenta un punto d’inizio per la sinistra di classe nel Sud del Mondo. Il Battaglione Wagner non è né imperialista, né fascista, ma sta mettendo con le spalle al muro i fascisti-razzisti al potere a Washington, Londra e Kiev.
Il rivoluzionario Leon Trotsky amava riportava questa citazione di Spinoza «Non ridere, non lugere neque detestari sed intelligere»ovvero «Non ridere, non piangere né detestare ma (cerca solo di) capire». Condividendo le fake news del giornalismo comprato, la sinistra movimentista e post-marxista ha rinunciato alla comprensione degli eventi, rimanendo prigioniera di una ideologia para-razzista: l’eurocentrismo.
https://www.facebook.com/fabrizio.russo.378/videos/517209020592008
https://www.ossin.org/le-guerre-dell-impero-in-declino/2843-nato-ue-o-wile-il-coyote