La Nato nasce come alleanza militare nel 1949 con la firma del Trattato di Washington ma all’indomani del crollo dell’Urss e del Blocco sovietico ha iniziato una opera di annessione dei paesi dell’Est europeo costruendo altrove alleanze variabili per espandere le sue aree di influenza, anche attraverso potenze regionali che hanno ridisegnato assetti e geografie in varie aree del Globo.
L’articolo 1 del Trattato parla di risolvere le controversie internazionali scongiurando l’utilizzo della forza militare. Questa dichiarazione è servita per costruire una cortina di fumo utile a non comprendere la realtà anche perchè ci sono altri articoli che adottano la necessità di intervenire a difesa di un alleato attaccato da forze esterne. I Trattati andrebbero letti in toto senza assumerne contenuti parziali, ad esempio per comprendere che la Nato nasce in funzione del ruolo egemonico degli Usa e ogni decisione deve passare dal vaglio del governo statunitense.
La
fine della minaccia sovietica non ha portato alla dissoluzione della Nato ma al
suo rafforzamento e allargamento rappresentando a tutti gli effetti una
minaccia globale alla pace.
Se la gestione militare è degli Usa e in parte minore della GB, l’amministrazione politica è stata lasciata deliberatamente nelle mani degli europei.
Molti europei sono preoccupati dell’arrivo di Trump che ha già dichiarato di volere scaricare sulla UE i maggiori costi militari in ambito Nato.
Teniamo
conto che molte basi militari in Europa sono antecedenti alla nascita della
Nato come il caso di Camp Darby tra Pisa e Livorno, la più grande base
logistica Usa fuori dal loro territorio nazionale
Formalmente l’amministrazione Trump potrebbe riformulare parte del trattato, ha solo bisogno di essere rassicurata dalla Ue che non a caso ha aumentato le spese militari pensando di dare impulso alla industria di armi e alle tecnologie duali lasciando gli Usa liberi di attivarsi in funzione anti cinese.
Trump sta operando per trovare un accordo con la Russia e porre fine al conflitto in Ucraina, i fatti delle ultime settimane dovrebbero indurre a qualche riflessione ulteriore.
Nel Vecchio Continente ci sono equilibri destinati a rompersi. Indebolendo il potere economico della Germania uscirà rafforzato l’asse tra Regno Unito e Francia e l’Italia sta provando a smarcarsi dall’alleanza storica con la Germania presentandosi come fedele alleato degli Usa e in subordine della Nato, assumendo l’iniziativa in funzione Usa proprio nel continente africano dove la presenza della Cina, e in parte assai minore della Russia, è particolarmente forte.
L’America di Trump mira direttamente ad annettersi l’Est europeo dopo avere indebolito economicamente la Germania, egemone in quell’area per almeno un trentennio.
Questa opzione strategica potrebbe determinare la debacle economica e politica della UE la cui economia è in fase di crescente difficoltà.
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