Il colpo di stato boliviano, pilotato dagli USA e dalle chiese evangeliche, dà ai ceti popolari almeno cinque lezioni importanti:
– I governanti eletti che amministrano l’economia in modo esemplare, rafforzando la classe operaia e i ceti medi, diventano un bersaglio dell’imperialismo.
– La CIA ha corrotto la “casta” dei giornalisti che, a comando, diffamano i leader non allineati al neoliberismo anglosassone. Gli autoproclamati “giornalisti indipendenti”, così facendo, provocano le guerre.
– Il colpo di stato è stato sponsorizzato dalla vecchia borghesia “vendi patria” esiliata negli USA ed in Spagna. Si tratta di una casta parassitaria senza alcun legame con la società civile.
– L’insicurezza dell’esercito, la corruzione delle forze di polizia unite all’infiltrazione di gruppi paramilitari neofascisti ed alla propaganda evangelica hanno indebolito un governo democraticamente eletto.
Le tappe seguite dai golpisti configurano una sorta di Operazione Condor 2.0. L’estrema destra, evangelizzata e benedetta dalla CIA, segue la linea politica dei neoconservatori repubblicani, la cerchia di Trump vicinissima ai neonazisti dell’Alt Right. I segnali della “fascistizzazione” – in realtà si tratta di uno xeno-fascismo più nazista che altro – sono inconfondibili: violenza razzista (anti-indios), classismo e subordinazione alla principale potenza imperialista (per i fascisti la Germania nazista, per l’estrema destra sudamericana gli USA). Proverò a seguire le fasi del golpe:
– Il presidente Evo Morales, di fronte alle ridicole accuse dell’opposizione, ha convocato nuove elezioni. Lo statista boliviano, consapevole di avere contro esercito e forze di polizia, vuole evitare alla classe operaia un bagno di sangue.
– Il fascismo dell’opposizione non deve essere frainteso, leggiamo: “Ma un fatto simbolico (terribile e dannosa) fu l’escalation critica delle ultime ore. La sindaca della città di Vinto (Cochabamba) e militante del partito al potere MAS, Patricia Arce, fu trascinata per strada, picchiata e coperta di vernice dai gruppi d’assalto dell’opposizione. Tali attacchi ai funzionari sono la metafora che descrive non solo lo spirito fascista del colpo di stato stesso, ma lo schema di una lotta apocalittica e pericolosamente vicina alla guerra civile. Il messaggio era chiaro: niente mediazioni o negoziati è presente nei golpisti, e in molti loro sponsor dall’estero” 1. Ovviamente le femministe occidentali, difficilmente simpatizzeranno per Patricia Arce, donna e socialista, linciata dai neoliberisti al servizio della CIA. Neofascismo ed ideologia politicamente corretta, in queste circostanze, fanno “fronte unito anticomunista”.
– La geografia del golpe contrappone i separatisti etnici di Santa Cruz al governo unitario di La Paz. L’estrema destra ha preso di mira sindacalisti, esponenti dei movimenti contadini e sullo stesso presidente pende una “taglia”. La CIA e le sette evangeliche (organizzazioni terroristiche analoghe all’ISIS) non disdegnano uno smembramento etnico della nazione.
La “sinistra zombie” tace: Trump ordina ed il centro-sinistra europeo esegue. Cito un buon articolo di Francesca Cappelli pubblicato da Alga News: “Carlos Mesa, candidato per l’opposizione, e Fernando Camacho, leader separatista delle province del Sud, sono entrati trionfanti nella Casa de Gobierno. Camacho brandiva una bibbia, tanto per ricordarci il ruolo eversivo che le sette evangeliche giocano in Sud America” 2; “In Europa, solo il laburista inglese Jeremy Corbin ha preso una posizione netta a favore di Morales. Dal Brasile, dove ha appena ritrovato la libertà, Lula ha inviato il suo messaggio: “È triste che l’America Latina abbia un’élite economica incapace di convivere con la democrazia e l’inclusione sociale dei più poveri”. Già, perché nei 13 anni di governo di Morales, la Bolivia ha portato il debito dal 60 al 20 per cento del Pil, ha ridotto le differenze estreme tra ricchi e poveri, ha abbassato l’indigenza dal 37 al 17 per cento della popolazione”. Il peso dell’evangelismo imperialista, in questa circostanza tragica, è schiacciante; il predicatore Manfred Reyes Villa risulta sul libro paga della CIA mentre Luis Ferdinando Camacho, da ben 23 anni, si trova ai vertici dell’Organizzazione giovanile a Santa Cruz della Sierra 3, setta anacronistica di violenti predicatori neocalvinisti. Qual è lo scopo dell’opposizione? La risposta è scontata, trasformare uno Stato sovrano nello sguattero regionale dell’imperialismo statunitense, gemellato col Brasile, con la mercenaria Colombia ed il mutilato Perù. L’evangelismo è l’ISIS sudamericano.
La Bolivia finirà nelle grinfie del FMI, braccio economico dell’imperialismo USA? La mobilitazione ddella classe operaia boliviana e l’eclissi dei conservatori (ricordiamoci delle sconfitte in Messico ed Argentina), due fattori combinati, potrebbero compromettere il piano yankee restituendo agli indios resistenti il loro legittimo presidente. Il monito del sociologo Atilio Boron compendia un tema centrale come il problema del potere: “La sicurezza e l’ordine pubblico in Bolivia non dovevano mai essere affidate ad istituzioni come polizia e esercito colonizzate dall’imperialismo e dai suoi lacchè della destra indigena. Quando l’offensiva fu lanciata contro Evo, fu scelta la politica di pacificazione e dell’inazione alle provocazioni dei fascisti. Questo li incoraggiava alzando la posta in gioco: in primo luogo, chiedere la votazione; quindi accusare frodi e nuove elezioni; quindi le elezioni senza Evo (come in Brasile, senza Lula); poi le dimissioni di Evo; infine, di fronte alla riluttanza ad accettare il ricatto, a diffondere il terrore con la complicità di polizia e militari e costringere Evo a dimettersi” 4. Tutto da manuale, riprendendo le celebri parole di Ernesto Guevara “dell’imperialismo non bisogna fidarsi nemmeno un poco”. Le nuove resistenze all’Operazione Condor dovranno tenerne conto.
http://aurorasito.altervista.org/?p=8964
BOLIVIA: È COLPO DI STATO, ORDINE DI ARRESTO PER EVO MORALES
https://www.facebook.com/unionjuvenilsczOficial/
18.7